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Piccolo
vocabolario/dizionario di alcuni termini
usati nel Sito sull'oro |
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Per le voci dei minerali
vedi in Pulizia
dei minerali. |
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| Acetilene.
Gas che si libera quando il Carburo di Calcio viene messo a contatto
con l'acqua. Questo principio permise la realizzazione delle Lampade
ad Acetilene, dette anche Lampade a Carburo (vedi
pagina). |
| Acqua
regia. E'una miscela composta da una parte di acido
nitrico ogni tre parti di cloridrico
concentrato, ed è in grado di portare in soluzione l'oro se
questo non contiene più del 1O-11% di argento:
in questa pagina viene
descritto dettagliatamente come e perché si possa ad es.
utilizzarla. |
| Affioramenti.
Si tratta di filoni (nel caso di giacimenti auriferi, solitamente di
quarzo) che infatti "affiorano" in superficie ed in quel
punto sono quindi visibili anche dall'esterno. |
| Alveo
di un fiume o torrente: è il suo "letto". |
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Alluvionale,Oro
alluvionale. |
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| Amalgama.
Se si prende una pagliuzza d'Oro e la si mette anche per pochi istanti
a contatto con una "goccia" di Mercurio, sul momento forse
non si noterà niente di strano ma riosservando l'oggetto qualche
ora più tardi si noterà certamente che detta pagliuzza ha perso il
suo giallo caratteristico par acquisire invece dei riflessi sul
grigio-metallico. Questo avviene perché il Mercurio, quando messo a
contatto con l'Oro, ha la "curiosa" proprietà di
mischiarvisi autonomamente e perfettamente dando, come risultato
finale, il cosiddetto Amalgama. Grazie a questa peculiarità gli
studiosi misero a punto un metodo, detto infatti amalgamazione,
che permetteva d'isolare l'oro dagli altri minerali coi quali esso
viene quasi sempre trovato "combinato" in natura (pirite
ecc.): per informazioni al merito ho interlacciato alcune
pagine sequenziali che trattano della sua
scoperta, delle migliorie applicate nel tempo, della sua tossicità,
sino al suo
"abbandono", quando cioè questo metodo venne sostituito
da quello della cianurazione (con descrizione anche di
quest'ultimo). Chi lo desidera può anche vedere il processo
di lavorazione utilizzato a Macugnaga, e sempre di amalgamazione si accenna
infine nella scheda
riguardante la Tanzania,
in Sud-Africa. In seguito, col progresso, questo sistema di
trattamento (tra l'altro pericoloso perché il mercurio è
dannosissimo al nostro organismo) come già detto verrà sostituito da un altro, cioè dalla cianurazione
che, come s'intuisce del termine stesso, richiede utilizzo del
(velenosissimo) cianuro e a tal proposito si può ad es. guardare la
situazione post-mineraria di Furtei in Sardegna, (in approfondimenti sulla destra di
questa
pagina). |
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| Ambra. Non é un minerale, ma una resina fossile. |
| Amorfo.
E' un minerale che non genera cristalli. |
| Argonauti.
Personaggi mitologici di "Giasone e il Vello d'oro". |
| Arricchimento.
In miniera, é una chiazza particolarmente ricca del minerale
interessato, idem dicasi a proposito dell'Oro sciolto reperibile nei
fiumi o nei terreni; in questi ultimi casi l'arricchimento può
inoltre esser creato artificialmente con determinati macchinari atti
a suddividere il materiale basandosi su loro particolari
caratteristiche (nel caso dell'oro, l'elevato peso specifico che lo
contraddistingue). A modo loro, anche le classiche
canalette-scalette e la batea stessa sono strumenti di
arricchimento, ma ce ne sono di ben più complessi: vedine
un esempio. |
| Arrugia.
Vengono così chiamati i pozzi situati nei paraggi della Serra, i
quali pare siano serviti, migliaia di anni or sono, per lo sfruttamento
aurifero della sua zona denominata Bessa. |
| Aurifodine.
In epoca romana e per gran parte del Medio Evo, con il termine
"aurifodinae" venivano indicate le miniere d'oro, sia che
ci si riferisse a depositi primari (filoni di quarzo aurifero) sia
che a depositi secondari (cioè sedimenti auriferi alluvionali): a
proposito di questi ultimi sono importantissime quelle
geologicamente rinvenute e riconosciute presso
il Ticino, o nell'Ovadese
e a Mazzé. Vedi se vuoi
la prima pagina dell'intera sezione dedicata a queste antiche
ricerche dell'oro (Le
aurifodine). |
| Bed
rock. Il
Bed rok è la la roccia madre della Terra, più in basso della quale
naturalmente non può depositarsi alcunché come, altrettanto ovviamente, al
di sopra di essa vi ci si deposita tutto, compresi i vari strati più
o meno auriferi (il cui giusto termine è Terrazzi auriferi). Detti
terrazzi si sviluppano dunque tra il Bed rock ed il terreno su cui
camminiamo. Purtroppo in Italia ben poco o poche
volte potremo interagire in questo ambito, ma considerata l'importanza
dell'argomento è bene esserne informati perché talvolta potrebbe tornarci
utile: considerate infatti che in altre parti del mondo, sulla
"pavimentazione" del bed rock furono trovate (e si
trovano) numerose pepite di misura "importante" (vedi
qualche nota al merito). |
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Brucione.
Con questo termine si intendono gli affioramenti del
filone in suoi punti particolarmente ricchi di solfuri
(solitamente Pirite). Ne consegue che con l'andar del tempo questi
solfuri si siano fortemente alterati e sgretolati, mettendo in luce
(a vista) gli
eventuali minerali al suo interno ( Oro) o formandone comunque una
grossa concentrazione in rapporto alla quantità di solfuro
rimasto. Vedi ad
esempio una qualsiasi località interessata da questo processo. |
| Carotatrice.
La macchina che estrae dei piccoli cilindri di roccia utili per
analizzare il materiale del posto. |
| Carburo.
Vedi Acetilene. |
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Carrareccia.
Chiamata anche "poderale" o "sterrata", é una
strada non asfaltata. |
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Cascana. |
| Cengia.
Terrazzo, zona terrazzata disposta in genere orizzontalmente e
collocata in un ripido versante montagnoso. Si tratta di un termine
alpinistico molto ricorrente soprattutto nelle Dolomiti, perchè le
pareti rocciose di queste sono ne sono praticamente sempre
interessate. La cengia è dunque una balconata (stretta o larga) che
attraversa (parzialmente o integralmente) una parete e può essere
pianeggiante o inclinata. |
| Cenozòico,
era geologica interessata da vaste trasformazioni della superficie
terrestre (formazione delle catene montuose, differenziazione dei
climi, ecc.) e dalla comparsa di nuove specie vegetali e in
particolare animali. |
| Cianurazione.
Metodo utilizzato per separare l'Oro da altri agenti e che entrò in
uso durante la prima metà del 1800, sostituendo il sistema
dell'amalgamazione. Il procedimento della
cianurazione consiste, a grandi linee, nell'applicare la tecnica
della flottazione al materiale già finemente triturato per separare
i solfuri auriferi dalla roccia sterile : il minerale rimasto viene
poi trattato con cianuro di sodio e potassio per fare infine
precipitare l'oro con un ulteriore accorgimento e poterlo quindi
recuperare. C'è nel sito una pagina che descrive il
processo nel dettaglio. |
| Cuprifero.
Di rame o contenente rame. |
| Diedro.
Nella terminologia alpinistica é l'opposto dello
"spigolo" e corrisponde cioè all'angolo interno di due
facce rocciose che s'incontrano: per capirci, un canalone roccioso
é un diedro. |
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Dinamite.
E' Il noto e potente esplosivo inventato per caso da A.
Nobel, ed è costituito da della Nitroglicerina, la quale è stata
precedentemente stabilizzata con delle sostanze assorbenti. Esplode
per innesco tramite detonatori. |
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| Disgaggio.
S'intendono con questo termine le operazioni di ulteriore
abbattimento, anche per motivi di sicurezza, delle porzioni di
roccia rimaste pericolanti dopo aver operato con cariche
esplosive. |
| Draga.
Grossa apparecchiatura adibita ad estrarre oro dai fiumi: vedi la
foto di una in
Italia, o di un'altra nel Klondike,
oppure leggi note sul suo
funzionamento. |
| Drusa.
E' uno spazio vuoto, una cavità naturale di forma allungata posta
all'interno di un filone o tra due filoncelli contigui o,ancora, tra
il filone e la sua roccia di contatto. Detto spazio permette ai
minerali lo sviluppo di cristallizzazioni anche grosse. |
| Faglia
(Faille). E' il punto in cui un filone, sia esso di quarzo od altro,
all'epoca della stabilizzazione delle montagne, a causa di
un qualche ulteriore assestamento di queste ultime, dopo essersi
spezzato slittò spostando una sua parte più in basso o in
alto (o a destra sin.) rispetto al suo tratto precedente. I punti
del filone corrispondenti alla faglie sono tra i più indicati per
cercare oro: spesso in questo caso sia l'oro sia il quarzo mostrano
esteticamente e chiaramente la condizione di scivolamento e
pressione cui furono sottoposti (vedine se vuoi un
esempio). |
| Flottazione.
Termine descrivente il "galleggiamento" sulla corrente di scagliette
d'oro talmente leggere, piatte e sottili da esitare per l'appunto a
immergersi e depositarsi sul fondo. |
| Fornelli.
(Vedi Travers -
bancs ...) |
| Gallerie di
direzione. Si
tratta del classico scavo che, seguendo ed asportando il filone interessato,
forma appunto la galleria (vedi anche Travers -
bancs ...) |
| Ganga.
Con questo termine s'intende il filone che contiene (o si suppone
contenga) la mineralizzazione
cercata ;
ad es., nel caso dell'Oro nativo la ganga é costituita dal filone di quarzo. |
| Geminati.
Si tratta di due o più individui cristallini compenetrati tra di
loro e che mantengono identico orientamento delle facce o degli
spigoli: nel caso del quarzo sono ad esempio famosi il geminato del
Giappone oppure il quarzo
a scettro. |
| Geode.
E' uno spazio vuoto, una cavità naturale solitamente di forma
rotondeggiante posta all'interno di un filone. Detto spazio permette
ai minerali lo sviluppo di cristallizzazioni anche grosse. |
| Giacimenti
Primari. S'intendono
(geologicamente) primari i giacimenti nei quali il minerale é stato lì
deposto sin dalle origini e cioè senza derivare da ulteriori
spostamenti. L'esempio palese, per antonomasia, è dato dall'Oro nativo
o dai solfuri auriferi situati all'interno dei filoni quarzosi che solcano le Alpi. Vedi,
la scheda Oro, ma
che tipo di Oro?. |
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Giacimenti
Secondari.
S'intendono per Secondari i depositi auriferi "alluvionali",
ovverosia quelli che si sono formati con gli smottamenti dell'era glaciale.
Vedi la scheda Oro, ma che
tipo di Oro?. |
| Giacitura.
Corrisponde alle specifiche caratteristiche (cioè tipologia di
deposito) mineralogiche della zona o filone di cui si sta parlando. |
| Gneiss. Roccia
metamorfica a grana grossa e a frattura grossolana costituita
essenzialmente da quarzo, feldspati e miche. |
| Gradino.
Fronte di abbattimento a forma di scalino: nelle miniere piemontesi
spesso lo si chiamava "cascana". |
| Idrofilia. E' il contrario
del termine seguente. |
| Idrofugo (idrofobia). Nel
caso dell'oro, é una sua tipica proprietà e consiste nel rimanere asciutto
pur essendo immerso nell'acqua. Questa caratteristica, gli facilita
ulteriormente di precipitare. |
| Lampada
ad Acetilene. Detta anche Lampada a Carburo, conosce il suo
fortunato utilizzo minerario (sostituendo felicemente le
modestissime lampade ad olio) verso la fine del 1800. Il suo
principio di funzionamento si basa sul fatto che il Carbonato di
Calcio, quando messo a contatto con l'acqua, produce un gas
(acetilene) infiammabile e quindi in grado di illuminare. |
| Lavare. Questa operazione, che
può esser sviluppata sia spontaneamente
dalla natura che artificialmente e volutamente
dall'uomo avviene quando la spinta dell'acqua sposta e trascina i
materiali più leggeri (sabbia ad es.) lasciando invece in loco quelli più
pesanti e quindi più difficili da spostare (oro, magnetite, pirite
etc)
formando così in quel punto una concentrazione di questi ultimi. Con questo
termine dunque s'intende anche l'azione che effettua il cercatore
d'oro quando usa la Batea
o utilizza la
canaletta. |
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Laveria. Si tratta delle
strutture minerarie adibite a separare industrialmente il minerale cercato
dallo scarto. |
| Livelli. (Vedi Travers -
bancs ...) |
| Mesozòico,
della era geologica secondaria intermedia tra la paleozoica e la
cenozoica. Era
geologica (era mesozoica o Secondario) così denominata per i
caratteri della flora e della fauna intermedi tra quelli dell'era
precedente, il Paleozoico, e di quella seguente, il Neozoico. Per
l'eccezionale sviluppo dei Rettili. |
| Micro,
diversi appassionati cercano appositamente, per poi collezionare,
minerali vari, ma che siano dalle dimensioni piccolissime: questa
forma hobbistica, oltre a risolvere eventuali problemi di spazio
perché in una manciata di contenitori a piccolissimi
scomparti (che vendono anche alle mostre e mercatini di minerali)
incastonabili l'uno sull'altro permettono di conservarvi centinaia
di esemplari, soprattutto consente di ottenere campioni (osservabili
con microscopio o con una lente, a seconda dei casi) con
caratteristiche qualitative che di solito sono difficilmente
riscontrabili in esemplari più grossi, cioè perfezione della
cristallizzazione o coesistenza di più minerali sullo stesso
oggetto ecc. (vedi
un es.). |
| Minerale. E' un oggetto
solido (dove per solido é inteso un corpo con disposizione disciplinare e
ordinata degli atomi costituenti il corpo), naturale, inorganico e dotato di
costanti caratteristiche chimiche e fisiche: P.S. nel Sito c'è una piccola
sezione dedicata ai minerali in generis. |
| Miniera. Insieme di
un giacimento di minerali e delle opere realizzate per sfruttarlo.
Può essere anche "a cielo aperto". |
| Nativo.
A livello amatoriale (e forse non
esatta,mente scientifico) s'intende
genericamente per oro nativo quando detto metallo é,
indipendentemente dalle dimensioni, sulla
sua "roccia madre", la quale è, salvo eccezioni, il noto
quarzo (foto) e non all'interno
della Pirite o altri solfuri in forma
polverulenta. |
| Neozòico,
detto della più recente era geologica, denominata anche era
quaternaria, caratterizzata dalla comparsa dell'uomo. Era
geologica così denominata in quanto la flora e la fauna vi sono
rappresentate da specie tuttora viventi o dai loro immediati
progenitori. Altra denominazione proposta, anche se meno comune, è
quella di era antropozoica o Antropozoico. |
| Nugget.
Pepita. |
| Orografica
(o Idrografica).
La destra o
sinistra orografica, detta anche idrografica, é quella data ponendosi con le spalle rivolte verso la
sorgente di un fiume o la sommità di una valle. |
| Pagliuzza (mosca). Può
essere o meno ancora attaccata alla matrice e si tratta di una singola
unità, già più che visibile, di oro
nativo. Subito a valle di giacimenti primari è possibile trovarla anche
in corsi d'acqua pur non trattandosi ovviamente di oro alluvionale. Quando la "pagliuzza é invece dalle dimensioni appena
visibili, si é soliti allora chiamarla "puntino". |
| Paleozòico,
dell'era geologica, detta anche "primaria", caratterizzata
dalla comparsa delle prime forme di vita.Era
caratterizzata dalle prime sicure tracce di vita. I terreni del
Paleozoico, estesi su vaste aree continentali, presentano rocce
metamorfiche, come argilloscisti, e magmatiche, come porfidi,
diabasi ecc.; inoltre calcari, arenarie, conglomerati di origine
sedimentaria. Sono presenti anche filoni metalliferi e giacimenti di
antracite e litantrace. Durante tutta l'era vi furono intensi
fenomeni vulcanici e orogenetici
(corrugamenti caledoniano ed ercinico). |
| Piena.
In primavera i torrenti ed i fiumi s'ingrossano a dismisura perché
raccolgono tutta l'acqua derivante dalla neve che più a monte si
sta sciogliendo. In questo periodo di tempo la ricerca non é né
comoda né utile ed occorrerà attendere pazientemente che le acque
si calmino nuovamente, perché la conclusione di tale travaglio
costituirà la formazione delle "punte"
tanto care ai cercatori d'oro. |
| Pietra di paragone
(vedine la sua modalità
d'uso). |
| Poderale.
Strada (solitamente) sterrata, spesso assai disagevole per le
autovetture normali ed in ogni caso con l'accesso che il più delle
volte è legalmente consentito
solamente ai proprietari dei terreni che la riguardano, oltre
naturalmente ai mezzi delle Guardie Forestali eccetera. Per quanto
riguarda la Valle d'Aosta, su talune poderali particolarmente lunghe
e indirizzate ad anditi alpini apprezzati turisticamente, è fornito
un servizio di trasporto che (pagando) conduce comodamente in loco. |
| Polvere
Nera. Fu usata per la
prima volta, come mezzo di abbattimento, nel 1627 dal minatore Caspar
Weindle. in Ungheria. |
| Pozzi. (vedi Travers -
bancs ...) |
| Ribasso.
In ambito minerario s'intende per "ribasso" una galleria
che abbia lo scopo di andare a saggiare o sfruttare un determinato
filone o zona mineralizzata più in basso rispetto ad un altro
cantiere che la riguarda. |
| Rimonta. (vedi Travers -
bancs ...) |
| Sbancamento.
Asportazione di una grossa parte del banco mineralizzato: quest'ultimo, nel caso di una miniera d'Oro, corrisponde solitamente
al filone di quarzo. |
| Scagliette.
E' il tipico Oro
alluvionale : dalla forma piatta e sottilissima, é generalmente
necessario un gran numero di "scagliette" per ottenere un grammo
d'oro. |
| Sfaldatura. In
seguito a rottura per cause qualsiasi, molti minerali si suddividono
in forme geometriche regolari suscettibili di ulteriori suddivisioni
in solidi ancor più piccoli ma sempre di forma uguale : un esempio
lampante è dato dalla Galena. Questa
proprietà è detta "sfaldatura" ed è caratteristica
della materia cristallina mentre le rocce, essendo aggregati
granulari, non hanno sfaldatura ma solo una fratturazione più o
meno regolare. |
| Silicati. Circa il 50% dei
minerali conosciuti sono silicati : tra questi il quarzo,
fondamentale per la ricerca dell'oro nei giacimenti
auriferi "primari". |
| Spatico.
Con questo termine, in ambiente mineralogico ci si riferisce a
quando i minerali non sono cristallizzati, ma nella loro condizione
massiccia, appunto spatica. |
| Spazzolare,
per le ricerche si riferisce all'utilizzo del Metal
Detector. |
| Strada poderale. Vedi
poderale. |
| Sulfuro
(da Solfureo).
Che contiene zolfo, cioè in questo ambito si parla di minerale che
contiene zolfo quali ad es. la Pirite
e suoi "parenti stretti": spesso si rivelano auriferi. |
| Tagliata.
termine tipico della
Val Toppa, quando con
l'avvento della Legge Mineraria si dovettero, fra i coltivatori, dividere
legalmente i "campi di attività" ed istituire i Permessi di
Ricerca portati poi a Concessioni e che in questa regione mineraria vennero
appunto chiamati "Tagliata". |
| Tappetino.
E' in materiale sintetico e lo si può usare nella canalina al posto
dei suoi classici scalini (o, volendo, anche parzialmente, come
integrazione). Relativamente alla sua forma e caratteristiche, ha
diversi nomi: ad es. il millerighe
(vedine
uno) si presenta con una
quantità appunto molto fitta di righe, cioè scanalature / gradini
poco profondi, mentre il miner moss è costituito da una
sorta di "furioso" intreccio di filamenti in un incavo (sopra
al quale quasi sempre
poggia una griglia) che hanno lo scopo d'intrappolare soprattutto
"il pesante" negli spazi e negli alveoli rimasti liberi tra un
filamento e l'altro: esteticamente, il tutto ricorda un pochino la
struttura, ingrandita, di certi muschi o licheni essiccati. C'è poi anche il classico tappetino
aghiforme, che come dice il nome stesso è pieno di aghetti
verticali, tipo alcuni zerbini casalinghi. Come già detto, con
questi "tappetini" si possono realizzare anche delle
canalette per così dire "ibride" (e lo si fa sovente), cioè
alternando ad es. due delle tipologie citate, nella medesima canalina.
Nel Sito ci sono un paio di pagine
dedicate ai tappetini. |
| Tout venant.
Materiale estratto esclusivamente dal filone interessato, cioè
senza residui di roccia di contatto od altro. |
| Tramoggia.
Al margine inferiore di un qualsiasi "fornello" minerario atto a
scaricare del materiale sul livello sottostante é posta solitamente
una tramoggia, ovverosia una sorta di canalino o imbuto (anticamente in legno) che ha lo
scopo di raccogliere ed inviare in ambito più stretto detto materiale per farlo
cadere (scivolare) in vagoncini su rotaie o simili. Questo termine vale e
viene usato concettualmente anche in diverse altre situazioni
analoghe non necessariamente minerarie, ad es. ve ne sono senz'altro
nelle cave che producono sabbia e ghiaia, oppure, nel "nostro caso"
alcuni cercatori ne piazzano una nella parte iniziale della
canaletta con lo scopo di potervi poi gettare materiale in quantità. |
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Travers -
bancs, gallerie di direzione, fornelli ecc. Il travers-bancs
(traverso banco) è una galleria che anziché seguire e sfruttare un
filone é scavata in roccia comune con lo scopo o speranza di incrociarsi
all'interno della montagna con i filoni cercati. Detti filoni, una
volta intersecati dal travers-banc, verranno poi seguiti e sfruttati
con normali gallerie di direzione (se orizzontali, cioè in
piano) o con fornelli (detti anche rimonte o discenderie) se ripidi
per seguire e sfruttare il filone seguendolo nella sua inclinazione:
nel caso questi ultimi siano talmente ripidi da non esser
percorribili, vengono allora chiamati pozzi. Quando si scavano più
gallerie di direzione a differenti quote del filone interessato, le
medesime prendono il nome di "livelli". |
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Per le voci dei minerali
vedi in Pulizia
dei minerali.
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