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Per
chi volesse raggiungere le miniere d'oro della Val Sesia, Alagna (si
trova nella sua parte alta) dista circa 85km da Biella, 120 da Varese e 145 da Milano. |
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Questa immagine mi é stata gentilmente inviata dal
sig. Demiliani che qui ringrazio molto volentieri: la relativa
didascalia acclusa, da me non riportata per motivi puramente tecnici,
specificava inoltre che la fotografia originale in questione "é di
proprietà Genesio". Si tratta di un interessante documento dell'
'800 che permette di vedere la Fonderia di Scopello nella sua integrità
prima della sua distruzione dovuta ad un incendio. |
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| Le miniere d'oro di Alagna, che geologicamente
presentano le stesse caratteristiche di quelle della contigua Valle
Anzasca hanno avuto nel passato periodi di
floridezza : anche ad esse la tradizione attribuisce grande
antichità ma per quanto concerne i "dati certi" furono
scoperte nel 1500 per essere poi oggetto di concessioni nel 1600
e più avanti attivamente coltivate (1753 -1763) per diretto
esercizio demaniale da parte dello Stato Sardo sotto la competente
direzione di Robilant. Dopo di allora vi furono diversi tentativi di
ripresa, presto però abbandonati. |
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Questi cantieri si trovano tutti superiormente ad
Alagna;
vediamone ora le singole descrizioni: |
| La miniera "Creas" (nell'omonima
località era installata la vecchia officina per trattare il
minerale), poco sopra al paese, é posta sulla destra del fiume e
comprende diversi filoni paralleli, il principale dei quali fu
lavorato su dieci livelli distribuiti nello spazio di circa seicento
metri di dislivello. Con questi lavori, che si estendono in media per
quattrocento metri, furono individuate due colonne mineralizzate
lunghe ognuna una cinquantina di metri e distanziate fra di loro 250
m. circa : la prima di queste, vicina all'entrata della galleria superiore,
corrisponde a vecchi lavori scavati dall'alto in basso ; l'altra,
inizia dal "Ribasso S. Giorgio" e fu lavorata dal
basso verso l'alto. |
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Il filone "Mud", più in alto e
sulla sinistra, é situato a quota 2120 metri circa, sopra l'alpeggio
omonimo inferiore. Alle origini "attaccato" con lavori di
trincea dei quali restano ancora tracce visibili, fu poi localizzato ed
esplorato con due livelli per una profondità totale di circa 150
metri, incontrando nel livello superiore una colonna mineralizzata e
seguita in pendio per una quarantina di metri. |
| Il filone "Jazza", poco distante dal
precedente é a 2000 m., anch'esso nei pressi di un Alpeggio
omonimo. Fu esplorato con tre gallerie di direzione con lunghezza
massima di 250 metri disposte su di un dislivello di una sessantina
di metri. Ad un terzo di camminamento circa del cunicolo superiore
fu riscontrata una zona "terrosa- argillosa- limonitica"
particolarmente ricca in Oro, mentre il quarzo di per se stesso non
risultava generalmente molto "generoso". |
| I filoni delle "Pisse", che sono
interessati da quello che forse é il più alto cantiere
d'Europa,
si trovano a circa 3000 m. nelle vicinanze della "vecchia"
Capanna Vincent al colle delle Pisse. In questi paraggi si profilano
diversi affioramenti, i tre principali dei quali furono oggetto di
piccole coltivazioni e sono denominati "Mammellone, Salati e Vincent
". Il primo di questi fu esplorato soltanto con
poche decine di metri di galleria di direzione, mentre il
"Salati" ha gallerie di livello fra le quote 2900 e 3000
che si internano fino a duecento metri circa per estensione, ma
anche qui pare che non siano state trovate zone particolarmente
interessanti. Il filone "Vincent" é invece quasi
verticale e fu lavorato maggiormente. Vi si trovano cinque
"gallerie da giorno" (trincee?, nota di chi scrive) fra le
quote 3000 e 3100 circa, ma estese soltanto per alcune decine di
metri ciascuna. Nell'insieme, si tratta di
filoni (quelli delle"Pisse") in cui l'oro è stato notato (a vista) solo
nei minerali superficiali che a contatto con l'aria si sono modificati
in limonite: quest'ultima,
in tali circostanze può anche raggiungere tenori superiori ai 150 grammi
per tonnellata. |
| NOTA SUL
FIUME SESIA: è
accertata la possibilità di trovarvi oro. |
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IN LIBRERIA. Nel 2008 è uscito il volume dedicato alle miniere
d'oro del Monte Rosa, dal titolo: "L'oro del Rosa. Le miniere
aurifere tra Ossola e Valsesia nel Settecento. Uomini, vicende e
strumenti in Valle Anzasca", Edizione Zeisciu Centro Studi.
Dettagli disponibili sui siti delle librerie Rizzoli e Hoepli.
Ho
inoltre ricevuto segnalazione che quasi venti anni fa uscì fu
pubblicato l'altrettanto bello e completo 'Alagna e le sue miniere: cinquecento anni
di
attività mineraria ai piedi del Monte Rosa'; questo libro, di autori
vari tra cui M. Tizzoni, L. Peco, R. Cerri) è oggi purtroppo quasi
introvabile perché andò letteralmente a ruba in poco tempo, sia per la
bellezza delle immagini che per la l'interesse del contenuto (Associazione
Turistica Pro Loco Alagna - Archivio di Stato di Varallo - Club Alpino
Italiano Sezione di Varallo, Borgosesia, 1990). |
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NOTE
STORICHE DA DOCUMENTI MINERARI ANTICHI. 1716: Giacomo Lorenzo Deriva
inizia, per conto del governo, l’estrazione dell’oro ad Alagna dal
materiale polverizzato (sabbie) lasciato sul posto dal vecchio
concessionario marchese d’Adda.
Dai
conti delle miniere delle Valli Sesia e Sessera: anno 1726, oro prodotto
ad Alagna
84 once e 12 grani; anno 1731, 90 once; anno 1732, 197 once dalla pesta
delle sabbie, di cui 97 puro; anno 1734, 109 once; anno 1735, 70 once,
di cui 7 da Sessera; anno 1736, 20 marchi di argento aurifero. 1759:
arresto e prigionia, a Varallo, dei minatori assentatati senza permesso
dalle miniere di Alagna (dopo 15 giorni di prigione verranno espulsi
dalla Val Sesia, con divieto di ritornarvi). 1760: Relazione di
Bussoletti sulla sostituzione della vecchia pesta di Alagna con quella
all'ongarese. 1801:
relazione di Venturi che solleva il problema di Scopello, presso cui si
dovrebbe lavorare il rame di Alagna ma, a seguito della nuova linea di
frontiera lungo la Sesia, le miniere si trovano nel Piemonte francese e lo stabilimento
nella Repubblica Cisalpina. |
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Vedi
ulteriori appunti storici. |
Vedi anche nella tesi qui a
lato la pag.
sulla storia giacimentologica. |
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Approfondimenti di questa pagina
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