| |
Le
località descritte in questa scheda sull'oro della Val Segnara (a fondo
pagina c'è invece una nota sull'oro che si può trovare nell'omonimo
torrente) non sono mai state oggetto di
coltivazioni e miniere propriamente industriali ma piuttosto di modesti scavi da
parte di "mineraletti" locali che trattavano poi il minerale (amalgamazione) coi noti mulinetti piemontesi distribuiti nei torrenti
nei pressi di Alpe Rossola ed Alpe Lago. Nel suo insieme,il tenore medio
della massa filoniana era assai modesto nei suoi contenuti di oro o
Argento, a parte però i campioni presi da brucioni fortemente
limonitizzati e spugnosi che davano appunto valori altissimi: questo
spiega il motivo per cui non convenisse lavorare
in massa l'intera zona mineraria e se ne potessero invece ottenere
gratificanti risultati con interventi "mirati" e poco
dispendiosi. I
cantieri minerari che interessano il distretto minerario di Val Segnara
si possono a conti fatti
circoscrivere in due aree: Quella dell'Alpe Laghetti, posta intorno ai 1500m.
e quella della Rossola o Capanna del Pastore,situata a circa 2000 metri
sul livello del mare. E' comunque da tener presente che la stessa mineralizzazione dei Giacimenti di Val Segnara si manifesta anche
visibilmente agli affioramenti di quegli alti valloni coronati dalla
cresta rocciosa che si sviluppa da Pizzo Camino a Cima di Capezzone. |
|
1.
Gruppo
Laghetti. Si tratta di due giacimenti, l'uno nei pressi
dell'Alpe Lago e l'altro dell'Alpe Laghetti. Il primo è posto a
lato della rapida che é poco più a monte a monte dell'alpeggio.
Qui affiora un filone di quarzo quasi verticale che fu lavorato con
trincee ed una galleria
di direzione
lunga una trentina di metri; trenta metri più in
basso c'é anche un ribasso in "travers-bancs".
Il secondo cantiere invece (vedi schizzo) è orientato a Sud
dell'Alpe Laghetti,ai piedi dei "balzi" che dominano
l'alpeggio. Qui affiora una massa di quarzo interessata
essenzialmente da antichi lavori comprendenti una breve discenderia
ed una piccola galleria.
|
|
|
|
|
|
2.
Gruppo Rossola. Si tratta di scavi eseguiti in
corrispondenza dei diversi affioramenti quarzosi che si trovano
superiormente alla Capanna del Pastore fra quota 2000 e 2100 circa: gli
affioramenti inferiori, seguiti con trincee, mostrarono mineralizzazione
molto scarsa, quelli intermedi e superiori furono oggetto anche di due
brevi discenderie seguite al loro termine da galleria di allungamento.
Qui si può constatare una certa continuità in direzione,cioè per
circa trecento metri nella zona inferiore e circa cento in quella
superiore. Purtroppo ambedue presentano la solita (scarsa)
mineralizzazione di Pirite
e Galena senza
particolari concentrazioni. Un altro affioramento interessante (schizzo
in basso) si presenta sopra l'Alpe Fornali,sempre intorno ai 2000 m. slm.
presso il ripido sentiero che porta alla Bocchetta di Capezzone: più
che per le sue dimensioni è interessante per la sua giacitura.
E' un filone di
quarzo spesso
poco meno di un metro e che mostra mosche e noduli piritosi,il tutto ben
visibile sul fianco e fin sul dorso stesso del contrafforte roccioso. |
|
|
|
|
|
|
|
NOTA
BENE. Al di là della tipologia di oro (vedi
distinzione) che venne cercato nelle miniere di cui sopra al tempo
dei lavori, nel torrente locale (il Segnara)
è possibile
trovare pepitine vere e proprie, come dimostra ad es. il recente
ritrovamento (2013, a lato) del
cercatore Marco
e senz'altro questo
significa che in zona, più a monte, ci sia necessariamente
almeno un filone con oro nativo, fattore a mio avviso molto importante perché detta giacitura
aurifera in Italia è rarissima, quindi il trovarla personalmente
nell'acqua o sul filone d'origine, dà sicuramente soddisfazione. PS.
Per i tipi di oro nell'acqua vpuoi
vederee in
questa pagina. |
|
|
Dalla
e-mail ricevuta:
Ti comunico oggi il risultato di una gita effettuata in
data odierna con mio padre: 3 granuli piccolissimi...quasi invisibili, 1 pepitina (vedi foto allegata) mm 8x4x 2,5 dalla forma un po' squadrata
... quasi un "mattoncino". Bella gita, ma luoghi veramente difficili da
raggiungere considerando l'attrezzatura (peso e ingombri vari) ed il
sentiero a strapiombo con tratti da avere paura. |
|
|
|
QUI A LATO, un altro
esempio (ritrovamento 2019 da parte di
Vittorio Mauri) che non lascia dubbi sulla presenza di oro "nativo"
in zona. Le
tre foto riguardano un unico campione piccolissimo (mm. 8 x 6 x 4) e
come la preced. anch'esse ci ricordano un fattore
davvero
fondamentale da tenere sempre a mente quando si cerca oro nei
torrenti, ovvero la differenza che c'è tra
le varie località
caratterizzate dai solfuri auriferi (di solito
pirite e
affini, situazione generalmente non utile ai cercatori amatoriali) e quelle che invece offrono,
con un po'di bravura e fortuna la rara (in Italia) possibilità di
trovare "pezzetti" d'oro ben visibili e incastonati (o
meno) nel quarzo. Inoltre
va
precisata una cosa, cioè che pur essendo senz'altro vero che in
determinate aree presenzi per motivi geologici soprattutto o esclusivamente l'oro "dei solfuri" è
altrettanto vero che talvolta
(non sempre) poco distanti possano esserci dei filoni o
filoncelli non conosciuti ? |
|
|
|
contenenti invece oro nativo le cui dimensioni sarebbero allora
ancora tutte da scoprire e potrebbero quindi essere anche
significativamente "più grosse"
di quello mostrato in questa pagina. Da questo ne deriva che facendo
delle ricerche locali non concentrate tutte nel medesimo punto, che si
tratti di miniere, o di filoni affioranti in qualsiasi posto
all'esterno, o di torrenti in zona (come si preferisce) si potrebbero
avere ... gradite
sorprese , cosa che tra l'altro ho verificato di persona ... e con piacere! |
|