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Propongo
qui a seguire, col consenso dell'interessato, un
dialogo via e-mail (particolarmente sviluppato) che contiene, tra domande che ci si pone quando si sta ancora imparando e mia
relativa risposta (che spero abbia risolto alcuni dei dubbi al merito),
varie informazioni sia in generale sia nello specifico (ad es.
attrezzi) riguardanti la ricerca amatoriale di oro alluvionale sui fiumi
italiani. |
MARCO C. Buongiorno,
sono un nuovo appassionato di prospezioni. Pochi mesi fa vagando su internet "...." scoprii l'oro fluviale
(cioè l'oro alluvionale) del nord
Italia e "ne fui subito preso".
Da autodidatta cercai più informazioni possibile in rete e decisi di
provarci.
Un
kit di batee della Garret prese online, una solida pala, secchi,
zappa, zappetta, paletta e li stivali già li avevo, ero quindi
pronto per costruirmi una canaletta!
Ho optato per una canaletta 25 x 100, in policarbonato alveolare,
costruita con degli incastri, abbondantemente incollata con un
bicomponente e ne risultò un attrezzo
solido e leggero.
L'ho dotata di tappetini in gomma, 4 sezioni da 25 cm, un centorighe
ricavato da uno dei tappetini della mia Panda, due spezzoni a
celle quadre di diversa dimensione e per ultimo un tappeto sintetico
tipo miner moss.
Sulle due sezioni finali ho sovrapposto al tappeto e al miner
moss una rete metallica.
Questi (tappeti di gomma e reti metalliche) sono pressati e tenuti
in posizione da due aste di policarbonato che pinzo con 4 morsetti
ai lati della canalina.
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Ecco
la foto della mia canaletta: in policarbonato e incollata con
bicomponente. Vi ho intagliato 4 incastri sui due lati per renderla
veramente solida e al suo interno ha quattro sezioni di tappeti in
gomma tenuti in posizione da
due sponde pinzate ai lati della struttura. Inutile dire che
mi sono ispirato alla soluzione proposta sul suo Sito da un'altro
prospettore! |
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Quindi, zaino in spalla (canaletta e secchi in mano!), ci ho provato.
La primissima volta che sono andato sul Po, a Castelnovate lato
piemontese, avevo appena ricevuto le batee e sono andato giusto per
un’ora, un pomeriggio, perché insomma volevo bagnarle! Non sapevo
bene come agire e non
avevo neanche tempo, comunque pescai un po' di
Mica (che non conoscevo),
ma ero certo che l’oro non avrebbe dovuto sporcare la padella se lo
si schiaccia con l’unghia ... Però incrociai una coppia, padre e figlio, che se ne
stavano andando, con una canaletta, i quali mi dissero che avevano
"pescato",
poco e piccolo, ma ne avevano trovato... Questo mi fece pensare “ok,
allora non sto prendendo un granchio ... insomma, si può fare!!!”.
Sono tornato nello stesso posto un paio di volte scavando in punti
diversi, provando a seguire le indicazioni classiche, cioè
le punte
o i massi ... e qualcosa ho trovato! Pochi puntini ma c’erano! Una
soddisfazione che lei ben conoscerà! Questo trattando appena 7-8
secchi di materiale "selezionato" al giorno.
Quindi sono andato sull’Elvo a Borriana, giusto ieri: arrivato al
ponte pedonale che sorpassa il fiume ho girato a destra e mi sono
infine fermato circa 200 metri più avanti.
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In questa
circostanza, cercando migliorie, ho dotato la mia canaletta di una
“trappola “ tra la prima e la seconda sezione di tappeti e di un
“riffle” da un cm. in plastica tra la seconda e la terza
sezione; mi sono subito stupito di come lavorasse il riffle
perché immediatamente dietro di lui si depositava sabbia nera! A
dire il vero per tutto il giorno ho trovato tantissima sabbia nera,
ma poco oro ... ne ho trovato giusto 10 puntini "passando" con la
canalina una dozzina di secchi "scelti" scavati da tre punti
diversi: visivamente si capiva che vi era una larga fascia che era
stata recentemente allagata, me lo aspettavo avendo seguito nelle
ultime due settimane sia le precipitazioni locali sia il livello del
fiume, quindi inizialmente scavai a circa un metro dal limite del
bordo eroso del fiume spostando una “macchia” di sassi, in seguito
sul bordo (che era coperto sul suo limite da un “tappeto erboso”,
segno ulteriore della recente erosione) e infine ho seguito delle
macchie di sabbie scure particolarmente evidenti.
Ora le devo dire che avendo sempre “trovato” la soddisfazione è
tanta! Partivo con l’idea: un po’ di movimento, aria buona, zero
traffico e via dicendo, ma riuscire a trovare uno dei minerali (pardon,
metallo) più rari al mondo è entusiasmante! Vederlo spuntare dalla
padella … febbre dell’oro!
Da tre uscite come le ho detto ho ricavato poco, anzi molto poco e
questo, nonostante tutto, mi ha portato a farmi delle domande e a
fare delle riflessioni, sempre influenzato dalla mia inesistente
esperienza e dalle informazioni che trovo online.
Non ambisco certo ad arricchirmi né a crearmi un tesoretto, ma
incomincio a pensare di sbagliare qualcosa ,,, di certo sbaglio
qualcosa.
Innanzitutto la canaletta. Dopo aver visto come lavora il riffle
che ho aggiunto, penso che forse i miei tappeti in gomma siano
“troppo lisci” , che non creino una turbolenza adeguata ... vedo
online i tappeti in gomma di Gold Hog e il Green Mat di Royal, e
osservandoli nei video dei produttori sembrano lavorare in modo
molto performante. Non so se possa essere questo un motivo dello
scarso raccolto… poco oro lo trovo e pure piccolo, ma non vorrei che
il grosso passi oltre: ho sempre posizionato la canalina con un paio
di cm di acqua e 6 o 7 cm di dislivello, inoltre, lavando e passando
con la batea un tappetino alla volta, mi è parso che negli ultimi
due non ci sia mai nulla e non me lo aspettavo, soprattutto dai 25
cm di minermoss.
Poi la questione di "dove" scavo… so che questo è il grosso del
problema: come le dicevo mi piace la giornata in sé, ma è come se le
balzasse, per esempio, l’idea di giocare a tennis qualche volta, non
di vincere il wimbledon … ma di giocare un po’, riuscire a
palleggiare con un amico tranquillamente, sudare e passare una bella
ora ... ecco, se non riuscisse a prendere nemmeno una palla ne
resterebbe deluso ... non le basterebbe essere in pantaloncini sul
campo.
Quindi ora devo capire come prendere "qualche palla".
La ringrazio per la sua attenzione e di nuovo per le preziose
informazioni che raccoglie e condivide.
Sperando di incontrarci sul fiume…
Marco C.
MIA RISPOSTA. Salve
Marco ( ... ), intanto la ringrazio per gli apprezzamenti alla mia
attività in rete ( ... ). Passando ora alla sua situazione, posso
provare a darle alcuni suggerimenti su cose a mio avviso
fondamentali.
1) L’oro del Po è di norma molto piccolino (anche i vostri stessi
dialoghi me lo confermano), faccenda che quindi non aiuta e questo
soprattutto quando si sta imparando, perché in un simile contesto
diventa ben difficile individuare, già nel mentre che si versano
"palottate" di materiale nella
canalina, occasionali incoraggianti
(e ben visibili) scagliette d’oro che non solo darebbero “allegria
al cuore” e voglia d’insistere, ma soprattutto ci farebbero capire
in brevissimo tempo se stiamo agendo in una punta valida o
meno; a proposito, l’oro alluvionale conviene cercarlo
tradizionalmente (almeno finché non si è più che pratici) sulle
rive, senza andare a cercare massi o altro. Inoltre le ricordo che
prima di
piazzare la canaletta conviene sempre (anzi, sarebbe la
regola) fare delle prove usando solamente la batea e questo sia
perché se usando la medesima non si riscontra nulla conviene
cambiare posto sia perché in tal modo si ha anche la possibilità di
fare per così dire dei test, cioè localizzare il punto di ricerca
migliore nell’ambito di una stessa “punta”. Da notare che tanta
sabbia nera indica tanta pesante magnetite, ma non sempre ci si
trova anche l’oro, perché per quel che ne sappiamo noi quella
magnetite potrebbe anche essersi depositata nel corso di millenni,
mentre l’oro che cerchiamo viene strappato dai bordi del fiume, di
stagione in stagione; quindi dove c’è oro c’è quasi sempre anche
magnetite, ma non vale necessariamente il contrario.
2) L’Elvo e il Ticino hanno invece oro che rientra nelle misure
classiche e sono anche per così dire “ricchi”, ma naturalmente
bisogna conoscerne i posti validi e via dicendo. Anche
l’Orba è
valido da dove vi confluisce il Piota “a scendere” , idem dicasi per
l’Orco e il Cervo, ma in questi ultimi due molte volte (dipende dai
tratti) bisogna quasi rivolgersi alla
ricerca da torrente anziché
quella classica per l’oro alluvionale e di conseguenza occorrono
particolari esperienze al merito. Le ho menzionato questi corsi
d’acqua anche perché rispetto a dove abita possa orientarsi al
merito; altre note già presenti nel Sito è superfluo riproporle qui.
3) Quanto oro? Salvo situazioni particolari, quando una persona ne
trova un grammo in un giorno … è già andata benissimo, e non bisogna
lasciarsi abbindolare (ma lei non mi sembra il tipo) da quel che
capita di leggere in rete ecc. perché in quanto a spararle grosse i
cercatori (e mi creda, ne ho conosciuti tanti) sono spesso alla pari
o peggio dei “fungaroli”. Detto questo, un grammo di sottilissime
scagliette (non puntini, che ammassandosi diventano un “nulla”) in
una piccola fialettina fa la sua figura.
4) La canaletta: non stia a diventar matto con nuovi attrezzi,
particolarismi
vari e chi più ne ha più ne metta, perché a mio
avviso affinché questa funzioni al meglio servono ben poche
caratteristiche, applicate però come si deve (l’ingresso
centralmente omogeneo dell’acqua e di conseguenza ben distribuito su
tutta la sua superficie, il suo scorrere “tranquillo” sulla medesima
senza ribollii per poi uscirne possibilmente con una anche pur
minuscola cascatella ecc.) tant’è che per farle solo un es. io ho
sempre usato quelle tradizionali costituite semplicemente da gradini
in legno o lega a seconda delle circostanze, con al massimo un
pezzetto di centorighe iniziale in qualità di “spia” dove si versa
il materiale. D’altronde fino a qualche decennio fa la plastica non
era diffusa come oggigiorno, eppure i cercatori, che necessariamente
usavano quelle di legno, di oro ne trovavano ugualmente. Con questo
non intendo dire che non bisogna mirare al progresso, ci mancherebbe
altro, ma che come in tutte le cose non si deve neanche eccedere.
Ecco, su questo argomento vedo che in rete (mie pagine facebook
comprese) i cercatori si sbizzarriscono ancor più dei fungaroli
proponendo cose iperboliche. Dimenticavo, col posizionamento ideale,
nella canaletta non ci deve essere turbolenza, agitazione, ma un
semplice fluire dell’acqua, senza eccedere con altezza e corrente e
che di quest’ultima al tempo stesso ce ne sia abbastanza per far
uscire quasi tutta (non esattamente tutta) la sabbia sterile: di
questa ne dovrà appunto rimanere e depositarsi un poco nei gradini,
di modo che sotto alla medesima rimarranno ben depositate
,tranquille e al sicuro, le nostre
scagliette.
5) Ne perdo o non ne perdo? Se non trova tracce di oro nel tratto
finale della canaletta non significa necessariamente che l’abbia
perso (a parte il fatto che può anche darsi non ce ne fosse proprio
nel materiale trattato), anzi dal canto mio mi preoccuperei se ne
trovassi, chiedendomi “come mai è arrivato fino a qui" e temendo che, se
tanto mi da tanto, altro oro potrebbe allora aver proseguito
ulteriormente ed esser uscito dall' attrezzo. In sostanza, c’è un
vecchissimo quanto ovvio metodo per sapere se ne stia
perdendo e consiste (ma immagino l’avrà già pensato) nel trattare di
tanto in tanto con la batea un pochino del materiale uscito dalla
canalina: in effetti questa operazione è molto più facile applicarla
nei torrenti di montagna, dove grazie alla conformazione dei
medesimi è talvolta possibile posizionare addirittura un secchio o
una bacinella a valle dell’attrezzo per poi lavarne con comodo il
contenuto quando lo si desidera, ma nei grandi fiumi può esser
problematico anche agire semplicemente sul “ventaglio” provvisorio
di presunto sterile che esce dalla canalina. Inoltre c’è il fatto
che quando ci si trova in due, nel mentre che uno continua con la
canalina, l’altro può provvedere a questi "test", mentre se si è da
soli occorre sacrificare del tempo utile, ma d’altronde, se si vuole
sentirsi tranquilli su come ci si sta comportando …
La saluto
e le auguro buona fortuna che pure essa, anche se non la si menziona
mai, ha un ruolo non da poco …
"Zappetta Gialla"
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