Sito di Zappetta Gialla sull'Oro.

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Attrezzi e loro uso

 

 

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Questa scheda ha l'unico scopo di fornire ai principianti alcune delle "nozioni base" che servono per poter iniziare razionalmente l'attività hobbistica del cercatore d'Oro.  Ad un esperto, la lettura di questa pagina risulterà senz'altro inutile, perché qui non si parlerà di malizie, trucchi e affini, ma é una pagina rivolta ai "novizi", sperando che questa possa essere loro di un qualche aiuto.

Chi fosse invece interessato alle attrezzature che si usavano una volta, nel Sito c'è un paragrafo dedicato.

 1) L'attrezzatura da torrente

                                        

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Gli stivali : sono scontati e la loro altezza dipende dal genere di "lavoro" che si intende svolgere, nel senso che se la sabbia aurifera da raccogliere é all'asciutto, saranno probabilmente sufficienti quelli sotto al ginocchio, i quali torneranno utili al momento del lavaggio. Se invece s'intende raccogliere nell' acqua, ci si muoverà sicuramente meglio con gli stivali sopra al ginocchio e che eviteranno fastidiosissime infiltrazioni.

 

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Una pala, un setaccio ed un secchio in cui riversare il "fino". A proposito di pale, oltre a quelle classiche e tipiche dei muratori, ne ho viste altre col "raccoglitore" rettangolare etc. ma una in particolare mi ha colpito perché l' ho trovata particolarmente azzeccata e utile per i torrenti di montagna (solo per quelli). Il manico é posto ad angolo retto rispetto al raccoglitore e quest' ultimo é sostanzialmente rettangolare ma termina "a punta" e con i lati posteriore e laterali rialzati a 90° con lo scopo ovvio di riuscire a trattenere tutto il materiale raccolto. La punta assolve perfettamente la funzione di scavare e intrufolarsi sul fondo del greto ed il manico verticale aiuta sicuramente in tutto questo. A me questo attrezzo l' ha fatto conoscere il sig. Ugo Magnani. Per quanto riguarda invece il setaccio (indispensabile per poter versare nella canaletta materiale di adeguata misura) se si sta cercando oro alluvionale la sua maglia può variare da mezzo cm. fino a poco meno di 1 cm, mentre quando si agisce in torrenti con lo scopo di trovare tracce d'oro nativo (pepitine ecc.) è solitamente meglio che detta maglia sia abbastanza grossa, cioè intorno a 1 cm. o anche un pochino di più.

Sempre a proposito di setacci, nei fiumi si usa generalmente la grossa griglia appoggiata obliquamente per terra e sostenuta da un bastone, di modo che gettandovi contro la terra a palate, da un lato si depositerà la ghiaia (lo scarto) e dall' altra il fine utile. Nei torrentelli di montagna invece per problemi di spazio e movimento é preferibile usare un setaccio "portatile", rotondo, del diametro leggermente inferiore rispetto a quello di una  batea, che si potrà quindi posare su di un secchio (o direttamente sulla batea stessa) per farvi scendere  il "fino" da lavare. Va detto che posandolo su di un secchio, volendo si può poi disporre anche della tecnica utile a una prima rapida sgrossatura dello sterile più leggero presente nel materiale (vedi a lato).

 

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Un palanco (palanchino detto anche piede di porco lungo un metro e più) é utile nei torrentelli di montagna perché oltre ad aiutare a smuovere il materiale che verrà poi raccolto con la pala, permette anche di spostare macigni di notevoli dimensioni i quali sono sovente ottimi posti da ricerca.

 

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Il palotto, così chiamato in gergo é per intenderci quel mestolone oblungo con cui una volta agli empori si raccoglieva la farina o zucchero etc. dai "cassonetti" per poi pesarla. Si tratta di un utensile molto utile, sia per sostituire la stessa pala in angolini angusti, sia per quando al termine della giornata é venuto il momento di ripulire la canaletta, inclinandola quindi lateralmente e facendovi defluire sopra poca acqua alla volta (appunto tramite il palotto) affinché il materiale da essa finora trattenuto possa scorrere in basso ed esser raccolto in un secchio (o già nella batea) posto al suo margine inferiore.

 

schizzo di una scaletta o canaletta per cercare oro
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La canaletta (o canalina) o scaletta, é l'utensile creato appositamente per "passare" molto materiale. Si tratta di una sorta di asse lungo indicativamente 90cm. con sui lati maggiori due rispettivi bordi alti circa 5cm. La canaletta viene posata e disposta parallelamente alla corrente d'acqua con l'accortezza che questa vi scorra dentro senza eccessivo impeto e non strabordando dai lati. Il pavimento di questo attrezzo non é liscio, bensì solcato da diverse scanalature profonde indicativamente un cm. e mezzo e larghe, in direzione della corrente, circa il doppio (o più) e che attraversano la canaletta in tutta la sua larghezza. Questi solchi, a causa dell'impetuosità dell'acqua, nei torrenti li si preferiscono più profondi rispetto a quelli larghi e appena accennati tipici delle canalette da fiume perché in questi ultimi generalmente l'oro, per quanto diffuso é molto più piccolo, per cui gli bastano scalini appena accennati per depositarsi, e inoltre la corrente é più mansueta che nelle acque di montagna. Le canaline da torrente sono solitamente, se non più corte (più son corte più si rischia di perdere oro) senz'altro più strette (con una larghezza cioè di ca. 30 o 40 cm.) delle altre e questo per il semplice motivo che non sempre, tra cascatelle e sassi vari ... é facile trovare un posto idoneo alla sua collocazione. Per imparare a utilizzare questo attrezzo vedi gli approfondimenti qui a destra. Se vuoi passa anche direttamente alle varie schede che illustrano come bisogna fare per costruirsi una canaletta e che comunque permettono di vederne i vari tipi, a seconda delle preferenze, e via dicendo.

Se invece t'interessa un singolare metodo da esperti per lavare senza la canaletta, clicca qui.

Un suggerimento: come già detto la lunghezza di una canalina di solito si aggira sui 90 cm. o poco meno; c'è anche chi le fa più corte, ma secondo me (poi naturalmente ognuno faccia come meglio crede) non bisognerebbe mai scendere sotto agli 80cm.

 

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Il tappetino (millerighe e altri). Vedi a lato  Le canaline in generale.

 

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La Batea (padella,piatto,gave) é per antonomasia il simbolo del batea dei cercatori d'oro cercatore d'Oro. Nella Batea, naturalmente, oltre al materiale proveniente dal lavoro concluso di una canaletta, vi si può mettere invece anche direttamente del materiale raccolto e già  setacciato preso in ogni dove. La batea torna senz'altro utile anche per fare qua e là dei piccoli "assaggi" i cui risultati determineranno la scelta precisa del posto di lavoro ove piazzare la canaletta. Per imparare ad usare questi attrezzi vedi gli approfondimenti raggiungibili tramite i "biscotti" disposti qui a destra: idem dicasi per capire dove e come si possa acquistare detta attrezzatura.

NOTA. La batea è un attrezzo importante perché costruita con appositi criteri affinché possa assolvere al meglio al suo scopo (in parole povere, isolare l'oro che contiene e scartare invece tutto il resto), quindi sicuramente utilissima, ma si tenga presente che se non si disponesse della medesima per un qualsiasi motivo, si può allora usare una comunissima "bacinella" come ad es. quella mostrata nella foto a seguire. Naturalmente questo significherebbe "complicarsi un po' (un po' tanto ...) la vita", nel senso che si dovrebbe agire con molta più attenzione e che il tutto richiederebbe senz'altro più tempo, ma con un po' di pratica si otterrebbe comunque lo scopo in questione.

Dico questo riferendomi soprattutto alle persone che intendono iniziare l'attività partendo quindi "da zero", per cui è possibile non abbiano ancora non solo la batea, ma neanche trovato il modo per procurarsela. P.S. La matita scolastica di 15cm. o poco più qui posta sul fondo dell'oggetto vuole dare solo un'idea indicativa (non è necessario rispettarla con rigore) di una misura valida.

UNA CURIOSITA'. Riferendosi alle sue origini tecniche, quella "a fondo piatto" che ormai ci siamo un po' tutti abituati a chiamare "batea", in realtà sarebbe "il piatto", perché la batea vera e propria è quella conica, detta anche "a cappello cinese".

 

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La pompetta o succhiello. Altro nome in gergo: l'unica maniera che mi viene in mente per tentar di descrivervi questo piccolo ma utilissimo aggeggio consiste nel dirvi di provare a immaginare una piccola bottiglietta di succo di frutta, la quale anziché esser di vetro sia di morbida plastica (meglio se trasparente) ed il cui tappo sia forato per l'inserimento di una cannuccia flessibile che scende fino alla metà del contenitore per invece  fuoriuscirne di una decina di centimetri. Questo attrezzo consente (gli oggetti da acchiappare devono essere coperti d'acqua) sia di estrarre pagliuzze dalla canaletta (ma in questo caso ci vuole un pò di pratica) che di aspirare l'Oro dalla Batea (vedi qui) mano a mano che lo si individua.

 

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Due contenitori con chiusura ermetica. Uno di questi, dalle dimensioni del tutto approssimative di quelle di un posacenere molto alto, servirà eventualmente a versarvi dentro  il "concentrato" ottenuto dal lavaggio con la padella, mentre l'altro potrà senz'altro tornar utile nel caso di qualche singolo ritrovamento particolare che si preferisce non mischiare al resto.

 

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Una piccola calamita sarà utile qualora ci si volesse sbarazzare in fretta della magnetite che si deposita nella batea durante il lavaggio (attenzione però a non asportare anche presenze d'oro intrappolate nella magnetite stessa). Anche per eliminare la magnetite dalla Batea in modo sbrigativo, il cercatore ha cercato d'ingegnarsi in metodologie alternative rispetto al lento ed attento lavoro di lavaggio solitamente necessario: al proposito vedi ad esempio le note inviate al Sito da parte di un gentile contribuente.

2) Attrezzatura in miniera

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Abbigliamento. In miniera, a meno che non si tratti di "buchi" brevissimi, é bene essere molto coperti, soprattutto se si intende stazionare in qualche posto prescelto anziché semplicemente visitare il sotterraneo ed ancor più se la galleria in questione é comunicante con altre uscite (la qual cosa procurerebbe ovviamente fredde correnti d'aria). Si consideri inoltre che la probabile presenza di solfuri alterati tipo Limonite etc. sporca spesso in modo irreversibile sia le scarpe chi i vestiti, per cui ci si regoli.

 
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Le torce classiche (le cosiddette pile, per capirci) possono esser utili tutt'al più per una breve e superficiale visita in miniera perché producono una luce troppo "direttiva" e che tra l'altro non fa distinguere bene il colore dell'Oro da alcune piriti o calcopiriti alterate ed è quindi un mezzo d'illuminazione pessimo a tal proposito. L'Acetilene invece (lampada a carburo, vedi anche sotto la voce "il casco"), pur facendo una luce poco diffusa o potente (in realtà é potente, ma concentrata negli spazi vicini), ha un tipo di luminosità che permette di distinguere ottimamente i vari minerali l'uno dall'altro. Attualmente, il sistema migliore conosciuto da chi scrive consiste nell'utilizzare una piccola lampada a gas, da campeggio,  alla quale verrà tolto il vetro per sostituirlo con un "tronchetto" di tubo della stufa cui sarà stata asportata un'intera porzione per ottenere la finestrella anteriore. L'attrezzo che ne risulta, oltre a consentire la regolazione preferita della luminosità ed un lungo e direttivo fascio di luce utile per gli spostamenti, ha l'importante pregio di evidenziare benissimo l'Oro nei confronti di altri minerali. P.S. Se si utilizza questo metodo, portarsi appresso un paio di "retine" di riserva perché, una volta accese, diventano fragilissime, rompendosi facilmente a qualsiasi impatto contro la roccia. Altra informazione al merito: una bomboletta di gas tenuta a "pieno regime" dura dalle cinque alle sei ore.

 
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Il casco é sicuramente utile a chi non é avvezzo a star sempre, in questi frangenti, con la testa "china". Esistono inoltre dei caschi sul cui lato anteriore é incorporato l'ugello dell'Acetilene ; quest'ultimo, collegato tramite un tubicino al serbatoio del Carburo (posto solitamente in tasca o allacciato ad una cintura), emana la luce consentendo al tempo stesso di avere le mani libere.

 
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La mazzetta da 2 kg, unita ad un  punteruolo (quest'ultimo generalmente preferibile allo scalpello) consente di agire già efficacemente sul filone quarzoso : più piccola serve a poco e piuttosto, per lavori "corposi", sarà utile usarne una ancor più pesante.

 
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I guanti, ben robusti, oltre a riparare dal freddo, proteggono dalle martellate "sbagliate".

 
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Una piccola zappetta dal manico corto può tornar utile nel caso si volesse frugare per terra.

Una curiosità su gentile segnalazione di Franco (che per chi volesse contattarlo per dialogo rende qui disponibile anche la sua mail): egli ha notato con interesse che nel film Mother Lode (la vena madre, anno 1982 con R. Burton e Kim Bassinger) presenziano dei piccoli setacci con motori a scoppio a due o 4 tempi che addirittura aspirano i sedimenti dal fondo trasferendoli su un setaccio vibrante. Il tutto con dimensioni di 100/120 x 60/80 cm, ed appoggiati su due "gommoncini" laterali che danno così anche la possibilità di trainarli nell’acqua.

In questo ritaglio, a titolo di esempio lo spunto di due vostri dialoghi su questi argomenti che avete inserito nelle mie pag. FB e consultabili anche nella medesima. Dal post di Davide: Siccome nel posto dove vado non c'è corrente e quindi non posso usare la canaletta), ho pensato a una vasca bassa con un rastrello che agita e permette l'affondamento delle scaglie. Funziona, ma ci si mette tanto tempo e allora mi chiedo: ci sono metodi alternativi, magari basati su pettini rotanti o cose del genere? R. di Erik: Per quel che riguarda i pettini rotanti, ricordati che nella ricerca amatoriale è solo permesso utilizzare attrezzatura di tipo manuale. Dal post di A. Notaro: Buona sera a tutti, ho un dubbio che avrei piacere mi venisse chiarito dai veterani del settore e cioè se l'utilizzo della pompetta elettrica che fornisce acqua alla canalina, laddove ce ne fosse bisogno per mancanza d'acqua corrente, è consentita oppure rientra nei mezzi meccanici vietati dalla legge????? Grazie a chi vorrà chiarirmi questo dubbio e buona fortuna! R. di ZG: Rientra nei mezzi vietati dalla legge.

 

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Approfondimenti di questa pagina

 

Batee e piatti vari
Batea come usarla
Le varie canaline
Canalina come usarla
canalina e batea (studi)
Setacci e setacciatura
Un trattato sulla ricerca
Sgrossare col secchio
Pale particolari
Attrezzi di una volta
Lampada a carburo
Rimediare l'attrezzatura

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