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La
Carta Aurifera di Pipino |
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Si
tratta di una pregevole mappa delle Alluvioni Aurifere della Val Padana
che riporta sia i principali corsi d'acqua interessati, sia l'ubicazione dei Giacimenti
Auriferi Primari; questi ultimi anche in alcune delle loro secondarie, ma
interessanti manifestazioni minori.
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1. Val Gorzente |
14. Villar Pellice |
27. Val d'Ayas |
40. Gondo |
53. Valgoglio |
2. Voltaggio |
15. Massello e Prali |
28. Brusson |
41. Aurano |
54. Ardesio |
3. Valle Stura |
16. Pragelato |
29.Vico, Traversella &
Tavagnasco |
42. Alpe Formazzolo |
55. Presolana |
4. Toleto e
Morbello |
17. Giaveno |
30. Andrate e Borgofranco |
43. Stresa, Baveno |
56. Pisogne |
5. Valle Erro |
18. Oulx |
31. Argentera e Montà |
44. Aurano |
57. Bovegno e Pezzaze |
6. Priola |
19. Foresto, Bussoleno |
32. Alagna e
Pisse |
45. Craveggia |
58. Barghe e Provaglio |
7. Monasterolo |
20. Mocchie |
33. Fobello |
46. Val Cuvia |
59. Monterenzio |
8. Peveragno |
21. Valle Locana |
34. Val Segnara |
47. Malcantone |
60. Pavullo |
9. Limone |
22. Sparone |
35. (?) |
48. Piuro |
61. Montefiorino e
Frassinoro |
10. Roaschia |
23. Val Soana |
36. Valbianca |
49. Campovico e Mantello |
62. Ligonchio |
11. Vinadio |
24. Monte Bianco |
37. Valle Antrona |
50. Val Malenco |
63. Rigollo |
12. Bellino |
25. Saint Marcel |
38. Val Toppa |
51. Val Didendro |
64. Ferriere |
13. Crissolo |
26. Champorcher |
39. Vogogna |
52. Valsassina |
65. Rovegno |
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Si ricorda che per
Giacimenti Auriferi Primari (
) s'intende l'ubicazione dell'Oro nel suo esatto luogo di formazione
originaria, cioè
sulle montagne e solitamente all'interno di filoni quarzosi. Si fa
inoltre presente che questo tipo di giacitura si divide a sua
volta sia nei Giacimenti ad Oro
Nativo, sicuramente utili questi
alla ricerca amatoriale perché offrono la possibilità di trovare Oro
ben visibile ed incastonato nel Quarzo, sia nelle mineralizzazioni
costituite da Solfuri
Auriferi: in questo secondo caso l'oro è però presente solo in forma decisamente minutissima all'interno di altri minerali ed il suo
sfruttamento ha esclusivi interessi in scala industriale. Sulla Carta
del dott. Pipino vengono anche riportati (O) alcuni altri
giacimenti primari d'importanza meno rilevante, ma che si
distinguono comunque nell'ambito delle "presenze aurifere"
meno significative.
I Giacimenti Secondari o
Alluvioni aurifere (la punteggiatura sulla carta ) sono invece costituiti
dall'oro che in lontanissimi tempi e per motivi specifici si trasferì
dalle zone dei "primari" distribuendosi molto più a valle, nei terreni e nei
fiumi (vedine se vuoi le pagine
descrittive). Per capirci, si parla in questo caso dell'Oro
Alluvionale, quello
cioè che si può cercare in molti corsi d'acqua del nord Italia con l'ausilio della classica
"canaletta" e/o "padella" (termine
tecnico Batea).
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Domanda:
nella mappa di Pipino ci sono tre posti a me vicini che vengono
considerati come "manifestazioni minori", cosa vuol dire?
Una risposta:
Non conosco il termine manifestazione
minore ma suppongo sia sinonimo di zona a bassa concentrazione.
Altra risposta (mia):
Esatto, con
"manifestazioni minori" in questo caso s'intendono località nel loro
insieme "meno ricche", ma questo non significa che non abbiano oro e
inoltre considera che, a livello collezionistico, quello trovato in
posti appunto "non facilissimi" assume un valore senz'altro particolare.
Per come comportarsi nei torrenti di montagna in generale, ho scritto
qui qualche suggerimento. |
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Seguono alcune righe informative sull'Ill. studioso dell'oro in natura e autore della Carta Aurifera resami
qui disponibile. |
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Il dottor Giuseppe Pipino, geologo, studioso, famoso esperto dei
depositi auriferi italiani (vedi se vuoi la sua biografia
per
esteso), ha pubblicato
molte "relazioni" al merito e tra le
sue numerose iniziative è sicuramente di particolare rilievo l'aver fondato, nel
1987, a Predosa (prov. AL), per poi amministrarlo con pregevole
professionalità, il Museo
Storico dell'Oro Italiano. Oggigiorno questa struttura si trova a Predosa (AL), in
via Lung'Orba n°1. A questo stesso indirizzo ha inoltre sede anche l'Associazione
Storico Naturalistica Cercatori d'Oro della Val d'Orba, che è la
più vecchia in Italia e fu costituita a Predosa nel 1986. A Pipino si deve
inoltre l'idea e l'organizzazione d'introdurre, anche in Italia, le varie Gare
amatoriali che a tutt'oggi periodicamente si svolgono in varie località
settentrionali del nostro del Paese |
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Qui sotto, a titolo di esempio,
un reale vostro/mio dialogo e-mail sull'argomento:
DOMANDA. Buongiorno, il
mio nome é Alex Insam e abito a Ortisei in Val Gardena. Con entusiasmo
sto leggendo la Sua pagina Internet minieredoro.it. Devo dire che si
trovano un sacco di informazioni utili, specialmente per uno come me,
che non ha mai cercato oro. Mi piacerebbe veramente imparare il lavoro
del "cerca-oro". Ho letto la Sua rubrica, "regione per regione" e
purtroppo non ci sono riscontri che riguardano l´Alto Adige o le
Dolomiti.
Nei miei paraggi non si
trova oro per niente o solo in piccolissime dimensioni?
Inoltre, lavorando in una
ditta che produce energia elettrica con acqua (centrali idoelettriche),
e avendo installato nelle prese d´acqua delle centrali, dei
dissabbiatori di dimensione abbastanza importanti mi veniva il dubbio,
se si poteva adoperare i dissabbiatori per recuperare oro dal fiume?
MIA RISPOSTA. Buongiorno,
purtroppo la zona da cui mi scrive non è interessata dal deposito di oro
alluvionale: in ogni caso, per farsi un'idea della situazione italiana
le basta dare un'occhiata alla Carta aurifera di Pipino considerando che
la sua zona punteggiata indica presenza di questa tipologia di oro,
mentre al di fuori della punteggiatura non ce n'è, e in quest'ultimo
caso si è dunque costretti a rivolgersi a
corsi d'acqua contenenti tracce
di oro nativo rilasciate da filoni di quarzo auriferi posti
più a monte del punto di ricerca prescelto (ammesso che esistano filoni
auriferi in loco, e in Val Gardena o paraggi per il momento non me ne
risultano, anche se ovviamente posso sbagliarmi).
Per
quanto riguarda invece l'estrazione in acqua con macchinari
professionali, si chiamano "draghe" e nel sito descrivo ad es. quella di
Portanova, e le
accenno qui anche un altro metodo all'asciutto, il quale consiste
nell'inserire una specie di piccola "trappola" negli impianti delle cave
con lo scopo di trattenere il materiale pesante trattato. |
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Confronta cartina aurifera con delle carte stradali per organizzarti le
gite
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