DOMANDA DI ANDREA. Ciao Z.G,
sono appena rientrato da una 4 giorni di setaccio e spazzola
e devo dire che mi ero preparato per giorni, raccogliendo più info
possibili, studiando su Google Earth l'Elvo, i suoi possibili punti di
pesca ecc. anche se "dalla mia" non ho nessuna esperienza né
nell'individuare il posto giusto in loco, né sull'uso della
batea,
bensì solo "corsi virtuali" visti su Youtube.
Ma andiamo
per ordine: inoltre, se vorrai mettere sul tuo Sito questo racconto hai
il mio benestare.
La domenica
28/8 approdiamo sull'Elvo da Borriana, dove c'è una passerella che
collega al parco la Bessa; io e mia moglie abbiamo deciso di saggiare
due o tre "punte" che a mio dire potevano promettere qualcosa,
quindi, lei col metal detector ed io con la batea abbiamo setacciato e
spazzolato qualche punta ... ma nulla di fatto.
Tenendo conto
che arriviamo da Brescia, abbiamo pernottato a Netro, che ho poi
scoperto essere percorsa da molti rii, quindi abbiamo prospettato il rio
Vobbia, anche qui senza successo, poi volevamo fare un salto al
torrente Ingagna, ma le vie d'accesso erano quasi impossibili da
praticare, eccetto in due punti a bordo strada, che erano però in proprietà
privata. Dopo di ciò abbiamo deciso di rivisitare l'Elvo più a monte,
e seguendo le tue indicazioni siamo arrivati sul fiume nei pressi di
Muzzano e Occhieppo Inferiore, proprio vicino al vecchio stabilimento;
anche qui ci siamo arrivati percorrendo via Elvo, che è una
stradina asfaltata, ma senza uscita, la quale porta appunto allo
stabilimento sopra indicato per poi finire in un divieto di accesso da
entrambe le parti, la prima verso la chiusa per zona lavori mentre
l'altra per proprietà privata ... così abbiamo rinunciato e siamo
tornati sui nostri passi.
Abbiamo fatto
una "capatina" anche sulla Dora, nei pressi di Baio Dora, ma
la pioggia della notte precedente aveva ingrossato il fiume per cui,
pure qui,
"nada".
Che dire, come prima esperienza di batea è stata totalmente una Caporetto
(sic)
ma è stato davvero bello ritrovarsi in mezzo alla natura vera e propria.
Forse martedì
6/9 sarò di nuovo per quelle lande: mi piacerebbe trovare qualche
pagliuzza... Ti sarei grato su una tua "soffiata"
riguardo un punto che a tuo dire meriterebbe una capatina. Come ti
dicevo il 6 sarò nuovamente in Piemonte, vicino a Chieri: tra
l'astigiano e l'alessandrino passa il fiume Tanaro ... credi sia opportuno provare
su quest'ultimo e dove, o ritieni più proficuo l'Elvo, cioè tornare
nel biellese?
Grazie per l'attenzione e a presto.
MIA
RISPOSTA.
Ciao Andrea,
non intendo certo permettermi di giudicare il tuo ampio operato standomene qui
comodamente seduto a leggere quanto scrivi, ma leggendo e rileggendo le
tue righe mi sorgono alcune impressioni e riflessioni a mio avviso
importanti, se non addirittura fondamentali.
Capisco che non conoscendo a priori specifici posti validi per la
ricerca dell'oro occorra necessariamente provarne alcuni, nella speranza
d'individuarne uno che sia "buono", ma nel tuo caso mi sembra
che a conti fatti abbiate trascorso più tempo nello spostarvi da una
località all'altra (e mentre si guida non si può certo trovare oro...)
piuttosto che rivolgendovi alla materiale ricerca vera e propria. In sostanza, di
solito si dedica una giornata ad un posto precedentemente deciso con
propri criteri e, se in quel punto i risultati non fossero
soddisfacenti, ci si sposta, ma prima di fare questo occorre fare vari
test poco più su o giù, sempre in quel posto (per capirci, a piedi), usando la batea per
verificare dove vi sia maggiore presenza di
magnetite, e in
quest'ultimo punto infine agire dedicandogli la giornata o tutto il tempo a
disposizione. Inoltre, "spazzolare col metaldetector",
non va bene per cercare oro alluvionale, a meno che si speri di trovare
un singolo campione sufficientemente grosso per essere identificato
dall'attrezzo.
Sulla scelta del fiume, dipende dalle esigenze personali, nel senso che
ad es. il Tanaro oro ne ha senz'altro ma, casi fortunati a parte, nel suo
tratto montano (come l'Orco) vi è richiesta già una certa pratica e
quindi può andare benissimo a chi desideri farne una
campionatura, questo perché i collezionisti conservano giustamente in
fialette separate l'oro che trovano nei singoli corsi d'acqua, mentre l'Elvo
è in assoluto tra i più ricchi d'Italia, per cui le probabilità di
trovarvi qualcosa aumentano a dismisura.
Al di là di quanto detto, rimane però un fatto che purtroppo incide
molto se non si è già pratici e cioè che, anche se si avesse
prescelto un preciso posto (ad es. sull'Elvo o Ticino) che in realtà
risulta poi non essere un granché, usando una
canaletta per qualche
ora, pur non facendo "bottino" qualcosa lo si rimedia, mentre
agendo con sola batea è impossibile "passare" la stessa
quantità di materiale e di conseguenza si rischia di non trovare
proprio niente.
Infine, ti ringrazio per la disponibilità ad inserire il tuo resoconto:
tra qualche giorno preparerò una pagina con le sue parti di
testo utili e la mia risposta.
Saluti da Z.G.
ANDREA.
Ho letto la tua mail in cui "valutavi" la mia setacciata e
devo dire che hai ragione sul fatto di dedicare una giornata alla
ricerca; in mia "discolpa" posso dirti che purtroppo per vari
motivi la mia giornata iniziava dalle 12.30 per finire alle 17.30, e
solo nel rientrare in albergo andavamo in giro a cercare nuovi fiumi o
torrenti che meritassero di essere setacciati. Detto questo, ho testato
in quest'occasione
anche una canaletta che mi sono auto costruito e vi ho notato alcuni
difetti di progettazione, che ho poi sistemato, una volta tornato a
casa. Per quanto riguarda invece il metaldetector, in effetti l'ho usato
proprio nella speranza di trovare una pepitina. Sicuramente ho appreso molte cose durante questa mia prima
esperienza con la batea, anche se naturalmente sarebbe stato più bello
se "arricchita di giallo". Volevo anche renderti
partecipe di un fiume che scorre vicino a casa mia (il Chiese), l'ho
saggiato in 2/3 punti e in 3 paesi diversi, ma nonostante avessi
individuato delle possibili zone (anse del fiume ecc), nulla di fatto.