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Inizio e fine d'un sogno

 

 

pubblicazione di Miniere d'Oro(2003) web.tiscali.it/minieredoro(2004) www.minieredoro(2006 / 2023)

 

 

Una pagina fatta con Stefano Mainas.

                                     Furtei, cantiere di coltivazione mineraria Is Concas.

Sardegna miniere d'oro, il cantiere Is Congas a Furtei

                                                              foto di proprietà Mainas Stefano.

L’ ELDORADO SARDO (inizio e fine di un sogno): veniva indicata in questo modo l’avventura aurifera in Sardegna, mentre i quotidiani del periodo e le popolazioni locali (sindaci in testa) storcevano il naso, confidando in un ripensamento della Regione Sardegna e proponendo l’ambiente, l’agricoltura ed il turismo, quali soluzioni ai molteplici problemi derivanti dalla pressante disoccupazione e diffusa povertà che gravavano (e continuano a gravare) nella nostra martoriata e bellissima Isola..

FURTEI ED IL “PROGETTO ORO”. L’attività estrattiva in Sardegna ha origini remote: la storia, la cultura e per un lungo periodo anche l’economia, traevano impulso e vitalità da questa realtà produttiva. L’ossidiana del Monte Arci, l’argento, il piombo e lo zinco dei giacimenti dell’Iglesiente e del distretto Guspinese-Arburese, il rame di Funtana Raminosa, assieme a tanti altri materiali estratti nell'’Isola, hanno contribuito alla crescita ed allo sviluppo industriale della nostra Sardegna e, per molti decenni, anche a quello della Penisola.

Alla fine degli anni 80, una campagna di studi eseguita dalla facoltà d’Ingegneria dell’Università di Cagliari, finalizzata alla scoperta di nuovi giacimenti metalliferi in Sardegna, individuava alcuni luoghi potenzialmente interessanti, tra i quali Furtei (nel Medio Campidano) e Osilo (in provincia di Sassari) i quali si distinguevano particolarmente per gli alti tenori in oro e metalli associati riscontrati durante le prime prospezioni geologiche.

Iniziava così l’attività esplorativa su larga scala, grazie alla costituzione (1988) di una joint venture tra la Progemisa (Prospezioni Geologiche Sarde), facente parte questa dell’Ente Minerario Sardo, e l’AGIP, attraverso la sua consociata SIM (Società Italiana Miniere), con sede a Monte Agruxau – Iglesias.

Nel 1992 l’AGIP comincia dunque il suo percorso che la porterà però in breve alla dismissione di tutto il settore minerario (Vedi SIM  Febb.1993).

A questo punto la Progemisa , caparbiamente, riusciva ad attirare l’attenzione di due società Australiane leaders nel mondo nella ricerca mineraria e dello sviluppo di attività estrattive di metalli preziosi, proseguendo in questo modo e con successo nell’esplorazione dei due siti.

                                                               foto di proprietà Mainas Stefano.

Furtei, stabilimento per il trattamento del minerale aurifero.

                                  Stabilimento a Furtei per il trattamento del materiale.

Si costituiva così, il 22-12-1993, la Sardinia Gold Mining S.p.A., società risultante dall'intesa tra la sarda Progemisa e le due compartecipi Australiane Mediterranean Golg Mines PTY Ltd (MGM) ed Euro Minino PTY Ltd (EM).

Le due società Australiane, entrambe facenti parte anche della Gold Mines of Sardinia Ltd (GMS), società per azioni con sede in Perth (Australia), concentravano le proprie attività in Sardegna, dando nuova linfa alle prospezioni geominerarie, riuscendo così, attraverso uno studio di fattibilità economica, ad avviare l’attività estrattiva nel sito di Furtei e nel Giugno del 1997 produssero, per fusione, il primo lingotto d’oro, alla presenza del Governatore dell’Isola, delle Autorità locali e dei dirigenti della SGM.

L’attività mineraria di Furtei è stata portata avanti tra tante speranze e mille difficoltà  fino al Dicembre 2008, producendo diverse tonnellate di oro, argento e rame, prima con la coltivazione della porzione del giacimento superficiale e dei suoi minerali ossidati (vedi brucioni) utilizzando il sistema di trattamento in lisciviazione, poi attraverso la realizzazione dell’impianto di flottazione necessario per il trattamento dei solfuri presenti nelle zone più basse delle aree interessate all’attività di scavo a cielo aperto (open cut).

Il progetto per la coltivazione in sottosuolo del giacimento a solfuri, presentato la prima volta nel 2002 e riproposto nel 2008, indispensabile per il futuro dell’attività mineraria, non ha però avuto fortuna; inoltre, sia il prezzo instabile dell’oro (prima), sia la crisi dei mercati azionari (poi) e la poca volontà nel credere più fermamente ad un progetto, ha purtroppo decretato la fine anticipata dell’ELDORADO SARDO. 

La miniera è ora (2009) in liquidazione, a giorni verrà definito l'accordo sulla Cassa Integrazione Ordinaria attraverso la firma del Curatore Fallimentare nominato dal Giudice Delegato del Tribunale di Cagliari.

Vedi Furtei dalla sua prima pagina.          Vedi Sardegna dalla sua prima pagina.

 

 

 

 

 

 

 

 

Approfondimenti di questa pagina

 

I primi comunicati
foto di una colata
il primo lingotto
il Calice d'Oro
articolo cassa integr.
Inquinam. ambientale 1
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