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Pagina
dedicata al noto geologo, ricercatore e soprattutto studioso
dell'oro in natura, Giuseppe Pipino
(foto), che mi ha anche fornito molte informazioni utili per questo mio Sito,
e gliene sono grato (z.g.) |
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Riflettendo
sul fondamentale ruolo che sta avendo da molti anni la figura
dell'ill. dottor
Giuseppe Pipino
su quel che riguarda gli studi sulla ricerca dell’Oro
in Italia (e non solo), mi è sembrato perlomeno doveroso inserire nel Sito una
scheda descrivente il suo vasto e dinamico operato. Dinamico perché,
parallelamente alle sue importanti riflessioni che non di rado
hanno dato contributi fondamentali sulla materia in questione,
egli è anche riuscito, nel nostro Paese, a dare sviluppo alla ricerca amatoriale
dell’oro (cioè non più per necessità, ma per semplice
diletto) organizzando raduni, confronti e gare (vedi
approfondimenti a destra) che si perpetuano a tutt'oggi
permettendo ai cercatori d'oro di entrare in contatto e
conoscersi. |
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LE
SUE RICERCHE. Giuseppe Pipino avviò la propria carriera negli
anni '70 dedicandosi ai giacimenti primari
(quarzo aurifero) della
Val Gorzente, periodo in cui iniziò anche a raccogliere materiale e
testimonianze d'ogni tipo che gli sarebbero poi tornati poi
utili per la realizzazione e l' allestimento della prima sede
del Museo Storico dell'Oro Italiano, istituito appunto da lui
stesso (anno 1987) e che ha oggigiorno sede a Predosa (AL), via
Lung'Orba n°1. Per informazioni sul Museo riferirsi agli
approndimenti qui a destra. |
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Un impianto di arricchimento
ideato dal dott. G. Pipino
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Geologo ed esperto giacimentologo in campo
internazionale, dopo aver pianificato gli organismi corporativi
legali e logistici necessari, nel 1981 organizzò e diresse
accurati lavori di ricerca nel fiume Orba,
coprendo con sette permessi di ricerca tutto il basso corso di
detto torrente, da Ovada alla Bormida, lavori che consentirono
di raccogliere ed analizzare numerosi campioni di sedimento
lungo gli spaccati di detto terrazzo alluvionale, confermando
così la presenza di una strato continuo e poco profondo con discreta
presenza di oro. In tale circostanza furono eseguiti anche
alcuni sondaggi nei territori di Bosco Marengo, Casalcermelli e
Capriata per prelevare metalli più in profondità ed il
materiale in oggetto veniva condotto al Cantiere
di Portanova, che era
stato preso parzialmente in affitto dalla Noranda Italia
(società costituita allo scopo). Lì veniva trattato da
specialisti inglesi e canadesi sia con l’ausilio di macchine
importate dall’estero sia con attrezzature ideate e realizzate
artigianalmente da Pipino stesso. In sostanza, però, pur
essendo stati fatti venire da varie parti del mondo i migliori
esperti sulla materia e pur considerando che questi ultimi
riconobbero una reale potenzialità economica del contesto, le
continue difficoltà burocratiche portarono ad abbandonare l’impresa già l’anno appresso e
la Noranda lasciò l'Italia. |
Pipino proseguì ugualmente, in proprio, ad
analizzare la situazione dell’oro
alluvionale italiano e le sue ricerche evidenziarono
infatti la presenza dello strato aurifero in tutta la parte
superiore della Pianura Padana (vedi mappa),
solcata questa da fiumi notoriamente ricchi in oro quali Orco,
Dora Baltea, Elvo, Ticino, Adda e Orba. Considerando che in
detta porzione d’ Italia vi è la presenza di numerose cave di
sabbia, egli mise a punto un semplice apparecchio che consente
di separare e recuperare parte dei minerali pesanti dal
materiale che viene trattato nelle cave. Detto attrezzo fu
montato sperimentalmente in alcune di esse poste lungo i
principali fiumi auriferi ed il concentrato che se ne ottenne fu
sistematicamente convogliato a
Portanova (dove Pipino aveva deciso di proseguire personalmente le
attività di ricerca) per esser ulteriormente suddiviso nei vari
singoli componenti (oro ecc.). I risultati furono buoni ed egli
proseguì quindi ad analizzare materiale proveniente anche da
altri fiumi per valutare la possibilità d’installare una
serie d’impianti " pilota" di separazione nelle zone
risultate più interessanti. |
Ma
le sue ricerche si spinsero anche ben oltre il classico deposito
alluvionale italiano: tra il 1984 e il 1986 scoprì le prime
manifestazioni di oro epitermale (oro invisibile) in Toscana
meridionale e Lazio e, come consulente dell' AGIP MINIERE,
fornì inoltre indicazioni per il ritrovamento di analoghe
mineralizzazioni in Sardegna.
A livello storico, nel contempo, evidenziò e segnalò
alla Soprintendenza Archeologica del Piemonte la presenza di cumuli di
ciottoli (residui di aurifodinae) nell' Ovadese, nel
Canavese e nel Vercellese (preziose e indiscutibili
testimonianze di ricerche aurifere d'altri tempi). Va anche
ricordato che in quest'ultimo periodo di tempo descritto egli
era redattore della Rivista Mineralogica Italiana, nonché
collaboratore del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino
per la compilazione dell'“Inventario Mineralogico Piemontese”.
Negli primi anni del nuovo millennio ha collaborato con
la pubblicazione "Dictionnaire Enciclopedique
des
Alpes" (ed.
Glenat Grenoble 2006),
curando la voce Or (Mine d'): inoltre, oltre ad essersi
occupato nel non semplice riordino della biblioteca e dell'archivio del
Museo (questi ultimi con indirizzo differente dal museo stesso perché
per problemi tecnici si trovano per ora ad Ovada), ha poi approfondito
ulteriormente lo studio sulle aurifodine
sopra menzionate, precisando al merito nuovi fondamentali dettagli. In
seguito, nel 2009 si è dedicato a "preparare" il suo
Museo
per la partecipazione alla celebre Mostra sull'Oro delle
Alpi, quest'ultima allestita in occasione della Borsa
di Minerali di Monaco di Baviera (Mineral Tage), che tra l'altro è la più
grande d'Europa. Ulteriori
note biografiche sul dott. Pipino sono nella pagina sui suoi
libri. |
ALTRO.
Ce ne sarebbe molto di "altro" da scrivere al proposito e
rimanendo ad esempio nei temi utili ai cercatori d'oro amatoriali,
concludo questa pagina ricordando la cosiddetta "Pasquetta a
Predosa" organizzata ogni anno dalla persona cui è dedicata la
pagina: si tratta di un raduno di cercatori (nel giorno di pasquetta,
appunto) dove vengono anche mostrate le tecniche per cercare
l'oro con la Batea e si può agire personalmente e disporre della
consulenza sul posto da parte di Pipino stesso. E' una giornata festosa,
in compagnia di molte delle persone che amano dilettarsi a cercar oro: a
titolo informativo, ecco il resoconto
di un'edizione scorsa. |
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P.s.
Purtroppo a partire dal 2010 la "giornata della Pasquetta
a Predosa" non è più ufficialmente "sempre" garantita, per cui se
non trovate qui o altrove info sulla stagione in corso è
possibile che quest'anno l'evento non sussista: potete chiedere
ragguagli nella mia
pag.
Facebook o in quella dell'Ass.
Val d'Orba.
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Approfondimenti di questa pagina |
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Pagina
facebook dell'Associazione Val d'Orba. |
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