Sito di Zappetta Gialla sull'Oro.

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Il revival amatoriale

 

 

pubblicazione di Miniere d'Oro(2003) web.tiscali.it/minieredoro(2004) www.minieredoro(2006 / 2023)

 

 

Scheda che si riferisce al periodo tra la fine dei lavori industriali ed i giorni nostri.

   

Diversi anni dopo la chiusura definitiva delle varie miniere locali giunsero dal Piemonte i primi cercatori d'oro amatoriali: essi frequentarono a quei tempi indifferentemente sia i sotterranei sia la discarica o il contiguo torrentello (ma quest'ultimo oggigiorno  è purtroppo con fianchi e pavimentazione canalizzati e cementificati, cosa che limita drasticamente qualsiasi ricerca nel suo alveo) perché, trattandosi delle prime persone che si erano interessate alla faccenda, questi trovarono "terreno fertile" un po' ovunque;  conobbero infatti Chamousira (pron. Ciamusira) "come i Rivetti la lasciarono", il ché é tutto dire....   Riflettendo oggigiorno su questa situazione, é singolare il fatto che per tutto l'arco di tempo corrispondente a forse una ventina d'anni queste persone, setto od otto in tutto, abbiano potuto agire indisturbate e senza "concorrenza locale", eccezion fatta per un paio di singoli individui valligiani che vivevano proprio di quella attività e coi quali tenevano un rapporto opportunamente rispettoso. In seguito, naturalmente, anche per questi  "privilegiati" le ricerche cominciarono a farsi più difficili e meno gratificanti per cui le già esigue fila si diradarono ulteriormente e rimasero infine solamente i Cercatori veri e propri, coloro cioè che, al di la dei ritrovamenti passati o futuri, si dedicavano a questo "gioco" con radicata passione e intrinseco spirito di ricerca, peculiarità queste ultime dimostrate dal fatto che questi individui, oltre a indirizzarsi alla "generosa" Chamousira, rivolsero più d'una volta le loro attenzioni anche ad interessanti ma meno redditizie zone limitrofe (spesso per il solo motivo di averne trovato menzione in qualche oscuro documento). In questa foto, l'amico Giuseppe Carenzo mentre osserva il filone aurifero di Fenilliaz della miniera di Chamousira (sperando di trovarvi qualche traccia d'oro su cui lavorare), situato nella parte alta della montagna presso Brusson.

Anni dopo, grazie probabilmente a qualche singola visita in loco seguita da un repentino "passaparola", giunsero da ogni dove e quasi contemporaneamente molti cercatori d'oro "alluvionale" [def.] , i quali misero letteralmente sotto assedio la discarica e relativo Messuere per dedicarsi al tipo di attività cui erano più avvezzi, cioè setacciare e "lavare" il materiale. Taluni di questi, ma in verità pochissimi, frequentarono anche le gallerie, ripercorrendo così in qualche modo le "gesta" dei più fortunati loro predecessori, ma ad effettuare reali ricerche in miniera o esplorazioni sulle  montagne contigue furono appunto veramente pochi perché in questa "seconda ondata" l'oggetto interessato era dato esclusivamente dal materiale lavabile e non dal minerale (metallo) ancora reperibile sui filoni. Ci fu insomma un avvicendarsi vario e interessante di persone, ognuna di queste con i propri strumenti e le proprie idee, le quali ultime si svilupparono e raffinarono sempre più dando così senz'altro un grosso contributo al progresso delle metodiche di ricerca "amatoriali". Cercando di dare un nome a quanto descritto sinora mi é venuto in mente qualche anno fa il termine "revival moderno", perché si tratta appunto di una situazione nella quale molteplici cercatori d'oro (amatoriali e non), chi per un motivo chi per un altro, chi in un modo e chi in un altro ripresero seriamente in considerazione le "miniere di Brusson" (così le chiamano questi in gergo) apportando così come gia detto nuove tecniche, concetti e "strumentazioni" varie. Sicuramente le persone che in quei frangenti ebbero la fortuna di poter frequentare contemporaneamente diversi cercatori, trassero più benefici di altri, ma nell'insieme penso che ognuno degli interessati possa dire di aver appreso qualcosa in quel periodo. Nell'ambito di una ipotetica storia dei cercatori d'oro amatoriali, Chamousira costituì insomma un paragrafo di tutto rispetto come "scuola di  apprendimento", oltre a dare più di una volta grandi soddisfazioni a riguardo dei "ritrovamenti". Poi, finì tutto: come purtroppo molto spesso accade, piccole invidie ed altro ebbero la meglio sul quel che all''inizio era un sano e bellissimo hobby, di certo particolare e, volendo, anche fruttifero: l'entusiasmo e la voglia di giocare svanirono e, senza alcun preavviso (o indizi di un gioco che cominciasse a stufare), da una stagione all'altra questa miniera si ritrovò praticamente "da sola" col suo oro. Da notare: la foto qui sopra rappresenta il reale risultato di quella che fu un ottima giornata "lavorativa" di due persone, nel periodo descritto e agendo nei pressi della discarica mineraria di questo giacimento.

 

Per informazioni turistiche di vario genere su Challand Saint Anselme e la Val d'Ayas ci si può riferire al sito   www.aiatmonterosa.com/

 

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