Brevissima
pagina introduttiva della parte riguardante la Val d'Aosta,
sezione che, al contrario di questa scheda iniziale costituita da poche
righe essenziali, troverete invece senz'altro ampia e (spero) ben
sviluppata su ciò che concerne le sue miniere o giacimenti d'oro e
quant'altro riguardi il metallo in questione. |
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monte Cervino
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Già dal tempo dei Romani i filoni (soprattutto
quelli di quarzo) della zona non ebbero per così dire pace e a ben
guardare i travagli in questione iniziarono anzi assai prima,
probabilmente già dal tempo dei Salassi. Di questi ultimi però si sa
oggettivamente ben poco, per cui è forse meglio non lasciarsi andare a
presunte congetture, anche se un qualche ruolo nella storia mineraria
locale lo hanno senz'altro avuto.
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La Valle d'Aosta è stata dunque oggetto di ricerche minerarie sin dai tempi
più remoti e non solo per l'oro le cui miniere sono qui a
lato descritte, ma anche per l'argento, rame, ferro, amianto e altro.
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Va però precisato che se si esclude il ricco distretto aurifero di
Challand, localizzato in Valle d'Ayas e che contiene sia oro
nativo sia oro estratto dai solfuri, nel resto della Val d'Aosta i
metalli riguardano quasi sempre (... ma non sempre) la seconda delle
tipologie di giacitura sopraccitate, fattore questo che non viene certo
incontro alle ricerche amatoriali.
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NOTA. C'è
anche un
racconto di Primo
Levi sulla Dora e i suoi cercatori d'oro. |
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NOTE
STORICHE DA DOCUMENTI MINERARI ANTICHI. 1275/1276: atti di quegli anni ci
fanno sapere che il conte di Savoia inviò due orefici ad analizzare la
miniera d'oro nella valle di Champorcher. 1279
(circa): documento che
descrive lo stipendio dato ad Alvernino, per la miniera di Bard, e al
cappellano di Champorcher per la custodia dell'oro che lo stesso
Alvernino lava dalla terra. |
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