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ORO
DEL GRUPPO DI VOLTRI SEZIONE FIUMI
INIZIO: PER CUI OVADESE, LA VAL GORZENTE, VAL D'ORBA E I LORO DINTORNI. Se vuoi invece vedere le miniere
di questo distretto,
c'è la
rispettiva
sezione. |
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Breve
premessa, (che è la stessa della sezione riguardante le
miniere di questa zona): quando decisi di approfondire le argomentazioni
riguardanti l'ovadese e dintorni, mi resi conto che per semplici
questioni di confini provinciali oltre che
regionali sarei stato costretto a frazionare (e
distribuire) molti depositi auriferi che geograficamente sono invece poco distanti l'uno
dall'altro, il che avrebbe causato dispersione informativa sul contesto.
In considerazione di questo mi venne allora in mente che questi
giacimenti hanno in realtà una cosa che li accomuna e cioè che fanno tutti parte di quello che geolocicamente viene definito
Gruppo di Voltri. Ecco dunque trovato un razionale motivo per
raggruppare in un'unica sezione le miniere dell'ovadese, della Val d'Orba, Val Gorzente ed altre varie in zone
limitrofe; rimaneva però (giustamente)
estranea a questo distretto aurifero buona parte della val
d'Orba settentrionale, ma considerando che a livello storico vi furono
fatte ricerche minerarie quasi in simbiosi con quelle di cui sopra, mi sono permesso d'includere ugualmente nel contesto
anch'essa. Per quanto riguarda invece le miniere ed i fiumi auriferi del
Gruppo di Voltri posizionati in territorio
ligure, questi sono descritti
nella sezione Liguria, assieme al resto
che le compete.
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Come già descritto in altre pagine, l'oro del rio Gorzente e dei
ruscelli che vi confluiscono, proviene geologicamente dai vari filoni
posti presso i Laghi Lavagnina, e sui fianchi di questo torrente sono
ancora individuabili diversi ammassi di ciottoli risultanti da antichi
lavori di sfruttamento che venivano praticati
con particolari metodi. Per quanto riguarda invece la situazione
attuale, pur essendo gradualmente diminuita "la rendita", ancor oggi
alcuni cercano nei rii locali quest'oro che solitamente si presenta in
forma di pagliuzze e pccoli granuli: da notare a tal proposito (e quale
testimonianza di quanto sopra) che qualche cercatore locale "non più
giovanissimo" conserva, con giusto orgoglio, fiale o bottigliette
contenenti il frutto delle loro attività. |
Il
fiume Orba affluisce nel Bormida dopo essersi sviluppato per una
settantina di chilometri lungo la sua valle omonima ed aver nel
frattempo raccolto le acque provenienti dalle vallate laterali. Se si
decide di provare a trovare oro in questo fiume, é bene considerare che
nel suo tratto inferiore l'Orba é interessato dai depositi
auriferi alluvionali contenuti nei terreni a lui circostanti, ma
nella sua sezione più a monte, superiormente a Silvano d'Orba,
attraversa invece delle zone riguardate da giacimenti
primari. Questi ultimi sono di carattere "nativo"
e si dipanano anche e soprattutto nelle vallate laterali, come ad es. la
Val Gorzente la quale é
forse tra tutte queste la più ricca. Si tratta in genere di Oro molto
piccolo, ma non sempre e va da sè che, cercando nei torrenti che
solcano le varie vallate aurifere, si possa sperare nel ritrovamento di
qualche pepitina. In linea di massima non conviene scavare
insistentemente in profondità, ma concentrarsi piuttosto nel primo
strato. Lo schizzo qui sopra sono riporta molti dei corsi
d'acqua più significativi (non le strade) di questo vasto e sicuramente
molto
interessante "distretto aurifero". Quindi, per capirci, la
zona più a valle del fiume Orba é più idonea per trovare Oro
Alluvionale, mentre la sua parte più a monte é indicata per trovarvi
oro nativo e riguardo quest'ultimo ricordo che, con la dovuta fortuna,
si potrebbero pure trovare campioni del medesimo ancora incastonato nel
quarzo (vedine alcuni esempi in
località italiane generiche).
Per quanto
riguarda il livello delle acque, questione che come i cercatori ben sanno può essere determinante quando si cerca oro sui fiumi, vi segnalo
una schermata utile per vedere in tempo reale (è valida tutti i giorni)
il livello acque dell'Orba; la stazione di
monitoraggio è presso Casal Cermelli, ma naturalmente vale per l'insieme
del fiume. Nel grafico che vedrete, fate riferimento alla striscia blu situata
in basso.
P.S.
Pochi altri brevi appunti sui corsi d'acqua locali sono in
questa pagina.
P.S.
nella zona in cui il Rio Roverno confluisce nel Gorzente (quindi a valle
della diga), parecchio tempo fa sono state trovate delle grosse,
significative "scaglie" d'oro d'un cm. e più.
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Alcune
note storiche. I Marchesi Del Bosco (siamo intorno al 1200) detenevano
ogni diritto sulla locale pesca dell'oro, e tutti i cercatori dovevano quindi
pagare a loro un'imposta (vedi a fondo pag.); se si retrocede
ulteriormente di un altro paio di secoli, arrivando così gli inizi di
quel millennio, per Legge i cercatori di quei tempi dovevano dare tutto
l'oro che trovavano alla Camera Regia di Pavia, giurisdizione sotto la
cui competenza si trovava l'area in questione, ove alcuni funzionari
valutavano il reale valore del contesto per poi sottrarne una
percentuale (in Dazio) a coloro che l'avevano trovato. |
Ma
queste non sono certamente le notizie più antiche ad
esserci pervenute sino all'oggi: tramite l'adeguato tasto qui
evidenziato (i libri) puoi seguire tutto il contesto
aurifero storico di questo distretto, partendo dalle sue origini più
remote che sono state accertate nel tempo sino all'oggi. |
Il Museo. A Predosa (AL), via Lung'Orba n°1, vi è un piccolo museo, cioè
il Museo Storico dell'Oro Italiano, allestito e gestito dal
dott.
Pipino (vedine il sito)
il quale si é gentilmente prestato a fornirmi, oltre alla sua competenza in
materia, vario ed importante materiale concernente il Gruppo di Voltri e
numerose altre colte informazioni minerarie (bontà sua) riguardanti
l'Italia intera, quindi ne approfitto per ringraziarlo
personalmente anche qui. |
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NOTE
STORICHE DA DOCUMENTI MINERARI ANTICHI. E'
dell'anno
1212 un documento che
testimonia una causa, fra Ottone del Bosco ed il monastero di Tiglieto,
nella quale si legge che il marchese ha il diritto della raccolta
dell'oro nell'Orba e, se i raccoglitori non danno quanto pattuito, i
suoi incaricati li cacciano dal fiume e distruggono gli strumenti
che hanno utilizzato per la raccolta.
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Approfondimenti di questa pagina
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