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Vedimi, se vuoi, Regione per
Regione. |
Breve
pagina introduttiva sulle varie miniere d'oro italiane: a destra troverete
le singole voci che le descrivono nel dettaglio. |
Osservando una cartina dell'Italia ci si accorge subito che le
MINIERE D'ORO che verranno qui trattate sono per la maggior parte (non
tutte) collocate nella stessa area, cioè in quella fascia alpina che,
iniziando dalla catena del M. Rosa, prosegue disegnando un virtuale
proseguimento di quest' ultima (vedi ad es. su carta aurifera di Pipino): si tratta insomma di una sorta di
vasto arricchimento
aurifero che vi fu, a suo tempo, distribuito a livello geologico. |
Ai piedi
della catena del Rosa e perpendicolarmente ad essa, giungono dal
basso diverse vallate disposte a raggiera e che circondano
quindi la catena montuosa. È proprio in queste valli che sono
state sviluppate le molte miniere d'oro, a partire da quelle della Val d'Ayas per spostarsi mano a mano sempre più a Est ed incontrare
quindi Alagna, la Val Toppa, Crodo e molte altre inframmezzate a
queste. Di tutti i giacimenti auriferi presenti, la maggior
parte è stata lavorata per i solfuri
auriferi, mentre alcuni (pochissimi) contengono invece Oro nativo e
questo spiega
il motivo per cui la Miniera d'Oro di Brusson
(oggigiorno ne è vietato l'accesso),
posta in Val d'Ayas e caratterizzata appunto da una giacitura
essenzialmente ad oro nativo, sia stata "oggetto d'interesse" da parte
dei cercatori d'oro anche nel periodo del "revival amatoriale,
in tempi recenti. |
P.S.
Ricordo che per le nostre ricerche presso giacimenti primari,
cioè miniere,
sia nei loro interni sia
all'aperto su filoni che affiorano in superficie o agendo nelle relative
discariche minerarie, è fondamentale che il giacimento prescelto sia
caratterizzato da oro nativo (per capirci, quello ben visibile su quarzo o
comunque su matrice) e non da solfuri auriferi, perché questi ultimi
contengono quasi sempre esclusivamente oro all'interno di minerali
quali la Pirite, l'Arsenopirite ecc. e per di più in forma polverulenta,
quindi con i metodi di ricerca "normali" non vedremmo né troveremmo cose
gratificanti.
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Per tutte le miniere che si trovano
in Val d'orba, nella val Gorzente e altre zone limitrofe, riferirsi alla voce "Ovadese
e Gruppo di Voltri". |
Queste due fotografie si riferiscono invece a un'interessante eccezione sia per la posizione geografica sia per la
tipologia di giacitura rispetto a quanto detto prima:
riguardano la recentissima (rispetto alla preparazione di questa
pagina) scoperta e conseguente inizio di sfruttamento, del giacimento
aurifero localizzato in
Sardegna nei pressi del comune di Furtei, provincia di
Cagliari. Visitai personalmente detta miniera d'oro a lavori appena
iniziati e ci tengo a ricordare la gentilissima disponibilità di due
tecnici in loco che mi spiegarono diverse cose sull'argomento. Le schede
informative che descrivono nei dettagli questa intrigante situazione
sono negli approfondimenti a lato, come tutte le
altre miniere d'oro italiane.
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PER
LAZIO vedi Toscana sud ... |
Italia
geologica |
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UNA BREVE NOTA
sulla zona "Colma di Mombarone" / lago Pasci, in Piemonte vicino al confine
con la Valle d'Aosta, inserita qui perché altrimenti (almeno, per il
momento) non saprei dove collocarla:
Riguardo
questo piccolo lago e suo territorio circostanziale esistono alcune
leggende, ma tra queste pare che una abbia molte probabilità di aver
fondamento, cioè di risultare veritiera. Mi riferisco al fatto che il
laghetto in questione avrebbe origine artificiale e fosse stato usato tra il
1700 e il 1800 per trattare (Lavare)
materiale proveniente da zone limitrofe e questo, erroneamente,
cercando d'individuare la provenienza, a monte,
dell'oro di origine secondaria
presente nella Bessa (però in realtà quest'ultimo proviene d'altrove).
Oltre a varie "voci tramandate", a supporto di questo ci sarebbe infatti anche la questione che il laghetto, sul suo fondale, è
effettivamente ricchissimo di materiale
micaceo, come se si trattasse del risultato di enormi operazioni di
lavaggio. Inoltre, ad onor del vero, più a monte del medesimo furono nei
tempi individuati anche alcuni filoni contenenti oro in modesta misura, ma
come già detto hanno ben poco a che vedere con
l'oro del deposito alluvionale della Bessa. |
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Approfondimenti di questa pagina
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