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Schizzo
che mostra la zona aurifera fondamentale
del fianco destro orografico
(qui detto di Arbaz) della Val d'Ayas, cioè il lato che è alla propria sinistra
risalendo la valle.
Descrizione. |
A Challand Saint
Anselme, sulla sinistra c'é il bivio che sale al Col Tzecore (detto anche
Zuccore): questo valico è posto tra il Mont Ros e Testa Comagne. Da
notare che scendendo dalla parte opposta del colle, dopo pochi chilometri si
giungerebbe ad Emarese, località nota per il
particolarissimo quanto isolato ritrovamento di pezzi di oro trovati,
nel 1740, da
un contadino nel terreno di un prato locale. Tornando invece al
versante che guarda la Val d'Ayas, sul M. Ros sono situate le miniere
di Orbeillaz il cui oro é nativo, quindi su quarzo, ma piccolissimo
e sovente disposto a chiazzette. Questo é l'unico giacimento presente
su questa spalla" del colle: Testa Comagne invece, che costituisce
l'altro fianco del valico formando una lunga dorsale sino al Col de Joux
(quest'ultimo già situato
di fronte a Brusson), contiene la maggior parte dei cantieri minerari
della vallata, molti scavati per l'Oro ed altri per il Rame. Pur
considerando che questa sponda orografica sia generalmente caratterizzata da solfuri auriferi (def.)
ci sono sicuramente delle eccezioni, (abbiamo appena visto ad es.
Orbeillaz) ed inoltre, dato l'enorme numero di filoni in loco, molti di
questi sono ancora da "sondare" per la prima volta. Il versante di
Comagne, già
ai suoi piedi e cioè poco più a monte dei prati
sovrastanti Challant Saint Anselme presenta alcuni scavi
decisamente antichi: i più interessanti di questi sono forse costituiti
da Bochey, dalla zona del Boret
e dalla Gran Guata (O Grande Guillate):
questi lavori sono però
oggigiorno per la maggior parte inagibili, o perché franati o perché
alcuni dei loro sotterranei sono stati chiusi ed usati come cisterne
idriche. Proseguendo in macchina con direzione Brusson, dopo circa un Km. si arriva alla frazione Torrettaz ed la suo
camping: dietro al campeggio c'é una discarica sul cui colmo é situata
l'entrata della galleria Bouchaille che é il ribasso di un filone delle
miniere di Bechaz che sono posizionate molto più in alto sulla
montagna. A lato del campeggio, tra questo ed il vecchio edificio
minerario che lo fiancheggia inizia infatti il sentiero che in meno di
un ora, dopo esser passato nei pressi dei due sotterranei di Crete
de Naie conduce al Giacimento Bechaz,
che é la struttura mineraria principale di questo lato
della Val d'Ayas. Bechaz é però raggiungibile più comodamente
portandosi in quota con la macchina sin quasi al già detto Col Ttzecore
(per i dettagli del percorso vedi la scheda sulla miniera): da lassù,
inoltre, oltre a poter visitare un paio di lavori alquanto datati quali Viabechaz,
Crestelle ed il pozzo Trivera,
si può disporre (a piedi) dell'ampia Pista Forestale che attraversa la
montagna in tutta la sua zona "alta" (cioé, per farci
un'idea, parallelamente alla strada che da Challand conduce a Brusson,
ma sulla sommità del fianco anziché ai suoi piedi). Detta strada
sterrata inizia in corrispondenza del tornante seguente al villaggio di
Arbaz e quando passa appena più in alto del complesso di Bechaz s'irripidisce
nettamente per presentare, verso il termine dell'erta salita, una
biforcazione: quella di destra é in piano e conduce in pochi metri ai
modesti ruderi dell'edificio minerario di Ciaverina,
le cui gallerie sono situate qualche decina di metri più in basso, nello
spoglio bacino sottostante cui presenziano tra l'altro, ancora un po'
più in giù, anche i resti dell'ancor più vecchio cantiere di Bechet.
Ad esser precisi però, subito prima dei ruderi di cui sopra, arriva dal
basso lo stretto e spigoloso
intaglio del "Valeil de Corvetta" (vallone Corvet) che, se
osservato dalle sottostanti case di Arcesaz risulta il canalone più a sinistra di tutti:
anche lì "dentro" c'è un assaggio minerario. Più avanti ancora,
ormai sulla cresta del monte, si é vicinissimi alla galleria della Comba
Toppa, la quale si trova nella parte alta del canalone più marcato
dell'intero versante e prende il nome dal canalone stesso (questo
canalone, in basso, ha le sue origini dietro alle case del villaggio
Arcesaz, un Km. e mezzo oltre Challand dirigendosi verso Brusson e,
visto da laggiù risulta chiaramente essere il più a destra della parte
visibile del versante) . Per
portarsi davanti all'ingresso di questa galleria occorre, dalla
dorsale del monte, individuare una
piccola traccia che mira a tagliare il dorso su cui ci troviamo per
infilarsi, in leggera discesa nella zona superiore del canalone. Continuando
invece sul crinale, dopo poco ci si troverà praticamente in cima alla
dorsale:
prima di raggiungerne il culmine, con un po' di fortuna sarà possibile
individuare antichi lavori esterni (crepe e
scavi per terra in rocce quarzose). La cresta esaurisce in questa
zona il suo salire, prende un tono pianeggiante per
scorrere, in alto, sopra a Brusson e l'unica menzione mineralogica che
mi risulta riguardare questa fascia consiste in un modesto assaggio
situato lungo il vasto pendio oramai rivolto verso la zona di Brusson: é
situato nel canalino poco incassato e spoglio (detto nei libri vallone
scorticato) che, osservando il fianco del monte
da Brusson risulta il più a sinistra di tutti e per raggiungerlo occorre portarsi nei
pressi del Vivaio della Forestale di questo paese, incamminarsi per la pietraia che vi
é posta dietro e risalire infine il canalone (poco accennato e che lì
inizia) fino a circa metà della sua altezza. La cresta di Testa di
Comagne come già detto prosegue ora in piano per poi però
discendere ripidamente fino a posarsi sul Col di Joux: nello spazio
compreso in questa discesa, ma non sulla cresta bensì nei boschi
sovrastanti la stessa strada che da Brusson conduce al colle, ci sono
infine due piccoli ma interessanti galleriozzi che meriterebbero ricerca
amatoriale perché, stando alla Tesi di A. Richard, dovrebbero in una qualche misura contenere Oro
nativo. |
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