| |
|
|
In Toscana c'è l'oro visibile... |
|
Nell'era dei computer torneranno i cercatori
d'oro, eredi
lontani dei pionieri che resero leggendarie le piste impolverate del
vecchio West? Ipotesi suggestiva sulla quale qualcuno sembra disposto a
scommettere.
|
Questo "qualcuno" è il geologo napoletano
Giuseppe Pipino, la cui passione per la ricerca in natura del nobile
metallo lo ha portato a scandagliare nel tempo fiumi e rocce di molte
zone d'Italia; queste analisi del territorio gli permisero, tra l'altro,
di riuscire a tracciare anche una prima
mappa delle zone aurifere in Italia.
|
Ma in che misura l'oro è distribuito in Toscana? E
poi, meriterebbe a livello economico/industriale un' estrazione sistematica
aurifera con miniere o altre tecniche ? |
Il geologo Giuseppe Pipino ci fa nelle righe che
seguono il punto della situazione, precisandoci però al tempo stesso
(per non dar spazio a troppo facili illusioni) che << l'oro in
quella regione c'è, ma nella maggior parte dei casi è distribuito
male, per cui è difficile individuare una concentrazione adatta e
meritevole di essere sfruttata industrialmente >>. |
Se si volesse fare una panoramica iniziando da Nord,
un primo punto di riferimento è sicuramente dato dai giacimenti
piombo/argentiferi della Lunigiana: pagliuzze d'oro sono infatti state
trovate un po' in tutti i torrenti della zona. Anche vicino a Carrara,
sulle Apuane, esistono tracce interessanti di oro puro.
|
Garfagnana.
Un altro lembo di terra che ha riservato gradite sorprese
è sicuramente la Garfagnana: nel fiume Serchio, nella zona che è posta
all'incirca tra il paese di Camporgiano (a monte) e quello di Castelnuovo,
posto più a valle, mimetizzate nell'acqua e fra le lisce pietre
dell'alveo (cioè nel suo letto e non sulle
rive),
il gruppo guidato dal dott. Pipino è
riuscito
ad individuare numerose scaglie d'oro. Si tenga però presente, per
evitare comprensibili e altrettanto facili |
|
Il
Ponte
della Maddalena (detto "Ponte del Diavolo"), a Borgo a Mozzano. ©
Istituto
e Museo di Storia della Scienza / Marco Berni. |
illusioni, che qui si parla
di ritrovamenti risultanti da parte di un "gruppo"
nel suo insieme, quindi non da una singola persona
e, soprattutto, guidato dal geologo Pipino, che è a tutti gli effetti
il massimo esperto sull'oro del
nostro Paese.
Campiglia Marittima. Tracce aurifere si trovano
in tutte le piriti e calcopiriti
presenti nei distretti di Boccheggiano,
Gavorrano e Campiglia Merittima (ma trattandosi appunto in
questo caso di solfuri auriferi, la ricerca
amatoriale ha purtroppo ben poche possibilità al
merito).
NOTA:
in altra pagina c'è anche un breve, ma interessante appunto,
sia sul fiume Pesa sia sul Monte Grossi.
Spostandosi ancora più a Sud, sulle propaggini del
Monte Amiata sono state riconosciute rocce qualitativamente molto
importanti, cioè con tenori auriferi elevatissimi e questo anche in
tutta la fascia posta più a Sud, sino al lago di Bolsena.
Una vasta area compresa fra i comuni di Capalbio e
Manciano nasconderebbe l'Eldorado in versione maremmana; non a caso la
società Cal-Denver si interessò della cosa già nel 1986, chiedendo un
permesso di ricerca riguardante appunto quella zona. Va detto al
proposito che il dot. Giuseppe Pipino è consulente della società di cui
sopra e che già da anni si batteva inascoltato asserendo le sue
convinzioni sulla presenza dell'oro non solo in Maremma ma anche in
diversi fiumi toscani, sull'Amiata eccetera . Ora, finalmente, i
risultati di più recenti analisi effettuate da tecnici della Cal-Denver,
davano infine ragione al geologo, il quale scrive infatti: <<
l'intervento dei tecnici canadesi ha consentito una più estesa
campionatura e le successive analisi, eseguite in Canada in laboratori
specializzati, hanno evidenziato la presenza di consistenti tracce d'oro
in diversi tipi di rocce affioranti su quell'area geografica >>. |
|
|
e
quello...invisibile! |
|
Agli esperti è cosa nota che la
Toscana meridionale rappresenti una sorta di vastissimo laboratorio
naturale per lo studio del processo idrotermale, evento fisico
quest'ultimo
cui è assai legato il motivo per cui troviamo oro sulla Crosta Terrestre; l'intera provincia di Grosseto, e
parzialmente anche quelle di Pisa e Siena, costituiscono infatti un'area molto
promettente a proposito del cosiddetto oro invisibile, tipologia
di giacitura che è stata riconosciuta per la prima volta presso Carlin
(nel Nevada). Si tratta di manifestazioni aurifere (Carlin Type appunto, o oro
epitermale) risultanti dalla sostituzione di varie originarie rocce carbonatiche
da parte di fluidi silicei che durante il trasferimento hanno apportato
anche l'oro ed i solfuri che contenevano. L'oro trasportato con questo
processo è di solito distribuito con irregolarità, ha
dimensioni ridottissime e quasi sempre invisibile ad occhio nudo:
localmente talvolta può però assumere concentrazioni interessanti, come avvenne
ad esempio in Sardegna, dove non molto tempo fa venne aperta e sfruttata
una miniera proprio per il suo oro epitermale. Nel caso della
Toscana meridionale, questi depositi sono disposti analogamente a quelli
di Antimonite, ma non si combinano tra di loro: pare anzi che in
presenza di quest'ultima il tenore in oro vi diminuisca
|
La
questione dell'oro invisibile, di cui tanto si è parlato (e il più
delle volte certo a sproposito), ha di certo bene evidenziato sia l'arretratezza tecnica
sia quella scientifica dei nostri "esperti" ed inoltre una subdola
tendenza monopolizzatrice da parte della dell'imprendit. miner. pubblica. Nel 1984, dopo aver individuato i primi indizi
realmente validi di queste mineralizzazioni aurifere disseminate in Toscana e
Lazio.....
....
Le manifestazioni aurifere di questo tipo sono abbastanza diffuse
in tutto il mondo, ma ben difficilmente assumono interesse economico. Si
tratta, in genere, di disseminazioni microscopiche e submicroscopiche di
oro nativo, libero oppure in solfuri metallici, che possono costituire giacimenti di
modesta entità, interessanti perché molto superficiali e quindi
coltivabili in tempi brevi e a cielo aperto. In Italia, oltre che in
Toscana e Lazio, ne avevo in seguito individuato altri...
(Ritaglio del Dott.
G. Pipino) |
drasticamente. Le manifestazioni che sono più interessanti avvengono infatti in corrispondenza di
quarzo microcristallino (calcare silicizzato) con scarsa o nulla
partecipazione di Antimonite e ricco invece di altri solfuri,
individuabili questi osservando il campione con una lente.
|
| |
Approfondimenti di questa pagina
|
|