Poco
oltre il villaggio di Arcesaz, la lunga dorsale della montagna di
Bechaz compie una svolta angolare e lì presenta un marcato canalone
che solca la montagna dall'alto fino alla sua base e si chiama "Comba
Toppa". L' omonima miniera si trova quasi in cima a detto canalone
ed è riconoscibile dal basso per il muro di contenimento costruito a
quei tempi onde poter sviluppare un comodo terrazzo davanti ai lavori.
Volendo, ma non é certo consigliabile visto il pericolo di caduta
pietre dall'alto, si potrebbe giungere in loco addirittura risalendo per
intero il canale, nessun ostacolo particolare lo impedisce ed in questo
modo si sarebbe certi di trovare l' obiettivo, ma é senz' altro più
razionale seguire il crinale della montagna ed addentrarsi infine nel
valloncello al momento opportuno, cioè in prossimità della galleria.
Da Challand Saint Anselme prendere la strada asfaltata sulla sinistra
che porta al Col Tzecore (Zuccore) e lasciare la macchina al tornante
posto immediatamente dopo al villaggio di Arbaz. Da lì, incamminarsi
per la pista forestale e, quando si incontra il bivio che scende al
Giacimento di Bechaz, ignorarlo e proseguire per la strada in
falsopiano, la quale presto si farà ripidissima. Dal bivio citato
contare dai 6 agli 8 tornanti (il numero dipende da come
interpreteremo le varie svolte più o meno accentuate che
s'incontrano cammin facendo) perché, a un ennesimo tornante
"sinistrorso" lasceremo la strada forestale per proseguire
verticalmente su di un sentiero piccolo ma ben marcato che in dieci
minuti ci porterà ad un bivio orizzontale dove prenderemo a destra,
in piano, per arrivare in breve davanti ai resti dell'edificio
minerario di Ciaverina. Adesso occorre
abbandonare il sentiero e risalire direttamente il pendio erboso
sovrastante i ruderi fino ad incrociare inevitabilmente una stradina
orizzontale assai ampia e pianeggiante ma completamente invasa dalla
vegetazione, che si seguirà rigorosamente sulla destra districandosi
come meglio si riesce tra alberelli e cespugli. Quando
questa sarà in
procinto di affacciarsi sulla "costa" della montagna (una
cinquantina di metri oltre un grosso macigno posto sul percorso)
bisognerà individuare, sulla sinistra, una traccia quasi inesistente
che con una leggera salita in diagonale di un centinaio di metri andrà
ad attraversare una chiazza senza alberi per portare sul bordo del
canalone della Comba Toppa: qui la traccia, che diventa sicuramente più
evidente e marcata, ma strettissima e accidentata, s'infila diagonalmente
nel vallone e porta esattamente davanti all'entrata della galleria
interessata. L'ingresso (freccia rossa nella foto)
é reso poco incoraggiante dal fatto che un paio di lapidi poste in loco ricordano
tragici incidenti avvenuti anni or sono.
Lavori : Il
sotterraneo, coltivato prima dagli inglesi, poi dai Rivetti ed infine da
qualche privato locale, segue il filone orizzontalmente e al suo interno
presenta anche un pozzo verticale posto sulla destra del camminamento.
Immagine
del pozzo presa ritornando verso l'uscita (foto
A. Pastorelli)
Prospettive :
si tratta di un filone di Quarzo di notevoli dimensioni e contenente la
stessa mineralizzazione dei filoni di Bechaz, cioé pirite aurifera e
non Oro nativo (almeno stando agli scritti di Cesti e della
Richard), ma
bisogna dire che é stato riscontrato che detto filone abbia
strutturalmente molta somiglianza con quello di Ciamousira. Pare inoltre
che, amatorialmente, vi siano stati estratti dei notevoli cristalli di
quarzo; da notare infine che nelle rocce circostanti vi siano molte
altre venature di Quarzo.