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Pulizia dei minerali

 

 

 

pubblicazione di Miniere d'Oro(2003) web.tiscali.it/minieredoro(2004) www.minieredoro(2006 / 2023)

 

Questa pagina contiene una breve descrizione di alcuni minerali e  sovente dice anche i metodi per pulirli. Nelle schede degli approfondimenti qui a destra si parla invece delle caratteristiche e comportamenti degli stessi acidi utili sia al trattamento sia alla pulizia dei minerali.

 

Ambra. Non é un minerale, ma una resina fossile. Pulire solo con acqua e sapone.

Ametista. Con questo termine si deve intendere esclusivamente la varietà viola del quarzo. Il suo uso come gemma è molto antico: alcune delle principali località italiane dove la si può rinvenire sono la Val di Fassa (Trento), l'Alpe di Siusi (Bolzano) e Traversella (Torino).

Anatasio. Nome preferito in luogo di ottaedrite, é un biossido di titanio e forma cristalli bipiramidati neri, bruni o giallo cannella. Insolubile negli acidi, le sue eventuali incrostazioni ferrose si eliminano con l'acido ossalico.

Antimonio. E' l'elemento Sb che si trova allo stato nativo in masse spatiche metalliche, bianco stagno o grigio chiaro. E' associato con Antimonite o minerali d'Argento. In Italia è presente in Sardegna e sul Lago di Como.

Antimonite. Detta anche Stibina o Stibnite, è un solfuro di Antimonio che cristallizza nel sistema rombico in individui prismatici o aciculari spesso fittamente intrecciati, di colore grigio piombo e lucentezza metallica assai viva sulle sfaldature fresche. Fonde alla fiamma di una candela ed è il minerale più importante per l'estrazione dell'Antimonio.

Andradite. E' il granato caratteristico ai giacimenti metalliferi a pirite e magnetite : la varietà verde (demantoide) e quella giallo - ambra ( topazzolite) sono più comuni nel serpentino. Eventuali incrostazioni calcaree si possono eliminare con l'acido cloridrico.

Asbesto. Sinonimo di Amianto.

Anatasio. Nome preferito in luogo di ottaedrite, é un biossido di titanio e forma cristalli bipiramidati neri, bruni o giallo cannella.

Antimonio. E' l'elemento Sb che si trova allo stato nativo in masse spatiche metalliche, bianco stagno o grigio chiaro. E' associato con Antimonite o minerali d'Argento. In Italia è presente in Sardegna e sul Lago di Como.

Aragonite. Carbonato di calcio come la Calcite, quindi facilmente scioglibile in tutti gli acidi, si pulisce in acqua distillata evitando anche i saponi (nel sito c'è una scheda che parla di questo minerale).

Argento. C'è un' apposita scheda che lo descrive e spiega come pulirlo e conservarlo.

Arsenopirite. Solfuro di ferro e arsenico, dal colore bianco stagno può formare cristalli prismatici con evidente struttura rombica ma più spesso la si trova sottoforma di aggregati granulari. E' abbastanza abituale che contenga dell'oro. Rimuovere le incrostazioni calcaree col cloridrico o col citrico.

Azzurrite. Carbonato di Rame di un bel colore azzurro, deriva dall'alterazione dei solfuri di rame, cristallizza nel sistema monoclino e tende a trasformarsi in Malachite. Viene attaccata e disciolta rapidamente dagli acidi, mentre l'acqua calda la attacca molto lentamente. Si usi acqua distillata con eventualmente una quantità moderatissima di sapone. Sono da evitare le soluzioni detergenti forti. Molto indicata invece la pulizia con gli ultrasuoni.

Barite. Solfato di bario che cristallizza nel sistema rombico, di colore giallo, bianco, azzurro o anche trasparente. Si può pulire con qualunque acido.

Bauxite. Minerale dall'aspetto di una pietra rossastra, da cui si estrae l'alluminio.

Blenda (o Sfalerite). E' un solfuro di zinco dalle prime sembianze spesso simili alla galena.

Bornite. Solfuro di rame e ferro, dal colore bronzeo, ossidandosi poi con l'aria diventa iridescente ed acquista colorazioni verdi e blu date dall'alterazione del rame che contiene. Dall'acido citrico concentrato viene attaccata lentamente, mentre nel nitrico si scioglie.

Calcite. Carbonato di calcio molto comune che cristallizza con forme romboedriche e prismatiche : tipica é la sfaldatura di questi cristalli la quale genera altri romboedri (nel sito c'è una scheda che parla di questo minerale). Si scioglie prontamente in qualsiasi acido formando viva effervescenza.

Calcopirite. E' un solfuro di Rame e Ferro, di colore giallo ottone e lucentezza metallica, ma con le facce spesso iridescenti per un principio di alterazione. Il colore della sua polvere (cioè raschiandola) è grigio-verde e questa è una caratteristica che permette di distinguerla dalla Pirite (polvere grigia). Cristallizza nel sistema tetragonale in individui d'aspetto tetraedrico che in realtà sono "bisfenoidi". Risente poco o tanto di tutti gli acidi, tranne il citrico. Il suo colore inganna, talvolta e momentaneamente, il cercatore d'oro amatoriale.

Cassiterite.

Clorite. Di colore verde, è un silicato di Alluminio, Ferro e Cromo; fa parte della famiglia delle Miche.

Crisocolla. Silicato di rame generalmente blu che spesso incrosta minerali contenenti appunto il rame.

Diamante. Non risente dell'azione di qualsiasi acido; si può quindi pulirlo facendolo bollire in qualsiasi acido concentrato, compreso il fluoridrico. Non è sensibile al calore ed in questo caso può esser danneggiato soltanto per prolungata esposizione diretta alla fiamma.

Diaspro. E' un quarzo compatto, microgranulare e contenente molte impurità tra cui principalmente ossido di ferro in quantità anche superiore al 20%. E' un materiale opaco, non trasparente, con lucentezza cerea di colore vario, dal rosso al verde, al giallo, al bruno, spesso zonato in bande parallele o venato. I diaspri sono assai abbondanti. Si trovano sulle Prealpi, in Toscana, in Sicilia e in Sardegna. Non viene attaccato dagli acidi: i cristalli a forma di paletta vengono scalzati e rotti da una pulitura mal fatta, specialmente se effettuata con la spazzola. Si può frantumare nel bagno ad ultrasuoni.

Diopside. E' un inosilicato di calcio e magnesio che forma cristalli prismatici, translucidi o aggregati granulari che possono essere incolori, grigi, gialli ed anche verdi : se adagiati si possono confondere con l'epidoto ma quest'ultimo ha per lo più il colore giallo - verde dell'olio. Viene attaccato molto lentamente dal fluoridrico e non risente degli altri acidi. Si potrà quindi utilizzare il cloridrico per togliere le incrostazioni calcaree, mentre un bagno in ossalico può  servire per render più facilmente allontanabile l'argilla, la quale potrà poi esser eliminata con un veloce trattamento nel fluoridrico.

Dolomite. Dopo la calcite, é il minerale più comune sulla crosta terrestre (nel sito c'è una scheda che parla di questo minerale) : la sua cristallizzazione si presenta costantemente in individui romboedrici bianchi o rosati simili alla calcite (ma non uguali) e reagisce anch'essa agli acidi, ma molto più blandamente di quest'ultima per cui si può pulirla con cloridrico alquanto diluito o acido citrico.

Electrum. E' una specie di Oro molto ricca di argento. Vedi Norvegia

Ematite. Forma cristalli romboedrici semplici o assai ricchi di facce in forme lamellari sovrapposte dal colore che varia dal nero lucente al grigio fino al rosso. Può apparire anche sottoforma di sottili rivestimenti rossastri su altri minerali. Per la sua pulizia si può usare il cloridrico molto diluito e freddo : i grossi cristalli ne risentiranno solamente con trattamenti alquanto prolungati nel tempo. Ad operazione terminata aver cura di effettuare abbondanti risciacqui per evitare la possibile formazione di incrostazioni giallastre dovute all'infiltrarsi e deposito dell'acido nelle varie fenditure.

Epidoto. E' un silicato e risente quindi più che altro del fluoridrico.

Fluorite. Fluoruro di calcio dai diversi colori,monometrico, cristallizza in cubi o ottaedri la cui sfaldatura é perfetta secondo le facce dell'ottaedro. Non risente degli acidi "a freddo" per cui si possono rimuovere le incrostazioni calcaree o rugginose rispettivamente col cloridrico e l'ossalico.

Galena. Solfuro di piombo spesso associato alla Blenda, a frattura fresca é di un bel nero lucente con vaghi riflessi metallici azzurrognoli, cristallizza in forma monometrica sfaccettandosi quindi in cubi, ottaedri ecc.. La sua sfaldatura, cosa che ne facilita ulteriormente l'identificazione, é sempre secondo le facce del cubo: vedine se vuoi lo schizzo. E' il più importante minerale di piombo e talvolta contiene anche considerevoli quantità di Argento . Si opacizza se trattata con gli acidi.

Gneiss. Roccia metamorfica a grana grossa e a frattura grossolana costituita essenzialmente da quarzo, feldspati e miche.

Goethite. Idrossido di ferro, si presenta per lo più in masse terrose polverulente, o in croste o, ancora, in forme stalattitiche. Il suo colore varia dal bruno scuro, quasi nero, sino al giallo ocra, con le superfici spesso iridescenti. E' uno dei costituenti della Limonite e si trova in tutte le zone ricche di ferro. E' attaccata molto lentamente dal Cloridrico diluito (o Muriatico), ma bisogna considerare che, trovandosi spesso associata ad incrostazioni calcaree date ad es. dalla calcite o aragonite, questi ultimi reagirebbero sciogliendosi invece assai in fretta. Infine, la Goethite può essere eliminata anche con l'Acido Ossalico.

Granati. Costituiti da miscele di silicati diversi, cristallizzano nel sistema monometrico in individui di vario colore (prevalenti il rosso, il verde ed il giallo). Si trovano nelle rocce magmatiche e metamorfiche : conosciuta e rinomata a tal proposito la zona delle "pietre verdi" di Bellecombe, in Valle d'Aosta. Gli esemplari migliori vengono usati come gemme di modesto valore. Alcuni tipi di granato sono l'Almandino, l'Essonite, la Grossularia eccetera. Le rocce granatifere hanno talvolta a che fare anche con l'oro, come ad esempio in Val Gorzente. Questa famiglia di minerali può generalmente esser pulita e trattata sia col cloridrico che con l'ossalico.

Idocrasio. Viene parzialmente decomposto dal cloridrico e dall'Acqua Regia, ma le inclusioni di Calcite possono essere eliminate dal Cloridrico diluito (Acido Muriatico) che non causa danni rilevanti.

Limonite. Roccia formata dalla concentrazione di vari idrossidi di ferro ( goethite ecc.) e che può apparire sottoforma di incrostazioni, ma anche stalattiti o concrezioni più o meno fangose dai colori che variano dal nero al giallo E' tipica la sua patina rugginosa presente sulla Pirite in via di alterazione e che verrà dunque alla lunga gradualmente sostituita integralmente dalla limonite stessa (e in questo caso diverrà poi anch'essa  polverulenta sino a disperdersi). La limonite risente di molti acidi e generalmente viene rimossa da altri minerali usando acido ossalico.

Magnetite. Di colore nero, le sue facce sono striate, é un ossido di   ferro dalla cristallizzazione monometrica (cubi, ottaedri ecc.) e contiene circa il 72% di ferro. La magnetite é facilmente identificabile perché sensibilmente attirata dalla calamita. Non risente di normali trattamenti effettuati con acidi "a freddo". Vedi una sua breve scheda.

Malachite. Carbonato di Rame, di colore verde scuro, raro in cristalli, è un prodotto di ossidazione atmosferica alla superficie di giacimenti di Rame. Si usa come "pietra dura" in oreficeria.

Marcasite. Bisolfuro di ferro, rombico, di colore giallo ottone con riflessi verdastri e lucentezza metallica,  forma spesso aggregati sferoidali. Generalmente molto instabile, alcuni campioni (ma non tutti) tendono a decomporsi spontaneamente generando acido solforico. Quando è in forma polverulenta viene sciolta dall'acido nitrico.

Mercurio. Detto anche "argento vivo", è un elemento metallico dal simbolo chimico Hg. Ciò che lo rende unico rispetto agli altri metalli è che, a temperatura ambiente, si trova allo stato liquido, avendo il punto di solidificazione a -40°. Quando lo si riscalda emette vapori tossici. Il Mercurio si ricava soprattutto da un minerale, il Cinabro. Infine, ha la peculiarità di amalgamarsi all'Oro. Negli approfondimenti qui a lato pag. viene descritto un metodo "alternativo" per separarlo dall'oro.

Miche (in generis). Silicato del tipo a strati, contenente alluminio oppure magnesio, ferro, potassio, fluoro ecc. Costituisce un gruppo di varie specie facilmente sfaldabili in lamine sottilissime e trasparenti, di colore vario. Una delle miche più importanti si chiama Muscovite, detta anche mica bianca, le cui "foglie" più grandi vengono utilizzate come isolante termico ed elettrico (ad es. nei ferri da stiro a secco). Solitamente non risentono dell'effetto degli agenti pulenti tranne lunghissimi trattamenti con acidi forti, concentrati e a caldo, specialmente il fluoridrico. Con le miche è' quindi possibile utilizzare normalmente detti acidi, ma il problema è invece dato dai bagni perchè l'acqua tende ad infiltrarsi tra le sue "foglie" e separarle e questo è fondamentalmente il motivo per cui bisogna evitare immersioni troppo prolungate. Vedi sua scheda.

Minerale. (Vedi sezione) Definizione in breve: è un oggetto solido (dove per solido é inteso un corpo con disposizione disciplinare e ordinata degli atomi costituenti il corpo), naturale, inorganico e dotato di costanti caratteristiche chimiche e fisiche

Muscovite. Detta anche mica bianca (vedi sopra), le sue "foglie" più grandi vengono utilizzate come isolante termico ed elettrico (ad es. nei ferri da stiro a secco). Non risente degli acidi.

Oro. Per i non esperti, coloro che non dispongano già di esperienze e metodi propri, viene qui descritta una procedura guidata per pulire in modo sicuro e ottimale un campione di Oro nativo su quarzo. Il metodo in questione tiene conto della fortunata evenienza che il campione interessato contenga della calcite e che, eliminando quest'ultima, venga alla luce dell'Oro altrimenti nascosto: con un po' di fortuna si otterranno delle belle sorprese, altrimenti, mal che vada, si avrà un minerale pulito egregiamente.  1) Appurare che sul campione non vi siano altri "minerali associati" dalle caratteristiche che potrebbero risentire del trattamento che segue. 2)Sciacquare con acqua calda il campione onde eliminare terriccio ecc. 3)In un recipiente di plastica o vetro (meglio se all'aperto, altrimenti in garage  o cantina) coprire abbondantemente il minerale con acqua distillata per poi aggiungervi dell'acido muriatico in quantità pari a circa la metà dell'acqua : le proporzioni di questa miscela influiscono esclusivamente sulla rapidità ed intensità dell'intervento, per cui, dopo la prima volta, ognuno può diversificare i dosaggi a proprio piacimento. 4) Se il minerale immerso sprigiona effervescenza significa che l'acido sta svolgendo il proprio lavoro eliminando cioè la calcite o i carbonati presenti. 5)Dopo tre o quattro ore porre nuovamente attenzione allo sfrigolio dell'acido : da questo periodo in avanti si tratta di attendere che l'azione del muriatico termini. 5) Quando non si distingue più alcuna effervescenza, si risciacqua il campione con acqua normale e lo si sottopone a della " miscela" nuova per esser certi che lo sfrigolio non fosse terminato a causa dell'esaurimento dell'acido. 6) Se non riprende a "friggere" e se il minerale non presenta sostanze rugginose da eliminare, si potrà risciacquare l'oggetto ed infine metterlo in abbondante acqua normale per un paio di giorni per poi lasciarlo asciugare ecc. 7) Se invece quando lo si estrae dall'acido presenta ancora incrostazioni rugginose sgradite, risciacquarlo allora con acqua normale per poi metterlo in un contenitore contenente acqua distillata (meglio se calda) nella quale é stato disciolto dell'acido ossalico (un paio di cucchiaini per litro) e lasciare agire per due giorni per poi risciacquarlo e porlo altrettanto tempo in acqua normale ed infine asciugarlo.

Concludo l'argomento oro con un' appetibile informazione inviatami dal dottor Giuseppe Pipino e rivolta a chi volesse cimentarsi nell' amalgamazione e successiva distillazione. L'illustre geologo mi fa infatti presente che non solo in America, ma con un po' di fortuna anche in Europa è possibile reperire (presso rivenditori di attrezzature per raccolta oro, o simili) dei piccoli distillatori il cui recipiente è fatto di ferro ed a chiusura stagna. E visto che stiamo parlando di distillazione, nel sito c'è la seconda pagina della tesina di Davide che merita senz'altro visitare.

 

Pirite. Solfuro di ferro assai diffuso in qualunque tipo di roccia.  Appartiene al sistema monometrico e cristallizza in cubi, ottaedri o più rari ed apprezzati pentagonododecaedri. Anche la pirite, come la sua similare arsenopirite, può contenere Oro ed allora si parla di "pirite aurifera": La presente foto mostra un piccolo campione spatico di pirite (o arsenopirite?) aurifera del Giacimento di Bechaz ed una fialetta con l'Oro estratto artigianalmente trattando una grossa quantità del medesimo minerale. (se vuoi vedi fialetta ingrand.). Si tenga presente che la Pirite, quando alterata per effetto dell'aria e dell'umidità, si riveste di un'ingannevole patina gialla metallica: a tal proposito nel sito c'è sia una pagina che descrive come la pirite ed altri minerali possano ad una prima occhiata esser scambiati per oro, sia una scheda dedicata alla Pirite e "suoi parenti stretti".  Se vuoi, vedi infine alcune righe "curiose" che accennano a come essa possa formarsi (o meglio, riformarsi) spontaneamente in natura.

Pirrotina (o Pirrotite). Solfuro di ferro di colore bronzeo tendente al rosso e che cristallizza esagonalmente o in massarelle "a rosa". Può contenere nickel. Si può pulire con acido cloridrico diluito ed ossalico.

Platino. Si scioglie soltanto nell'Acqua Regia, quindi gli altri acidi possono tranquillamente essere usati per eliminare eventuali componenti associati.

Quarzo. Minerale (un ossido, ma da taluni studiosi considerato invece un silicato: vedi anche la sua scheda) molto diffuso in natura, costituito da biossido di silicio. I suoi cristalli, con sei facce, presentano talvolta "geminazioni" dalle disparate tipologie: la più evidente di queste ultime é quella detta "del Giappone", nella quale i due individui si dispongono uno ad angolo retto rispetto all'altro. Caratteristico è anche il quarzo "ad abito alpino", i cui cristalli hanno diametro progressivamente crescente da un'estremità all'altra: é quest'ultimo molto diffuso nelle Alpi centrali. Le sue principali varietà colorate sono : L'ametista (viola), il citrino (giallo), il quarzo affumicato (bruno), il morione (nero), il quarzo rosa (roseo), il quarzo di Campostella (rosso) ed il prasio(verde). Il quarzo è il minerale in cui si cerca l'oro. Non risente degli acidi ma si scioglie drasticamente nel fluoridrico. I suoi cristalli sono inoltre sensibili ai repentini sbalzi di temperatura. Eventuali sue incrostazioni di Goethite, se non vi si riuscisse col semplice muriatico, possono essere eliminate con l'acido Ossalico.

Rutilo. Modificazione tetragonale del biossido di titanio, di colore dal giallo arancio al rosso scuro, si presenta in aghi sottili. Non risente di alcun acido.

Scheelite. Minerale di colore dal bianco bruno al giallo, cristallizza nel sistema tetragonale formando esemplari bipiramidati talvolta anche trasparenti. E' fragile ma non risente dell'attacco di acidi.

Sfalerite. (vedi blenda)

Silicati. Circa il 50% dei minerali conosciuti sono silicati : tra questi il quarzo, che è un biossido di silicio, fondamentale per la ricerca di oro nei giacimenti auriferi "primari".

Spinelli. Non risentono di alcun acido.

Talco. Si presenta generalmente in aggregati compatti o scagliosi con lamine flessibili ma non elastiche dal colore bianco, grigio o verdastro. Untuoso al tatto, é il più tenero dei minerali ma non risente di alcun acido .

Tetraedrite. Detta anche, nel tempo, "cuivre gris, è un importante minerale del rame, di colore che varia dal grigio al nero e che cristallizza appunto in abito tetraedrico quando non in massarelle granulari.

Topazio. E' praticamente insensibile all'azione di qualsiasi acido, compreso il fluoridrico che può quindi essere usato per eliminare argille ed altri minerali che l'accompagnano. Le incrostazioni ferrose si possono tolgliere con l'acido ossalico.

Tormalina. Il suo colore varia in base alla prevalenza del minerale in essa contenuto. La famiglia delle tormaline presenta notevoli fenomeni di piezoelettricità e piroelettricità : inoltre, se tagliate parallelamente all'asse, sono in grado di polarizzare la luce. La tormalina non risente di alcun acido, a parte il fluoridrico il quale, molto lentamente, ne toglie la lucentezza.

Uvarovite. Neosilicato della famiglia dei granati, ha colore verde smeraldo ed è solitamente associato a rocce ricche di cromo. Rintracciabile negli urali, Asia Minore, Finlandia e Canada, è stato trovato in piccolissimi cristalli anche in alcune località alpine, cioè in Val d'Aosta ed Val Malenco. L'Uvarovite è attaccata leggermente dal Fluoridrico, mentre l'acido cloridrico serve per toglierne la calcite.

Vesuviana o Vesuvianite. Chiamata anche "Idocrasio", di colore che spazia dal giallo zolfo al verde bruno, tetragonale, forma apprezzati cristalli prismatici a sezione quadrata.

Violano. Varietà manganesifera di diopside tipica delle miniere di Praborna, a Saint Marcel (Valle d'Aosta). Una curiosità: in Val d'Otro, affluente di destra della Valsesia c'è un giacimento, di Manganese, meno noto ma con le stesse peculiari caratteristiche e mineralizzazione di quello di St. Marcel.

 

 

 

 

 

 

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