In Val Antigorio sussistono
due fasce principali di filoni: quelli dell'Alfenza, interessati dalla
nota miniera di Crodo
che è qui descritta, ed il filone Faella. Entrambi sono
collocati nelle immediate vicinanze di Crodo, per la
precisione nella zona di confluenza del rio Alfenza col
fiume Toce e strutturalmente differiscono l'uno dall'altro per il
fatto che i primi sono incassati (la roccia di contatto laterale) nei micascisti
granatiferi mentre il quarzo filoniano del Faella si sviluppa negli gneiss.
Storia :
il gruppo dei filoni dell'
Alfenza é stato oggetto di lavorazioni già dal 1700, guidate da un
certo Capitano Testone (oTestori) che fece tracciare l'omonimo
Travers-bancs (quota 615m.) con lo scopo di incontrare i filoni dei
quali già prima erano stati riscontrati i "brucioni"
agli affioramenti. Il tutto fu però interrotto da una disastrosa
alluvione nel 1834, dopo la quale intervennero vari personaggi
locali, tra i quali l'ing. Gerlach che mirava a riuscir a rimettere
in coltivazione la miniera, finché giunse una società inglese che
riprese realmente i lavori. La miniera dell'Alfenza comprendeva a
quei tempi quattro filoni, di cui il principale con spessore di
30\40 cent. e (dai testi di Jervis),
il minerale lavorato era costituito da pirite aurifera [def.]
in matrice di quarzo. Questi lavori vennero sospesi
(momentaneamente) nel 1873. Nel periodo 1939\41 subentrò la
società A.M.M.I., che in questo periodo sfruttò anche la
concessione di Lavanchetto e si dedicò all'Alfenza con nuove
gallerie e pozzi, oltre a proseguire i lavori già presenti. Questa
società si concentrò inoltre soprattutto sul filone 2 ma pare che
la rendita sia venuta sempre meno, sino alla chiusura del cantiere.
Lavori :
il Travers - Bancs "Testone", di
cui sopra, incontra nei suoi primi 150 metri i quattro filoni e
successivamente un quinto, quest'ultimo però con direzione
differente. Il filone 1 é ritenuto a tutt'oggi il più ricco ed anche il più
esteso. Il filone 2 é stato ampiamente coltivato, mentre i 3,4,5
sono stati seguiti per poco. All'esterno (a quota 667) vi é un
pozzo profondo un centinaio di metri che porta a tre livelli posti
sotto al Ribasso Testori. Sempre all'esterno (quota 609) inizia
diagonalmente la discenderia che sfrutta il filone 1 per un
centinaio di metri circa di dislivello.
Mineralizzazione.
Nella miniera dell'Alfenza il minerale utile è la pirite aurifera: essa
è distribuita discontinuamente e non si osserva, come invece in altri
giacimenti ossolani, la presenza di colonne ricche, ma solo
arricchimenti in noduli, situazione che non favorisce certo l'estrazione
industriale. La mineralizzazione presente in detta miniera è
sostanzialmente costituita da friabile pirite cristallina che si rompe
in cristalli, da poca arsenopirite, bismutinite in aghi e
calcopirite
scarsa. La ganga è data da quarzo compatto e, raramente, anche da calcite. Il quarzo si manifesta in quattro filoni paralleli distanti tra
di loro poche decine di metri, oltre ad un esiguo filoncello con altra
direzione e che va ad intersecare alcuni di questi.