Sito di Zappetta Gialla sull'Oro.

Vai Home page   Vai al Sommario

 

 

E' un Sito sull'oro con centinaia di pagine utili alle vostre ricerche e dispone anche di Facebook per dialogare ecc. Per la Posta in generale: ho sostituito la mia precedente pagina Facebook (si può ancora consultarla, ma non più scriverci) con una nuova in formato Gruppo, la cui iscrizione è assolutamente gratis e dove potrete inserire domande o argomenti aggiungendo vostri "post", oppure rispondere e dialogare in quelli di altri già presenti.

Per la Posta particolare, invece, cioè dialoghi privati ed esclusivi con giornalisti, enti, collaboratori scrivetemi qui

IMPORTANTE: se nel vostro schermo la tabella centrale, testi ed altro li vedete troppo piccoli potete ingrandire tenendo premuto il tasto Ctrl e cliccando su + o -

 

Bochey

 

 

pubblicazione di Miniere d'Oro(2003) web.tiscali.it/minieredoro(2004) www.minieredoro(2006 / 2023)

 

 

Sezioni principali di questo Sito:

Miniere d'Italia

La Valle d'Ayas

Giuseppe Pipino

Il deposito di oro alluvionale italiano

Italia fiumi con oro

Imparare a cercarlo

Attrezzi necessari

Pulizia dei minerali

E' oro? e tipi di oro

Le Leggi sulla ricerca

I cercatori d'oro

Storia oro Italia

I minerali in genere

Club, gare e mostre

Pagina guida per ricerche scolastiche

Oro nel mondo

I vostri racconti

Collaboratori e corrispondenti

   

bullet

Accesso. Da Challand Saint Anselme prendere sulla sin. la strada per Arbaz (Col Tzecore) e non appena giunti al primo tornante "sinistrorso" lasciare la macchina per incamminarsi sulla poderale pianeggiante posta all'esterno della curva, come da foto. Dopo un paio di centinaia di metri ci si troverà a costeggiare la baita "Bochey" per poi passare su di un ponticello oltre il quale si trova un ingresso della miniera. Quest'ultimo é costituito da una discesa a ridosso della roccia ben visibile posta sulla sin. del sentiero: al termine della breve discesa ci si troverà praticamente coi piedi posti all'altezza della volta della galleria (impraticabile perché utilizzata dal Comune come riserva d'acqua e quindi allagata). Un altro ingresso é posto più a valle ma é murato, per lo stesso motivo di cui sopra.

bullet

La storia. Nel 1742 il cantiere di Bochey, che era stato da poco aperto sotto la direzione del sottotenente Ponzio, sembrava uno dei più promettenti della zona: in quel periodo le ricerche erano concentrate intorno alla montagna di Arbaz ed interessavano i filoni già conosciuti di Via Beccia, della Grande Guillate (Gran Guata), Borna d'Oreno Torrette e venivano nel frattempo iniziate nuove ricerche in altre zone, tra le quali ad esempio "Boret". Per quanto riguarda Bochey (che come i sopraddetti è geograficamente collocato sulla base perimetrale della montagna Arbaz - Bechaz) , alla profondità di 3,5 metri era stato trovato dell'oro ma insistendo a scendere se ne persero le tracce, tant'è che si pensò, a quei tempi, che in quel filone il minerale fosse disposto un po' a casaccio, senza una logica seguibile. L'oro in questione era di una tipologia assai singolare per la zona e cioè nativo ma con una struttura lamellare . Una decina di anni dopo arrivò Nicolis de Robilant ed a una ventina di metri scarsa di profondità venne trovato nuovamente l'Oro. Robilant, incoraggiato dal ritrovamento, senza tante mezze misure presentò un programma generale per queste varie miniere che richiese la costruzione di alcuni edifici per il trattamento del minerale e l'impiego di un centinaio di operai. I risultati ottenuti negli immediati tempi a seguire costrinsero però al ridimensionamento dei costi ed i lavori si ridussero così ad interessare seriamente solo più Bochey oltre a dei tentativi di "lavaggio" [def.] delle sabbie di alcune zone del torrente Evancon, ma presto si conclusero anche queste attività. Per concludere, un ultimo tentativo di sfruttamento di Bochey avvenne negli ultimissimi anni di quel secolo da parte del "signoraggio" di Challand, ma pare che i lavori furono affidati ad un incompetente e la cosa si chiuse in perdita.

bullet

Mineralizzazione. Robilant, in uno dei suoi Saggi e altrove, descrive che a Bochey vi sia Oro nativo lamellare.                          

 

NOTE STORICHE DA DOCUMENTI MINERARI ANTICHI. 1758: assaggi fatti dal maggiore Ronzini sul minerale estratto dal pozzo di Bouchej (da un quintale di quarzo,) once 8, denari 3, grani 3 e granottini 8 di oro.1783: lamentele del conte di Challant al re (nel 1751 egli aveva qualche profitto, ma adesso nulla, né dalla pesca né dal filone, perché "...n’est pas travaillé comme elle aurai du etre suivant les instruction du Chevalier de Robilant" (non è stato lavorato come avrebbe dovuto essere seguendo le istruzioni di Robilant): invece di intersecare il filone Bouchei con galleria di ribasso, ci si è allontanati per seguire dei filoni che hanno fornito qualche pezzo di "storia naturale", cioè quarzi venduti ad amatori, fino a 50 lire, senza alcun utile per il re e per il conte, il tutto affidato a 5-6 operai inesperti).

 
 

All contents copyright
© 2003--2023 VDA
All rights reserved.
No portion of this service may be reproduced in any form.

Posta in generale: ho sostituito la mia precedente pagina Facebook (si può ancora consultarla, ma non più scriverci) con una nuova in formato Gruppo, la cui iscrizione è assolutamente gratuita e dove potrete inserire domande o argomenti aggiungendo vostri "post", oppure rispondere e dialogare in quelli di altri già presenti. Posta particolare: per dialoghi privati (giornalisti, istituti ecc.) scrivetemi invece qui.

Indicazioni stradali con Google

Puoi collaborare inviando materiale generico o resoconti di esperienze personali: le schede riporteranno il tuo nome  (vedi qualche esempio).

Per la Rete. Oltre alle conseguenze nelle quali spesso s’incorre, tipo intervento da parte di terzi legittimamente interessati (un esempio), copiare o utilizzare contenuti d’altri siti porta quasi sempre a risultati screditanti per il proprio lavoro, soprattutto nel caso il materiale fosse tratto da web ben conosciuti e molto visitati i cui utenti, nel caso appunto ravvisassero (accidentalmente?) il contesto di cui sopra, considererebbero detta scopiazzatura come rivelatore della mancanza di buon gusto oltre che di idee nei confronti del gestore del sito in “odor” di plagio . In ogni caso si tratterebbe di un gesto che, al di la delle apparenze iniziali, non offrirebbe al proprio web alcuno sviluppo positivo per il semplice motivo che non è generato da un’azione costruttiva bensì passiva.  A mio modesto avviso, un sito per risultare interessante deve avere una propria personalità nella scelta dei contenuti e nel modo in cui questi vengono presentati: meglio ancora se caratterizzato da alcune informazioni non  facili da reperire. Altro che copiare da altri siti. Per il cartaceo. Talvolta vengo a sapere che qualcuno ha utilizzato paragrafi del sito nella stesura di qualche suo lavoro su cartaceo (libri ecc.): non mi riferisco certo ai seri scrittori e giornalisti che con una comune richiesta di autorizzazione via e-mail (la concedo sempre, salvo particolarismi) mi appagano anzi di soddisfazione per quanto concerne la mia attività in rete (e ciò mi basterebbe), ma piuttosto alle persone che pubblicano il contesto non solo senza chiedermene per semplice formalità il consenso, ma addirittura senza la buona educazione di citare, nel prodotto finito, il fatto di avere in qualche misura attinto anche dalle mie pagine. Non riporto per esteso le credenziali dei "maldestri autori" dei quali mi sono finora accorto perché ritengo che i loro nomi (e pubblicazioni annesse) non meritino qui di essere "pubblicizzati" in alcun modo, cioè esattamente al contrario e nel rispetto di come invece solitamente mi comporto con tutte le persone che mi contattano in simili circostanze e delle quali in seguito io segnalo appunto con piacere (è nell'interesse informativo del sito) la pubblicazione che li riguarda. Insomma, una questione d'impostazione e correttezza reciproca che tra l'altro può solo agevolare entrambi.