Questa
pagina contiene una breve descrizione di alcuni minerali e sovente
dice anche i metodi per pulirli. Nelle schede degli approfondimenti qui
a destra si
parla invece delle caratteristiche e comportamenti degli
stessi acidi utili sia al trattamento sia
alla pulizia dei
minerali. |
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Ambra. Non é un minerale, ma una resina fossile.
Pulire solo con acqua e sapone. Ametista. Con questo termine si deve intendere
esclusivamente la varietà viola del quarzo. Il
suo uso come gemma è molto antico: alcune delle principali località
italiane dove la si può rinvenire sono la Val di Fassa (Trento),
l'Alpe di Siusi (Bolzano) e Traversella (Torino). Anatasio. Nome preferito in luogo di
ottaedrite,
é un biossido di titanio e forma cristalli bipiramidati neri, bruni o
giallo cannella. Insolubile negli acidi, le sue eventuali
incrostazioni ferrose si eliminano con l'acido ossalico. Antimonio. E'
l'elemento Sb che si trova allo stato nativo in masse spatiche
metalliche, bianco stagno o grigio chiaro. E' associato con Antimonite
o minerali d'Argento. In Italia è presente in Sardegna e sul Lago di
Como.
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Antimonite. Detta anche
Stibina o Stibnite, è un solfuro di Antimonio che cristallizza nel
sistema rombico in individui prismatici o aciculari spesso fittamente
intrecciati, di colore grigio piombo e lucentezza metallica assai viva
sulle sfaldature fresche. Fonde alla fiamma di una candela ed è il
minerale più importante per l'estrazione dell'Antimonio.
Andradite. E' il granato
caratteristico ai giacimenti metalliferi a pirite
e magnetite : la varietà verde (demantoide)
e quella giallo - ambra ( topazzolite) sono più comuni nel
serpentino. Eventuali incrostazioni calcaree si possono eliminare con
l'acido cloridrico.
Asbesto. Sinonimo di Amianto.
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Anatasio. Nome preferito in luogo di ottaedrite, é un
biossido di titanio e forma cristalli bipiramidati neri, bruni o giallo
cannella.
Antimonio. E' l'elemento Sb
che si trova allo stato nativo in masse spatiche metalliche, bianco stagno o
grigio chiaro. E' associato con Antimonite o minerali d'Argento. In Italia
è presente in Sardegna e sul Lago di Como. Aragonite. Carbonato di
calcio come la Calcite, quindi facilmente
scioglibile in tutti gli acidi, si pulisce in acqua distillata
evitando anche i saponi (nel sito c'è una
scheda che parla di questo minerale). Argento. C'è un'
apposita scheda che lo descrive e spiega come pulirlo e conservarlo.
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Arsenopirite. Solfuro di ferro
e arsenico, dal colore bianco stagno può formare cristalli prismatici con
evidente struttura rombica ma più spesso la si trova sottoforma di
aggregati granulari. E' abbastanza abituale che contenga
dell'oro. Rimuovere le incrostazioni calcaree col cloridrico o col
citrico. Azzurrite. Carbonato di
Rame di un bel colore azzurro, deriva dall'alterazione dei solfuri di
rame, cristallizza nel sistema monoclino e tende a trasformarsi in Malachite.
Viene attaccata e disciolta rapidamente dagli acidi, mentre l'acqua
calda la attacca molto lentamente. Si usi acqua distillata con
eventualmente una quantità moderatissima di sapone. Sono da evitare
le soluzioni detergenti forti. Molto indicata invece la pulizia con
gli ultrasuoni.
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Barite. Solfato di bario che cristallizza nel sistema
rombico, di colore giallo, bianco, azzurro o anche trasparente. Si può
pulire con qualunque acido.
Bauxite. Minerale dall'aspetto di una pietra rossastra,
da cui si estrae l'alluminio.
Blenda
(o Sfalerite). E' un solfuro di zinco dalle prime sembianze spesso simili
alla galena. Bornite. Solfuro di rame
e ferro, dal colore bronzeo, ossidandosi poi con l'aria diventa
iridescente ed acquista colorazioni verdi e blu date
dall'alterazione del rame che contiene. Dall'acido citrico
concentrato viene attaccata lentamente, mentre nel nitrico si
scioglie. Calcite. Carbonato di
calcio molto comune che cristallizza con forme romboedriche e
prismatiche : tipica é la sfaldatura di questi cristalli la quale
genera altri romboedri (nel sito c'è una
scheda che parla di questo minerale). Si scioglie prontamente in
qualsiasi acido formando viva effervescenza. Calcopirite. E' un
solfuro di Rame e Ferro, di colore giallo ottone e lucentezza
metallica, ma con le facce spesso iridescenti per un principio di
alterazione. Il colore della sua polvere (cioè raschiandola) è
grigio-verde e questa è una caratteristica che permette di
distinguerla dalla Pirite (polvere grigia). Cristallizza nel sistema
tetragonale in individui d'aspetto tetraedrico che in realtà sono
"bisfenoidi". Risente poco o tanto di tutti gli acidi,
tranne il citrico. Il suo colore inganna, talvolta e
momentaneamente, il cercatore d'oro amatoriale. Cassiterite. Clorite. Di colore verde,
è un silicato di Alluminio, Ferro e Cromo; fa parte della famiglia
delle Miche.
Crisocolla. Silicato di rame generalmente blu che spesso
incrosta minerali contenenti appunto il rame. Diamante. Non risente dell'azione di qualsiasi
acido; si può quindi pulirlo facendolo bollire in qualsiasi acido
concentrato, compreso il fluoridrico. Non è sensibile al calore ed
in questo caso può esser danneggiato soltanto per prolungata
esposizione diretta alla fiamma. Diaspro. E' un quarzo
compatto, microgranulare e contenente molte impurità tra cui
principalmente ossido di ferro in quantità anche superiore al 20%.
E' un materiale opaco, non trasparente, con lucentezza cerea di
colore vario, dal rosso al verde, al giallo, al bruno, spesso zonato
in bande parallele o venato. I diaspri sono assai abbondanti. Si
trovano sulle Prealpi, in Toscana, in Sicilia e in Sardegna. Non
viene attaccato dagli acidi: i cristalli a forma di paletta vengono
scalzati e rotti da una pulitura mal fatta, specialmente se
effettuata con la spazzola. Si può frantumare nel bagno ad
ultrasuoni.
Diopside. E' un inosilicato di calcio e magnesio che
forma cristalli prismatici, translucidi o aggregati granulari che possono
essere incolori, grigi, gialli ed anche verdi : se adagiati si possono
confondere con l'epidoto ma quest'ultimo ha per lo più il colore giallo -
verde dell'olio. Viene attaccato molto lentamente dal fluoridrico e non
risente degli altri acidi. Si potrà quindi utilizzare il cloridrico per
togliere le incrostazioni calcaree, mentre un bagno in ossalico può
servire per render più facilmente allontanabile l'argilla, la quale potrà
poi esser eliminata con un veloce trattamento nel fluoridrico.
Dolomite. Dopo la calcite, é il
minerale più comune sulla crosta terrestre (nel sito c'è una
scheda che parla di questo minerale) : la sua cristallizzazione si
presenta costantemente in individui romboedrici bianchi o rosati simili alla
calcite (ma non uguali) e reagisce anch'essa agli acidi, ma molto più
blandamente di quest'ultima per cui si può pulirla con cloridrico alquanto
diluito o acido citrico.
Electrum. E' una specie di Oro
molto ricca di argento. Vedi
Norvegia.
Ematite. Forma cristalli romboedrici
semplici o assai ricchi di facce in forme lamellari sovrapposte dal colore
che varia dal nero lucente al grigio fino al rosso. Può apparire anche
sottoforma di sottili rivestimenti rossastri su altri minerali. Per la sua
pulizia si può usare il cloridrico molto diluito e freddo : i grossi
cristalli ne risentiranno solamente con trattamenti alquanto prolungati nel
tempo. Ad operazione terminata aver cura di effettuare abbondanti risciacqui
per evitare la possibile formazione di incrostazioni giallastre dovute
all'infiltrarsi e deposito dell'acido nelle varie fenditure.
Epidoto. E' un silicato e risente
quindi più che altro del fluoridrico.
Fluorite. Fluoruro di calcio dai
diversi colori,monometrico, cristallizza in cubi o ottaedri la cui
sfaldatura é perfetta secondo le facce dell'ottaedro. Non risente degli
acidi "a freddo" per cui si possono rimuovere le incrostazioni
calcaree o rugginose rispettivamente col cloridrico e l'ossalico.
Galena. Solfuro di piombo spesso
associato alla Blenda, a frattura fresca é di un
bel nero lucente con vaghi riflessi metallici azzurrognoli, cristallizza in
forma monometrica sfaccettandosi quindi in cubi, ottaedri ecc.. La sua
sfaldatura, cosa che ne facilita ulteriormente l'identificazione, é sempre
secondo le facce del cubo: vedine
se vuoi lo schizzo. E' il più importante minerale di piombo e talvolta
contiene anche considerevoli quantità di Argento . Si opacizza se trattata
con gli acidi.
Gneiss. Roccia metamorfica a
grana grossa e a frattura grossolana costituita essenzialmente
da quarzo, feldspati e miche.
Goethite. Idrossido di
ferro, si presenta per lo più in masse terrose polverulente, o in
croste o, ancora, in forme stalattitiche. Il suo colore varia dal
bruno scuro, quasi nero, sino al giallo ocra, con le superfici spesso
iridescenti. E' uno dei costituenti della Limonite e si trova in tutte
le zone ricche di ferro. E' attaccata molto lentamente dal Cloridrico
diluito (o Muriatico),
ma bisogna considerare che, trovandosi spesso associata ad
incrostazioni calcaree date ad es. dalla calcite o aragonite, questi
ultimi reagirebbero sciogliendosi invece assai in fretta. Infine, la
Goethite può essere eliminata anche con l'Acido
Ossalico.
Granati. Costituiti da
miscele di silicati diversi, cristallizzano nel sistema monometrico in
individui di vario colore (prevalenti il rosso, il verde ed il giallo).
Si trovano nelle rocce magmatiche e metamorfiche : conosciuta e rinomata
a tal proposito la zona delle "pietre verdi" di Bellecombe, in
Valle d'Aosta. Gli esemplari migliori vengono usati come gemme di
modesto valore. Alcuni tipi di granato sono l'Almandino, l'Essonite, la
Grossularia eccetera. Le rocce granatifere hanno talvolta a che fare
anche con l'oro, come ad esempio in Val
Gorzente. Questa famiglia di minerali può generalmente esser pulita
e trattata sia col cloridrico che con l'ossalico. Idocrasio. Viene parzialmente decomposto dal
cloridrico e dall'Acqua Regia, ma le inclusioni di Calcite possono
essere eliminate dal Cloridrico diluito (Acido Muriatico) che non causa
danni rilevanti. Limonite. Roccia formata
dalla concentrazione di vari idrossidi di ferro ( goethite ecc.) e che
può apparire sottoforma di incrostazioni, ma anche stalattiti o
concrezioni più o meno fangose dai colori che variano dal nero al
giallo E' tipica la sua patina rugginosa presente sulla Pirite in via di
alterazione e che verrà dunque alla lunga gradualmente sostituita
integralmente dalla limonite stessa (e in questo caso diverrà poi
anch'essa polverulenta sino a disperdersi). La limonite risente di
molti acidi e generalmente viene rimossa da altri minerali usando acido
ossalico.
Magnetite. Di colore nero, le sue
facce sono striate, é un ossido di ferro dalla cristallizzazione
monometrica (cubi, ottaedri ecc.) e contiene circa il 72% di ferro. La
magnetite é facilmente identificabile perché sensibilmente attirata dalla
calamita. Non risente di normali trattamenti effettuati con acidi "a
freddo". Vedi una sua breve scheda.
Malachite.
Carbonato di Rame, di colore verde scuro, raro in cristalli, è un prodotto
di ossidazione atmosferica alla superficie di giacimenti di Rame. Si usa
come "pietra dura" in oreficeria.
Marcasite. Bisolfuro di ferro,
rombico, di colore giallo ottone con riflessi verdastri e lucentezza
metallica, forma spesso aggregati sferoidali. Generalmente molto
instabile, alcuni campioni (ma non tutti) tendono a decomporsi
spontaneamente generando acido solforico. Quando è in forma polverulenta
viene sciolta dall'acido nitrico. Mercurio. Detto anche
"argento vivo", è un elemento metallico dal simbolo chimico
Hg. Ciò che lo rende unico rispetto agli altri metalli è che, a
temperatura ambiente, si trova allo stato liquido, avendo il punto di
solidificazione a -40°. Quando lo si riscalda emette vapori tossici. Il
Mercurio si ricava soprattutto da un minerale, il Cinabro. Infine, ha la
peculiarità di amalgamarsi
all'Oro. Negli approfondimenti qui a lato pag. viene descritto un
metodo "alternativo" per separarlo dall'oro. Miche (in generis). Silicato
del tipo a strati, contenente alluminio oppure magnesio, ferro,
potassio, fluoro ecc. Costituisce un gruppo di varie specie facilmente
sfaldabili in lamine sottilissime e trasparenti, di colore vario. Una
delle miche più importanti si chiama Muscovite, detta anche mica
bianca, le cui "foglie" più grandi vengono utilizzate come
isolante termico ed elettrico (ad es. nei ferri da stiro a secco).
Solitamente non risentono dell'effetto degli agenti pulenti tranne
lunghissimi trattamenti con acidi forti, concentrati e a caldo,
specialmente il fluoridrico. Con le miche è' quindi possibile
utilizzare normalmente detti acidi, ma il problema è invece dato dai
bagni perchè l'acqua tende ad infiltrarsi tra le sue "foglie"
e separarle e questo è fondamentalmente il motivo per cui bisogna
evitare immersioni troppo prolungate. Vedi
sua scheda. Minerale. (Vedi
sezione) Definizione in
breve: è un
oggetto solido (dove per solido é inteso un corpo con disposizione
disciplinare e ordinata degli atomi costituenti il corpo), naturale,
inorganico e dotato di costanti caratteristiche chimiche e fisiche. |
Muscovite. Detta anche mica
bianca (vedi sopra), le sue "foglie" più grandi vengono utilizzate come
isolante termico ed elettrico (ad es. nei ferri da stiro a secco). Non
risente degli acidi. Oro. Per i non esperti, coloro che
non dispongano già di
esperienze e metodi propri, viene qui descritta una procedura
guidata per pulire in modo sicuro e ottimale un campione di Oro
nativo su quarzo. Il metodo in questione tiene conto della fortunata
evenienza che il
campione interessato contenga della calcite e che, eliminando quest'ultima,
venga alla luce dell'Oro altrimenti nascosto: con un po' di fortuna si
otterranno delle belle sorprese, altrimenti, mal che vada, si avrà un
minerale pulito egregiamente. 1) Appurare che sul campione non vi siano altri
"minerali associati" dalle caratteristiche che potrebbero risentire
del trattamento che segue.
2)Sciacquare con acqua calda il
campione onde eliminare terriccio ecc. 3)In un recipiente di
plastica o vetro (meglio se all'aperto, altrimenti in garage o
cantina) coprire abbondantemente il minerale con acqua distillata
per poi aggiungervi dell'acido muriatico in quantità pari a circa
la metà dell'acqua : le proporzioni di questa miscela influiscono
esclusivamente sulla rapidità ed intensità dell'intervento, per
cui, dopo la prima volta, ognuno può diversificare i dosaggi a
proprio piacimento. 4) Se il minerale immerso sprigiona effervescenza
significa che l'acido sta svolgendo il proprio lavoro eliminando cioè la
calcite o i carbonati presenti. 5)Dopo tre o quattro ore porre nuovamente
attenzione allo sfrigolio dell'acido : da questo periodo in avanti
si tratta di attendere che l'azione del muriatico termini. 5) Quando
non si distingue più alcuna effervescenza, si risciacqua il
campione con acqua normale e lo si sottopone a della " miscela" nuova
per esser certi che lo sfrigolio non fosse terminato a causa
dell'esaurimento dell'acido. 6) Se non riprende a
"friggere" e se il minerale non presenta sostanze
rugginose da eliminare, si potrà risciacquare l'oggetto ed infine
metterlo in abbondante acqua normale per un paio di giorni per poi
lasciarlo asciugare ecc. 7) Se
invece quando lo si estrae dall'acido presenta ancora incrostazioni
rugginose sgradite, risciacquarlo allora con acqua normale per poi
metterlo in un contenitore contenente acqua distillata (meglio se
calda) nella quale é stato disciolto dell'acido ossalico (un paio
di cucchiaini per litro) e lasciare agire per due giorni per
poi risciacquarlo e porlo altrettanto tempo in acqua normale ed
infine asciugarlo.
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Concludo l'argomento oro con
un' appetibile informazione inviatami dal
dottor Giuseppe Pipino e rivolta a chi volesse cimentarsi nell' amalgamazione
e successiva distillazione. L'illustre geologo mi fa infatti
presente che non solo in America, ma con un po' di fortuna anche in Europa
è possibile reperire (presso rivenditori di attrezzature per raccolta
oro, o simili) dei piccoli distillatori il cui recipiente è fatto di
ferro ed a chiusura stagna. E visto che stiamo parlando di distillazione,
nel sito c'è la seconda pagina
della tesina di Davide che merita senz'altro visitare.
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Pirite. Solfuro di ferro assai diffuso in qualunque tipo di
roccia.
Appartiene
al sistema monometrico e cristallizza in cubi,
ottaedri o più rari ed apprezzati pentagonododecaedri. Anche la pirite, come la sua similare arsenopirite, può contenere Oro
ed allora si parla di "pirite
aurifera": La presente foto mostra un piccolo campione spatico
di pirite (o
arsenopirite?) aurifera del
Giacimento di Bechaz ed una fialetta con l'Oro estratto artigianalmente
trattando una grossa quantità del medesimo minerale. (se
vuoi vedi fialetta ingrand.). Si tenga presente che la Pirite, quando
alterata per effetto dell'aria e dell'umidità, si riveste di un'ingannevole
patina gialla metallica: a tal proposito nel sito c'è sia una pagina che
descrive come la pirite ed altri minerali possano ad una prima occhiata esser
scambiati per oro, sia una scheda dedicata alla Pirite
e "suoi parenti stretti".
Se vuoi, vedi infine alcune righe "curiose" che accennano a come essa possa
formarsi (o
meglio, riformarsi) spontaneamente in natura.
Pirrotina (o Pirrotite). Solfuro di ferro
di colore bronzeo tendente al rosso e che cristallizza esagonalmente
o in massarelle "a rosa". Può contenere nickel. Si può
pulire con acido cloridrico diluito ed ossalico. Platino. Si scioglie soltanto nell'Acqua Regia, quindi
gli altri acidi possono tranquillamente essere usati per eliminare eventuali
componenti associati. Quarzo. Minerale (un ossido,
ma da taluni studiosi considerato invece un silicato: vedi anche la
sua scheda) molto diffuso in natura, costituito da biossido di
silicio. I suoi cristalli, con sei facce, presentano talvolta "geminazioni"
dalle disparate tipologie: la più evidente di queste ultime é
quella detta "del Giappone", nella quale i due individui
si dispongono uno ad angolo retto rispetto all'altro. Caratteristico
è anche il quarzo "ad abito alpino", i cui cristalli
hanno diametro progressivamente crescente da un'estremità
all'altra: é quest'ultimo molto diffuso nelle Alpi centrali. Le sue
principali varietà colorate sono : L'ametista
(viola), il citrino (giallo), il quarzo affumicato (bruno), il
morione (nero), il quarzo rosa (roseo), il quarzo di Campostella
(rosso) ed il prasio(verde). Il quarzo è il minerale in cui si
cerca l'oro. Non risente degli acidi ma si scioglie drasticamente nel fluoridrico. I suoi
cristalli sono inoltre sensibili ai repentini sbalzi di temperatura.
Eventuali sue incrostazioni di Goethite, se non vi si riuscisse col
semplice muriatico,
possono essere eliminate con l'acido Ossalico.
Rutilo. Modificazione tetragonale del biossido di titanio, di
colore dal giallo arancio al rosso scuro, si presenta in aghi
sottili. Non risente di alcun acido.
Scheelite. Minerale di colore dal bianco bruno al giallo,
cristallizza nel sistema tetragonale formando esemplari bipiramidati
talvolta anche trasparenti. E' fragile ma non risente dell'attacco
di acidi.
Sfalerite. (vedi blenda)
Silicati. Circa il 50% dei
minerali conosciuti sono silicati : tra questi il quarzo,
che è un biossido di silicio,
fondamentale per la ricerca
di oro
nei giacimenti auriferi
"primari".Spinelli. Non risentono di alcun acido.
Talco. Si presenta generalmente in aggregati compatti o scagliosi
con lamine flessibili ma non elastiche dal colore bianco, grigio o
verdastro. Untuoso al tatto, é il più tenero dei minerali ma non
risente di alcun acido .
Tetraedrite. Detta anche, nel
tempo, "cuivre gris, è un importante minerale del rame, di colore che varia dal grigio al nero e che
cristallizza appunto in abito tetraedrico quando non in massarelle granulari. Topazio. E' praticamente insensibile all'azione di
qualsiasi acido, compreso il fluoridrico che può quindi essere usato per
eliminare argille ed altri minerali che l'accompagnano. Le incrostazioni
ferrose si possono tolgliere con l'acido ossalico.
Tormalina. Il suo colore varia in base alla prevalenza del
minerale in essa contenuto. La famiglia delle tormaline
presenta notevoli fenomeni di piezoelettricità e piroelettricità :
inoltre, se tagliate parallelamente all'asse, sono in grado di
polarizzare la luce. La tormalina non risente di alcun acido, a
parte il fluoridrico il quale, molto lentamente, ne toglie la
lucentezza. Uvarovite. Neosilicato
della famiglia dei granati, ha colore verde smeraldo ed è solitamente
associato a rocce ricche di cromo. Rintracciabile negli urali, Asia
Minore, Finlandia e Canada, è stato trovato in piccolissimi cristalli
anche in alcune località alpine, cioè in Val d'Aosta ed Val Malenco.
L'Uvarovite è attaccata leggermente dal Fluoridrico, mentre l'acido
cloridrico serve per toglierne la calcite. Vesuviana
o Vesuvianite. Chiamata anche "Idocrasio", di colore che spazia dal
giallo zolfo al verde bruno, tetragonale, forma apprezzati cristalli
prismatici a sezione quadrata. Violano. Varietà manganesifera di diopside
tipica delle miniere di Praborna,
a Saint Marcel (Valle d'Aosta). Una curiosità: in
Val d'Otro, affluente di destra della Valsesia c'è un giacimento,
di Manganese, meno noto ma con le stesse peculiari caratteristiche e
mineralizzazione di quello di St. Marcel.
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