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EFFETTO KLONDIKE, in Maremma sale la febbre dell'oro. |
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Un articolo giornalistico gentilmente inviatomi da
G.
Mariani, tramite cui ho potuto elaborare la pag. |
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I "sondaggi"
in alcuni comuni delle Colline Metallifere, del Senese e della Valle del
Fiora: una decina i permessi.
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di Gabriele Baldanzi |
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GROSSETO. Sembra di fare un salto indietro di un
secolo. Oggi le colline dell'entroterra maremmano e le valli del senese
come ieri Dawson, in Alaska. Farma, Merse e Albegna nuovi Klondike. Due
società di ricerca, la Tuscany Minerals e la canadese Adroyt Resources,
stanno ricevendo dalla Regione Toscana, i via libera alle campagne di
rilevamenti per accertare la presenza di oro nel sottosuolo di alcuni
comuni delle Colline Metallifere del Senese e della valle del Fiora.
Giacomo Biserni, geologo e consulente della società canadese, ha pochi
dubbi: «Che in alcune zone del Grossetano e del Senese ci siano
riscontri interessanti è certo. Diversi geologi concordano su questo».
Solo che adesso, accanto all'oro, cresce l'attenzione su altri elementi
come il semimetallo antimonio. Campioni di terreno, analisi dei
sedimenti nei corsi d'acqua, vecchie perforazioni e le recenti
prospezioni geochimiche raccontano di un suolo che, in effetti, è ricco
di metalli e, per certi versi assomiglia a quello del Nord-America.
Il sondaggio-civetta. Già l'anno scorso si parlava di "esiti
incoraggianti" e si lasciò trapelare la notizia di uno
spettacolare sondaggio che indicava un tenore di 0,65 once d'oro per
tonnellata, a 22,5 metri di profondità, vicino a Montieri. Ma il popolo
dei "cercatori", già pronto a mettersi in moto, deve sapere
che l'oro non è rintracciabile con il classico setaccio. Leonardo
Marras, sindaco di Roccastrada, (comune interessato da diverse richieste
di ricerca) ha sempre predicato cautela: «Se davvero sul nostro
territorio ci sono metalli preziosi, questi, mi pare di capire, non sono
in quantità tali da arricchire il cercatore della domenica». Verità
sacrosanta.
Colline aurifere? In passato, negli anni Ottanta-Novanta, la Compagnia
Mineraria Italiana, un'altra società del settore, aveva mostrato
interesse per le Colline Metallifere, poi alla fine era stato deciso di
battere altre piste ed il monitoraggio (anche attraverso l'uso dei
satelliti) era stato abbandonato prima ancora dell'avvio. Da due anni e
mezzo le società Adroit Resources Inc e Tuscany Minerals srl sono
tornate "a bomba" sull'oro, avviando le complesse pratiche
finalizzate ad ottenere i permessi di sondaggio su migliaia di ettari di
campagna.
Dove, come e perché. Il primo via libera dall'ex Corpo delle Miniere è
arrivato un anno fa, contro il parere degli enti locali (Comuni e
Provincia), per l'area di Torniella e Monticiano. Poi il discorso si è
allargato a Chiusdino (Siena) e, per altri permessi, a Civitella,
Montieri, Manciano, Follonica e Campagnatico. Insomma un fronte
imponente. Le attività autorizzate, al momento non invasive, si
chiamano prospezioni geochimiche e consistono nel raccogliere piccoli
campioni (dai 300 ai 500 grammi di rocce) su cui vengono poi eseguite,
in laboratori specializzati, analisi chimiche e mineralogiche.
La febbre sale. I permessi di ricerca già vistati o in attesa dell'ok
di Firenze sono una decina. I canadesi della Adroit per esempio ne hanno
presentato uno denominato «Poggio Carpinelle» (vicino a Sticciano),
che interessa un'area di 1.294 ettari. Si è conclusa da poco la fase
istruttoria delle integrazioni richieste dal competente ufficio. Ma non
finisce qui. La stessa Tuscany ha in ballo, oltre agli 826 ettari del
permesso «Torniella» (su cui ha ricevuto il sì a gennaio 2008), altri
1.206 ettari nell'area denominata «Roccastrada» e un altro permessino
ribattezzato «Monte Alto» di 923 ettari. In totale sono quindi oltre 4
mila ettari solo nel comune di Roccastrada. Altrettanti li chiede l'Adroit,
a macchia di leopardo, nel resto della provincia. |
I costi delle
operazioni. Ma quanto costa studiare il suolo della Maremma con queste
metodologie? Solo se la Adroit e Tuscany Minerals stimeranno
interessante, tra un anno, il rapporto costo-benefici si proverà a
chiedere, in un secondo momento, concessioni specifiche. Le spese, in
questa fase, lo si scopre dalle carte presentate nei Comuni interessati,
ammontano in media a 80mila euro per ogni sito per la Adroyt, 45mila
euro a sito l'investimento della Tuscany Minerals per svolgere
campionamenti analoghi a Torniella e nelle colline ardenghesche, in aree
però più ridotte rispetto alla società concorrrente.
Vigilare. Intanto, mentre all'estero, si scopre su Internet, i vertici
di queste società profondono entusiasmo e ottimismo, sul territorio c'è
anche chi si mobilita per capire meglio le intenzioni dello straniero.
Rifondazione Comunista e alcuni Comitati di salvaguardia ambientale da
un paio d'anni tengono le orecchie dritte e studiano gli atti (istanze,
pareri) prodotti dall'Ufficio di vigilanza su tutte le attività minerarie. |
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