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Cercare
Oro nei fiumi italiani, ma dove cercarlo? Per
imparare a cercare oro bisogna
prima trovarlo; sembra un controsenso ma è la verità perché se si va
dove non ce n'è, non s'imparerà probabilmente nulla al riguardo. Come
già stato detto in altra pagina, le "punte" sono assolutamente fondamentali per le
ricerche aurifere nei fiumi
(altro discorso invece se si parla di
torrenti
alpini con oro nativo): queste contengono sempre una certa quantità
del prezioso metallo e si formano
sui lati del corso d'acqua a seguito delle annuali piene dirompenti. Non
bisogna però confonderle con le varie chiazze
o altri accumuli generici che non essendo nella posizione e condizione giusta contengono
al contrario solamente materiale sterile e leggero. Le punte
"giuste" si rinnovano di oro ogni anno grazie alle piene
acquifere primaverili che vi concentrano nuovo materiale pesante
(quindi anche l'oro) che sarà facile raccogliere quando il livello
di dette acque si sarà nuovamente riabbassato. Gli schizzi sottostanti
mostrano due tipici esempi di punta "ottimale" in cui meriterebbe sicuramente
cercare le scagliette d'oro che vi sono accumulate, cioè
concentrate.
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| Osservando
l'immagine di sinistra si nota che il fiume fa una leggerissima curva:
questo è già sufficiente affinché durante le piene la corrente
scavi nel punto A. Le cose leggere proseguiranno il loro corso con
l'acqua ma le pesanti (oro,magnetite etc.) si ridepositeranno in tutta
la zona B che è un pochino al riparo dal grosso dell'acqua.
Probabilmente il punto X sarà il più ricco in Oro perché é riuscito
a fare meno strada rispetto alla rimanenza della punta ed è quindi
il più pesante. |
| Anche lo schizzo di destra presenta da un lato la medesima situazione
ma dall'altro è possibile notare un altra tipologia di
"punta": la corrente va a sbattere e a scavare in A e poi si
dirige verso il punto 1 ma l'impatto le ha fatto momentaneamente perdere
parte della sua forza cosicché le cose più pesanti fanno in tempo a
depositarsi in
B anziché esser ripresi dall'impeto dell'acqua.
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| Nella fotografia, in primo piano, Giuseppe
Carenzo "al lavoro" in una punta dell'Elvo. Quando si
sarà deciso quale tratto lavorare (tastando prima, con la batea,
qua e là sino a trovare la zona più ricca di materiale
pesante, cioè la nera magnetite o ferro in genere) occorrerà liberarsi dei ciottoli
per poter raccogliere il materiale fino. |
Qui
è stato spiegato il meccanismo di formazione delle punte (ovviamente
risulteranno aurifere solo se ci si trova nell'area
geografica interessata dal deposito di oro alluvionale italiano),
ma si
consiglia vivamente, durante il periodo di
apprendistato, di lasciar perdere le seppur sfiziose ricerche
"inedite" e di recarsi invece in qualcuna delle punte classiche
quali ad es. quelle qui sotto suggerite: vi troverete così in
un posto presumibilmente valido e potrete verificare se riuscite a
trattenere le scagliette
(def.)
d'Oro nella padella. Naturalmente se le località qui
proposte sono eccessivamente lontane dalla vostra abitazione sarete
allora costretti a studiarvi un posto vostro utilizzando le indicazioni
sopra descritte. Un'ultima cosa: i luoghi qui consigliati per trovare
oro riguardano il
resoconto di gite
talvolta piuttosto datate per cui é possibile che i loro percorsi di
accesso abbiano nel tempo subito leggere modifiche.
Infine, (e questo non è poco), considerate che in rete ci sono alcuni Siti
che
monitorano "in tempo reale" il livello delle acque di alcuni dei
principali fiumi italiani; da ciò è dunque facile dedurre che
consultandoli si ha la possibilità di scegliere il momento più propizio e
redditizio per avventurarsi sui medesimi. Questa faccenda ha sicuramente
un ruolo determinante per tutto l'arco dell'anno, ma nel caso delle
piene e post-piene sopradescritte assume senz'altro ancor più
"spessore". Per quanto riguarda alcuni dei maggiori fiumi lombardi potete
vedere ad es.
questa
descrizione con relativo link che porta al Sito utile.
Se
vuoi esci dalla sez. IMPARARE A CERCARE ORO e vedi alcune
"punte": |
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