Sito di Zappetta Gialla sull'Oro.

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Oro e fossili nel Piota

 

 

pubblicazione di Miniere d'Oro(2003) web.tiscali.it/minieredoro(2004) www.minieredoro(2006 / 2023)

 

 

Pagina della sezione Ovadese oro nei fiumi.  Vedi le miniere di questo distretto

     
 

A. Mathis descrive proprie esperienze.

 
 

Pur essendo entrato a far parte del mondo della ricerca amatoriale dell’oro solo da poco tempo, devo ammettere che a differenza di tante altre attività che in passato mi hanno affascinato, questa è di gran lunga la più liberatoria, vuoi per la moltitudine di località che si visitano, vuoi per l’attività di ricerca a contatto con la campagna.  

A seguito del raduno di Pasquetta del 2007 presso il club dei cercatori d’oro organizzato dal dott. Pipino ho potuto imparare a lavare le sabbie aurifere, trovando un discreto numero di pagliuzze d’oro. Inoltre ho potuto appurare che l’opera svolta dal dott. Pipino da una trentina d’anni a questa parte è stata veramente ciclopica, poiché ha fornito un prezioso contributo allo studio ed alla ricerca dell’oro nel Monferrato (ed in altre numerose località), corredando sempre i suoi studi con pregevoli inserti storici locali altrimenti ignorati dalla storiografia locale. Nel suo libro Le Valli dell’Oro si possono evincere importantissime informazioni a proposito della formazione territoriale ovadese e di tutti i territori limitrofi, delle vicende legate all’attività di ricerca ed estrattiva sia dell’oro, sia di altri minerali. 

Personalmente, dopo un breve ed infruttuoso periodo di ricerca nel torrente Orba, ho orientato le mie esplorazioni nel torrente Piota (di cui l’articolo Gita aurifera nel torrente Piota) e mettendo a frutto i preziosi insegnamenti di Zappetta Gialla e dei cercatori d’oro “anziani” incontrati al raduno organizzato dal dott. Pipino, ho potuto “pescare” la mia prima pagliuzza proprio cercando nei depositi di un terrazzo alluvionale.

 

oro del piota su righello PROPRIETA' ANDREA MATHIS 

 Alcuni campioni di oro trovati nel torrente Piota nell’anno 2007 da Andrea Mathis..

 
   

Insistendo nella mia ricerca ho potuto trarre anche qualche piccola soddisfazione recuperando alcuni pezzetti d’oro (vedere foto) che per la mia esperienza alle prime armi posso considerare di tutto rispetto.

Per accelerare il lavoro ho costruito un separatore di magnetite sul modello di alcuni utensili simili osservati al raduno dei cercatori di Pasquetta 2007. Esso consiste in un tubo di plastica entro il quale scorre una calamita abbastanza potente grazie alla quale, immergendo l’attrezzo nella sabbia aurifera, attraggo la magnetite, ed estraendo la calamita me ne sbarazzo. Ovviamente un buon setaccio a maglie di mezzo centimetro elimina buona parte del lavoro di lavaggio: infatti, grazie alla sua opera di separazione, la granulometria del materiale da lavare rimane sempre sotto controllo (intanto credo sia piuttosto difficile trovare e scartare un pezzo d’oro di dimensioni maggiori…). 

Non appena disporrò dei materiali adeguati (e quando riuscirò ad avere un po’ di tempo libero), realizzerò un piccolo dispositivo portatile in grado di setacciare, lavare e separare magneticamente la magnetite dalle sabbie aurifere, lasciando al cercatore d’oro solo il compito di lavare la sabbia finissima che ne risulta. Fornirò i piani di costruzione direttamente a Zappetta Gialla affinché li inserisca nel sito.

Come segnalai nell’articolo precedente Gita aurifera nel Piota, qualora la giornata di pesca risultasse insoddisfacente, il cercatore alternativo potrebbe cimentarsi nella raccolta dei fossili: ve ne sono di sensazionali. 

Si parte dalle semplici conchiglie a pettine, ammoniti e coralli, fino ai granchi Artropoda Decapoda i cui ritrovamenti qui sono tutt’altro che rari.

   

 

 

Esemplare fossile di granchio "Antropoda decapoda" rinvenuto nel torrente Piota nell'anno 2007

Alcuni esemplari molto comuni di coralli presenti nelle marne argillose del torrente Piota.

   

Quindi, riassumendo quanto già esposto in precedenza, possiamo dire che in una così ampia cornice che ci offre il torrente Piota, possiamo attingere diverse risorse.  

I fossili, tra l’altro, vengono distrutti ogni volta che il torrente è in piena poiché trovandosi inseriti nelle marne argillose del suo alveo, vengono asportati dall’erosione durante le piene… proprio quelle piene che ci portano tante belle pagliuzze d’oro !!! 

                                                                                              Andrea Mathis
 

Vedi se vuoi la sezione miniere di questo distretto

 
 
 

GROUPE DE VOLTRI OR – SECTION RIVIERES : OVADESE, VAL GORZENTE, VAL D’ORBA ET LEURS TERRITOIRES (Si vous voulez voir ses mines il ya une section correspondante)..

                            

                                               Texte traduit par Massimo Salicchi

 


                         Or et fossiles dans le ruisseau Piota



                                                      Page éditée par Andrea Mathis

Même si est peu de temps que je je suis venu dans le monde de la recherche de l'or (comme passe-temps), Je dois admettre que compte tenu des nombreuses activités que dans le passé m'ont attiré, cette dernière est certainement la plus importante, peut-être en raison des nombreux lieux que nous avons l'occasion de visiter ou peut-être en raison du contact direct avec la campagne.
Après la réunion  de l'année 2007 qui a eu lieu le lundi de Pâques  au club de chercheurs d'or, organisée par le Dr Pipino, j'ai pu apprendre à travailler les sables aurifères et j'ai réussi à trouver un bon nombre de paillettes d'or.
J'ai aussi pu me rendre compte que tout le travail effectué par le Dr Pipino dans les trente dernières années, il était vraiment très important car il a fourni une contribution utile à l'étude et la recherche de l'or dans la région de Monferrato (et autres lieux) en remplissant toujours aussi les résultats de ses études avec des inserts historiques de grande valeur. De son livre Les Vallées d'or, nous pouvons obtenir d'importantes informations sur la formation du territoire Odavese et toutes les zones environnantes, et les activités d'exploration et de production d'or et d'autres minéraux.
Personnellement, après une période de recherche sur la rivière Orba, sans rien trouver, j'ai décidé de faire mes explorations sur le ruisseau Piota (dont l'article "voyage aurifère sur le ruisseau Piota") et en utilisant les précieux enseignements de Zappetta Gialla et des prospecteurs d’or "anciens" que j'ai rencontré au rassemblement que j'ai décrit ici, j'ai réussi à trouver ma première paillette d'or dans les entrepôts d'une terrasse alluviale.
En continuant mes recherches, j'ai aussi eu la satisfaction de trouver quelques petites pièces d'or (voir photo) que, compte tenu de mon expérience initiale, peut être considérée comme respectable.
Pour accélérer le travail, j'ai construit un séparateur de magnétite en regardant certains objets à la réunion des chercheurs d’or déjà décrite. C'est fondamentalement un tube en plastique dans lequel circule un puissant aimant qui attire la magnétite, grâce à quoi en immergeant l'outil dans le sable je me débarrasse de la magnétite. Certain que si nous utilisons un tamis d'un réseau d'un demi-centimètre, nous pouvons éliminer une grande partie du travail de lavage: en effet, grâce à ce mode de séparation, nous pouvons toujours vérifier le matériel qui doit être lavé (je pense que c'est très difficile de trouver et jeter une pièce d'or de cette taille).
Quand j'aurai les matériaux appropriés, je ferai un petit appareil portable pour tamiser laver et séparer la magnétite des sables aurifères de sorte que le chercheur d'or devra seulement laver le sable très fin qui est resté.
Je fournirai les plans de construction à Zappetta Gialla et il les mettra dans le site.
Comme mentionné dans l'article précédent "voyage aurifère sur le ruisseau Piota" si le jour de la recherche de l'or s'avère insatisfaisante, vous pouvez toujours recueillir les fossiles qui sont vraiment sensationnel.
Vous pouvez trouver des coquilles, des ammonites et des coraux et même les crabes Artropoda Decapoda dont les découvertes ici ne sont pas rares.
Donc en résumé, nous pouvons dire que nous pouvons tirer de la rivière piota différentes ressources.
Les fossiles, entre autre, sont détruits toutes les fois que la rivière est en crue, parce qu'ils sont insérés dans la marne argileuse et sont enlevés par l'érosion durant les crues ... les mêmes pleins qui nous fournissent nombreuses paillettes d'or.

 

                                                Texte traduit par Massimo Salicchi

 

 

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Indicazioni stradali con Google

Puoi collaborare inviando materiale generico o resoconti di esperienze personali: le schede riporteranno il tuo nome  (vedi qualche esempio).

Per la Rete. Oltre alle conseguenze nelle quali spesso s’incorre, tipo intervento da parte di terzi legittimamente interessati (un esempio), copiare o utilizzare contenuti d’altri siti porta quasi sempre a risultati screditanti per il proprio lavoro, soprattutto nel caso il materiale fosse tratto da web ben conosciuti e molto visitati i cui utenti, nel caso appunto ravvisassero (accidentalmente?) il contesto di cui sopra, considererebbero detta scopiazzatura come rivelatore della mancanza di buon gusto oltre che di idee nei confronti del gestore del sito in “odor” di plagio . In ogni caso si tratterebbe di un gesto che, al di la delle apparenze iniziali, non offrirebbe al proprio web alcuno sviluppo positivo per il semplice motivo che non è generato da un’azione costruttiva bensì passiva.  A mio modesto avviso, un sito per risultare interessante deve avere una propria personalità nella scelta dei contenuti e nel modo in cui questi vengono presentati: meglio ancora se caratterizzato da alcune informazioni non  facili da reperire. Altro che copiare da altri siti. Per il cartaceo. Talvolta vengo a sapere che qualcuno ha utilizzato paragrafi del sito nella stesura di qualche suo lavoro su cartaceo (libri ecc.): non mi riferisco certo ai seri scrittori e giornalisti che con una comune richiesta di autorizzazione via e-mail (la concedo sempre, salvo particolarismi) mi appagano anzi di soddisfazione per quanto concerne la mia attività in rete (e ciò mi basterebbe), ma piuttosto alle persone che pubblicano il contesto non solo senza chiedermene per semplice formalità il consenso, ma addirittura senza la buona educazione di citare, nel prodotto finito, il fatto di avere in qualche misura attinto anche dalle mie pagine. Non riporto per esteso le credenziali dei "maldestri autori" dei quali mi sono finora accorto perché ritengo che i loro nomi (e pubblicazioni annesse) non meritino qui di essere "pubblicizzati" in alcun modo, cioè esattamente al contrario e nel rispetto di come invece solitamente mi comporto con tutte le persone che mi contattano in simili circostanze e delle quali in seguito io segnalo appunto con piacere (è nell'interesse informativo del sito) la pubblicazione che li riguarda. Insomma, una questione d'impostazione e correttezza reciproca che tra l'altro può solo agevolare entrambi.