Il concentrato (così chiamato in gergo)
rappresenta un concetto fondamentale per poter trovare oro sui corsi d'acqua: si
tratta
di materiale a cui, per motivi naturali
(comportamento della corrente dei fiumi e sua azione sul terriccio delle
sponde
medesime) o meccanici (il nostro agire con attrezzi tipo batea o
canaletta) sono state sottratte tutte le parti leggere, cioè di minor peso
specifico, lasciando invece in loco quelle più pesanti, tra le quali
appunto anche l'oro. Sussistono inoltre alcune altre modalità di
formazione del concentrato, sia spontaneamente in natura (oro eluviale,
la situazione di Emarese in val d'Aosta ecc.) sia con l'intervento
dell'uomo (draghe e simili), ma trattandosi questi ultimi di contesti dai quali il cercatore per hobby
(quindi io compreso) non riuscirebbe a cavar nulla, non sto neanche a
descriverne quel poco che ne so. |
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Sostanzialmente il
"nostro" concentrato lo incontreremo nelle seguenti e basilari
situazioni: sulle cosiddette "Punte" dei fiumi, nella Batea,
nella Canaletta (o Scaletta che sia) e nei torrenti alpini ed è bene
sapere sin da subito che, oro a parte e salvo eccezioni, é costituito per la maggior
parte da Magnetite
(uno dei minerali più pesanti ed al tempo stesso più diffusi sulla
Terra), con a seguire altri minerali simpatizzanti al colore nero; presenziano spesso inoltre, ma in misura assolutamente
inferiore per non dire isolata,
granati (solitamente del tipo Almandino) ed altre pietre delle quali
è comunque riportata una tabella esaustiva nella pagina degli
approfondimenti a lato pagina. La foto in alto e quella qui sotto a lato
mostrano con chiarezza come esso si presenti ai nostri occhi al termine
di un corretto lavaggio con Batea o simili utensili (quello in basso è
un semplice sottovaso troppo basso e non adatto allo scopo ): praticamente
nell'attrezzo usato rimarrà a prima vista quasi esclusivamente
materiale nero, mentre se lo osserveremo poi con più attenzione e se il
caso aiutandosi con una lente, presto noteremo sporadici altri colori
dati da corrispettivi minerali pesanti anch'essi. Per quanto
riguarda l'oro, questo farà di tutto per tenersi posato sulla base del
piatto e sotto a qualsiasi altra cosa,
quindi per la maggior parte nascosto ai nostri occhi. Questo beninteso
non solo se se avremo lavato diligentemente come già detto, ma
soprattutto se a monte di tutto questo abbiamo scelto con cura il posto
ed il materiale da trattare. Anche il contenuto dei primi due scalini a
monte della canaletta (quando
ben posizionata) è sommariamente costituito da concentrato, ma in
ogni caso è sempre bene lavare con la Batea tutto il materiale
presente nella scaletta perché alcune pagliuzze d'oro possono esser
giunte fino alla sua zona mediana, se non oltre. |
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CHI
CERCA ORO ALLUVIONALE SUI FIUMI, la prima cosa che deve fare una
volta giunto sulla punta prescelta consiste nel cercare
di localizzare (individuare) (cosa non
difficile) "i punti" più redditizi presso i quali agire rispetto ad
altri meno "ricchi" o che potrebbero addirittura essere costituiti da
ammassamenti di materiale (al di là delle aspettative e della presunta
punta) del tutto sterile. Prima di avviarsi in ore di scavo é dunque
logico ed opportuno sincerarsi di quanto sopraddetto |
foto
di Roberto R. |
saggiando qua
e là un pochino di terriccio con la |
Batea e questo fino a
trovare la più valida presenza
possibile (concentrazione, appunto...) di magnetite. L'immagine subito
qui sopra ci mostra del classico concentrato: da notare al merito che il
"piatto" (è un sottovaso) qui usato ha però i bordi troppo
bassi per un agevole (e soprattutto sicuro) lavare. La foto sottostante
costituisce invece una curiosità: si tratta di concentrato al quale é stata volutamente eliminata
tutta la magnetite (e minerali neri) per mettere così in luce le minutissime
e bellissime pietre pesanti (spesso semi preziose e da taglio se fossero
più grandi) altrimenti irriconoscibili
nella mescolanza. Come si può notare presenzia anche l'oro nella sua
classica veste alluvionale. |
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Particolare di
concentrato al quale è stata tolta la magnetite (foto Giordano). |
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NEI TORRENTI DI
MONTAGNA, se ci si trova nei
pressi di miniere, il concentrato permette invece anche altri spunti
di riflessione. In detti posti la Magnetite è sovente abbastanza
grossa, idem dicasi per la Pirite (questa tende a sbriciolarsi
facilmente, ma lì non ha subìto i travagli
alluvionali) e talvolta compare pure la Blenda
ed altri minerali tipici della miniera soprastante. Magnetite a parte,
che può abbondare anche su molte montagne che di oro non ne hanno
neanche un grammo, si può invece prestare attenzione agli altri
minerali accennati, nel senso che se si sta sperando di trovare oro
proveniente da un vicino giacimento che é anche ricco di Pirite,
quest'ultima dovrà ben presenziare nel materiale che stiamo trattando,
altrimenti é probabile che abbiamo scelto un punto di scavo o
addirittura un torrente non
ottimale.
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UN METODO DI
PULIZIA A SECCO. Pur provvedendo ad isolare e raccogliere (lavorando
di Batea) già sul posto le scaglie maggiori risultanti da una
giornata di canaletta, spesso si preferisce portarsi a casa il
concentrato aurifero minore, quello cioè che è più difficile da
separare. In questo caso si lascerà asciugare bene il materiale per poi
procedere nel seguente modo: |
si pone su un tavolo un grosso foglio
di carta e su di esso si versa, nella sua zona centrale, il materiale in
questione. Con una mano si fa vibrare orizzontalmente il foglio di modo
che il contesto si distribuisca in forma appiattita e non a cumulo. Da
qui in avanti si tratta di soffiarvi sopra molto delicatamente e con
giusta inclinazione: qualcuno preferisce soffiare tramite una cannuccia,
altri no, in ogni caso agendo bene i vari minerali si isoleranno l'uno
dall'altro e sarà quindi facile raccogliere le varie presenze aurifere
assolutamente pulite. Se il concentrato è tanto, una piccola calamita
può velocizzare l'operazione, ma in questo caso fate bene attenzione
che le particelle di magnetite asportate in questo modo sbrigativo non
incorporino involontariamente anche dell'oro.
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Sempre a proposito della finitura del
concentrato aurifero,
Andrea
Mathis mi ha inviato la descrizione di un suo
personale metodo che riporto in una delle interessanti
descrizioni di gita che mi ha inviato.
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Approfondimenti di questa pagina
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