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Questa scheda ha l'unico
scopo di fornire ai principianti alcune delle "nozioni base"
che servono per iniziare
razionalmente l'attività hobbistica del cercatore d'Oro. Ad un
esperto, la lettura di questa pagina risulterà senz'altro inutile,
perché qui non si parlerà di malizie, trucchi e affini, ma sono righe
rivolte agli "iniziandi", sperando che anche queste, come
tutte le altre rivolte appunto all'apprendistato, possano esser loro di un
qualche aiuto. |
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Imparare dal concentrato aurifero. |
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Il cosiddetto concentrato (vedi precedente
pagina) è spesso, se non
sempre, rivelatore d'importanti indizi utili alla ricerca. Se infatti
osservandolo non ci limitiamo solo ad guardare in fretta e "con
bramosia" se vi sia o meno l'agognato metallo, bensì lo analizziamo attentamente,
meglio ancora facendo ripetuti "assaggi" negli stretti paraggi
con la sola Batea e confrontandone i risultati, esso ci rivelerà con scarso margine di errore la
mineralizzazione reperibile in tale posto da noi prescelto per la
ricerca dell'oro.
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Tabella che descrive di cosa sia costituito nella
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il concentrato di determinati fiumi italiani (G.Pipino). |
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In sostanza, detto concentrato si presenta solitamente nelle seguenti
tipologie:
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1)
Senza materiale pesante (cioè senza magnetite ed altri minerali
generalmente di colore scuro): in questo caso non si può parlare
esattamente di concentrato, nel senso che detto composto, se si
continuasse a lavorare di Batea, scivolerebbe facilmente fuori dal
contesto a differenza del reale concentrato che, essendo invece di norma
pesante, tende sempre a soffermarsi volentieri nel contenitore.
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Se dunque non s'individua materiale pesante è
senz'altro il caso di provare ad agire diversamente e cioè: A) se ci si trova in
torrenti alpini presso ai quali è già nota la presenza aurifera (ma
appunto non se ne trova) provare in più anditi seguendo in linea di
massima le norme suggerite in altra pagina. Tale sistema dovrebbe
condurre ad individuare con un po' di fortuna (quella serve sempre)
altri nidi ricchi di vario materiale pesante tenendo conto che se
più a monte sussistessero abitazioni, a tal proposito sono validi anche
chiodi, bulloni e affini perché indicano egregiamente che in quel punto
le cose leggere non si sono soffermate al contrario di quelle con peso
specifico maggiore che hanno appunto dato luogo ad un "concentrato
naturale". B) Se si stesse invece cercando oro sui
vasti fiumi geograficamente compresi nel bacino dell'oro alluvionale
italiano (clicca qui a lato) e non si riscontrasse una decisa abbondanza di magnetite pur
dopo aver saggiato vari anditi della punta prescelta, considerando che
per antonomasia in tale ambito sia l'oro sia la magnetite sono
distribuiti nel terreno in misura abbastanza uniforme (beninteso, non
l'uno rispetto all'altro!), è meglio cambiare decisamente posto o
periodo di attività: è infatti possibile che non abbiate ancora
imparato bene ad individuare le punte vere e proprie, quelle
cioè formatesi col materiale pesante distaccatosi dalle sponde dei
fiumi quando la corrente era impetuosa. Per ciò che concerne il periodo
è poi risaputo che il momento migliore corrisponde dal "calo
avvenuto" delle piene primaverili a seguire.
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2) Abbondanza di materiale
pesante, ma senza alcuna presenza di oro. Quando lo
si cerca nella sua veste alluvionale questo non dovrebbe accadere per
alcuni dei motivi già sopra esposti, mentre sono d'obbligo un paio di
riflessioni se ci si sta dando da fare nei torrenti di montagna e si
stanno cercando tracce d'oro nativo non direttamente sui filoni
interessati bensì nei corsi d'acqua circostanti. Escludendo a priori
che si stia agendo nei pressi di una miniera di pirite, magnetite o loro
simili, situazione questa che altererebbe tutto il contesto a causa
della grande abbondanza di minerali pesanti il cui terreno circostante
risulterebbe già permeato per sua stessa natura e sarebbe quindi
scontato trovarvi quanto sopra (con o senza oro), in condizioni invece normali la cosa potrebbe
indicare quel che segue: A) Batea o
canaletta stanno lavando bene,
ma in zona non c'è oro o meglio, non nelle rocce delle immediate
vicinanze situate più a monte del punto di azione. B) Nel caso foste
già a conoscenza di presenze aurifere in loco, anche se Batea e
canaletta stanno lavando bene, cosa dimostrata dal tipo di concentrato,
occorre però agire con l'intento d'individuare qua e là altri nidi
più fortunati (come descritto nel punto 1).
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3)
Una nota sulla "grandezza" della magnetite. Nei
torrenti, soprattutto in quelli di montagna, questo minerale si presenta
spesso, oltre che nella sua classica forma quasi polverulenta anche in
cristalli di dimensioni ben significative ad occhio nudo (tipo testa di
fiammifero o ben oltre): starà a voi capire, di posto in posto, quale
legame possa avere il contesto con l'oro e così "seguire"
il tipo di Magnetite che ritenete si accompagni più frequentemente
all'Oro che state cercando. Posso comunque anticiparvi che, almeno in
determinati posti, le vostre decisioni al merito avranno un ruolo
significativo su quel che porterete a casa a fine giornata. Ps. Nella
foto, cristallo di magnetite.
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Approfondimenti di questa pagina
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