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L'eventuale "trattamento" con acidi dei campioni
trovati é un'operazione da effettuare con attenzione perché talvolta
i risultati non corrispondono alle intenzioni ed anzi si corre il
rischio di rovinare l'oggetto in questione. In certe circostanze infatti, sul
campione, oltre al minerale che si é trovato ve ne possono essere
altri (minerali associati) che risentirebbero dell'intervento : ad es.
sarebbe un peccato eliminare Calcite cristallizzata o intaccare le
sfaccettature di una "bella" Pirite per poi scoprire che il
nostro Oro non ci ha guadagnato un granché. Comunque, se si interviene
con criterio,
se ne ricaveranno sovente gratificanti sorprese e soddisfazioni, soprattutto se il minerale
in questione da pulire é incrostato da
sostanze calcaree. E'
infatti questo uno dei punti fondamentali su cui si può contare (o
meglio,
sperare) quando si trova un campione di quarzo con dell'Oro a
vista: a questo proposito, se vuoi, consulta la relativa "procedura
guidata", oppure vedi un es. (foto)
di esemplare dapprima in condizioni "naturali" e come risultò
dopo trattamenti.
| Acido Muriatico.
E' reperibile un po' ovunque, ed essendo costituito dal
10%
di HCI (il resto è acqua distillata), non è altro
che una versione diluita e "commerciale" dell' acido cloridrico (vedi
seguente), da cui ne deriva che è anche meno pericoloso da usarsi
rispetto a quest'ultimo. Il suo utilizzo risulta particolarmente
utile ed efficace per eliminare le sostanze calcaree
(prima fra tutte la calcite) e talvolta riesce ad agire anche su composti
limonitici. |
| L'Acido Cloridrico, detto anche "cloridrico
concentrato", contiene circa il 30 , massimo 35 % ,di HCl in
peso (gentile precisazione di Antoine
Gaita), ed anche in questo caso il resto è naturalmente
acqua distillata; in recipienti aperti "fuma" ed i suoi
vapori sono altamente corrosivi per i metalli. Per utilizzarlo
versarlo lentamente in acqua (e non viceversa, per ridurre il
rischio di spruzzi) in contenitore di vetro (o anche di plastica ma
non troppo sottile) diluendolo con tre parti di quest'ultima se si
desidera una soluzione forte, oppure "allungandolo"
ulteriormente, a piacimento, fino anche ad ottenere un prodotto simile all'acido
muriatico già sopradescritto. Serve a
sciogliere velocemente i carbonati (calcite ecc) ed é
sensibilmente dannoso per la pelle e mucose. Una permanenza
eccessiva dell'oggetto interessato in questo acido può provocargli
delle colorazioni "verdastre" che andranno allora
eliminate con nuovo acido pulito o, al limite , un trattamento di
acido ossalico.Non scaricarlo inoltre nelle condutture perché
intaccherebbe il piombo in esse contenuto. Nel caso di contatto
sulla pelle, neutralizzarlo con calce o ammoniaca. A modesto avviso
dello scrivente, finché possibile, é sicuramente meglio
tralasciare il "concentrato" a favore invece del
Muriatico, il quale ultimo é senz'altro più
"tranquillamente" maneggevole e meno pericoloso pur agendo
con gli stessi principi e scopi. |
| l'Acido
Ossalico serve a togliere le sgradevoli macchie giallognole o
marroni di limonite (ruggine) che incrostano l'oggetto. E' un acido in
polvere facilmente reperibile in Farmacia (a titolo di curiosità, in natura é
contenuto anche dai pomodori), e ne vanno
versati circa due cucchiai per ogni litro di acqua distillata (meglio se calda).
In questo caso l'oggetto in questione dovrà stare immerso per un paio
di giorni e notti, quindi lo si risciacquerà per poi metterlo in acqua normale per altrettanto
tempo. L'acido ossalico (se ingerito é velenoso ma può esser
maneggiato senza altri rischi di sorta) attacca l'Ematite e,
lentamente, anche la Calcite. |
| L'Acido Fluoridrico, serve a "sciogliere letteralmente" il quarzo e viene infatti usato per
portare a vista ed evidenziare al massimo le parti di Oro che
rimarrebbero altrimenti incluse nel quarzo e a noi invisibili. E' un acido
pericolosissimo, i cui soli vapori potrebbero recare danni gravissimi
alla persona ed una sola goccia sulla mano provoca dolorose
ustioni : se la cosa accadesse, lavare immediatamente la parte lesa in
molta acqua e lasciarvela per almeno dieci minuti, quindi applicarvi del
bicarbonato di sodio il quale contribuirà all'esaurirsi del principio
attivo della sostanza. Il fluoridrico va utilizzato in contenitori di plastica perché il vetro si
scioglierebbe e bisogna porre la massima attenzione a non
"annusarlo". Attenzione inoltre agli effetti dei suoi vapori
sulle strutture circostanti (vetri, vegetazione ecc). E' un prodotto
indispensabile per poter sciogliere i silicati (ad es. quarzo, clorite). |
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Acido Nitrico. Pericoloso, evapora e si ossida
facilmente e deve essere trattato con grande cura. Conservarlo in
contenitori di vetro (meglio se al buio) perché si decompone con la
luce con sviluppo di vapori bruni composti da ossido di azoto.
Scioglie la plastica e provoca ustioni dolorose sulla pelle, le
quali guariscono lentamente. Quando diluito, ingiallisce la pelle ed
é meno pericoloso, comunque sempre molto irritante. Nel caso di
incidenti ,trattare la parte lesa con bicarbonato di sodio o con
carbonati in polvere oppure con ammoniaca. Attacca rapidamente molti
metalli, formando i vapori bruni di cui sopra e che non devono essere
inalati perché velenosi : si consiglia quindi di utilizzarlo in
luogo ben ventilato. Infine, gli schizzi non devono cadere su
sostanze finemente suddivise o intrecciate come carta e stoffa le
quali potrebbero incendiarsi spontaneamente. |
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Nota storica: l'acido nitrico, una volta
indicato come <<acqua forte>> o semplicementee <<acqua>>
e la cui scoperta sembra si debba agli alchimisti, è citato per la prima
volta nelle opere attribuite all’arabo Jabir, vissuto tra i IX e il
X secolo e noto in Occidente con il nome di Geber, ma le sue opere
sono produzioni o rifacimenti scolastici dei secoli XII e XIII. In una di queste, la
Summa Perfetione, viene indicato un sistema di recupero dell’oro
per mezzo dell’<<acqua>>, dall'amalgama ottenuta mescolando il metallo con mercurio purificato
da urina. |
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Acido Solforico. Questo agente,denso e oleoso, viene venduto in diverse
concentrazioni e dovrebbe essere sempre conservato in contenitori di
vetro (tappo compreso). Se viene disciolto versandovi sopra dell'acqua
potrebbe provocare anche un'esplosione dovuta questa alla formazione di vapore,
inconveniente che si può evitare semplicemente versando l'acido stesso nell'acqua e mai
viceversa, facendo inoltre attenzione a procedere gradualmente e tenendo
sempre la massa in agitazione. Ad operazione terminata, si noterà
probabilmente che il prodotto ottenuto é diventato alquanto caldo. Le
soluzioni troppo concentrate si diluiranno automaticamente assorbendo
acqua dall'atmosfera. Carbonizza la carta ed il legno e decompone lo
zucchero : attacca rapidamente le sostanze organiche, compresi i tessuti
"viventi", causandone l'estrazione dell'acqua e successiva
carbonizzazione.Eventuali schizzi generici possono venire ridotti col
bicarbonato di sodio, calce o ammoniaca : se la cosa succede sulla pelle
bisogna intervenire prontamente con molta acqua per poi coprire il punto
offeso con una specifica pomata a base di bicarbonato di sodio. La sua
forte affinità con l'acqua fa sì che assorba l'acqua di
cristallizzazione di molti minerali idrati : l'acido concentrato, a
caldo, attacca inoltre molti minerali, compresi alcuni silicati. |
| Pirosolfito di Sodio. Da usarsi diluito in
acqua per togliere le incrostazioni di Ossido di Manganese senza che
fondamentalmente altri minerali ne risentano. |
| Acido Tartarico. Dà risultati simili a quelli
ottenibili con l'Ossalico, ma è più forte. |
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Qui a seguire, a titolo di
esempio
lo spunto di un dialogo su questo argomento che avete proposto nella
mia pag. FB e che sono consultabili nella medesima. Dal
post di Anita: Salve, avrei una
domanda da porre...Avendo fatto dei ritrovamenti di oro su quarzite, per
ridurre la matrice di quarzite e far emergere l'oro mi hanno consigliato
di acidare i pezzi. Io ho provato con l'acido muriatico, ma non
funziona....Quale acido attacca la quarzite? Dove posso acquistarlo?
R. di Z.G: ieni
però presente che, se non si è molto pratici, i risultati ottenibili
dall' acido fluoridrico (indispensabile per intaccare il quarzo) possono
deludere alquanto e rovinare il campione sia esteticamente sia materialmente (quarzo che diventa spugnoso e oro che si stacca dalla
matrice ecc.). Personalmente consiglierei di avviarsi in tale pratica
solo se si hanno molti campioni e si è anche disposti al rischio di
sacrificarne qualcuno. Z.G.
P.S. Se vuoi vedi la pagina su come
ricavare l'oro che
è nei microchip. |
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