Sito di Zappetta Gialla sull'Oro.

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E' un Sito sull'oro con centinaia di pagine utili alle vostre ricerche e dispone anche di Facebook per dialogare ecc. Per la Posta in generale: ho sostituito la mia precedente pagina Facebook (si può ancora consultarla, ma non più scriverci) con una nuova in formato Gruppo, la cui iscrizione è assolutamente gratis e dove potrete inserire domande o argomenti aggiungendo vostri "post", oppure rispondere e dialogare in quelli di altri già presenti.

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Esperienze del 2013

 

 

pubblicazione di Miniere d'Oro(2003) web.tiscali.it/minieredoro(2004) www.minieredoro(2006 / 2023)

 

 

Sezioni principali di questo Sito:

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Queste 7 pagine le ho realizzate dopo aver ricevuto un eccellente "studio pratico" (amatoriale) sulla ricerca dell'oro realizzato da  Marco Abbondanza, Enrico Bilancioni, Mauro Tagliavini; mi è stato gentilmente inviato dai medesimi autori, e dove necessario vi ho intervenuto per adeguarlo al Sito.

 

Riporto qui a seguire la parte sostanziale di una loro mail ricevuta nel Maggio 2013 cui erano allegate queste ed altre foto. ZG.

 
 

Ciao Zappetta Gialla,

Ti comunico qui l’esito della nostra spedizione effettuata nell’Ovadese di quest’anno alla ricerca dell'oro.

Durante la nostra presenza in zona, dal 25 al 28-04-2013, abbiamo potuto svolgere attività di ricerca per un totale di tre giornate e mezzo interrompendo però spesso a causa di diversi acquazzoni che ci hanno inumidito gli abiti (ma non lo spirito, beninteso).

I siti da noi visitati meriterebbero sicuramente diverso tempo e attenzione, ma non ci è stato possibile per motivi di famiglia e lavoro.

La ricerca all’interno dei confini del Parco delle Capanne di Marcarolo l'abbiamo sviluppata unicamente il 25 aprile nella zona alta del torrente Gorzente e precisamente nei pressi di Ponte Nespolo, ma purtroppo non ha dato alcun risultato positivo; nonostante ciò abbiamo ritenuto doveroso informarti anche di questa nostra piccola “avventura”.

I torrenti (o rii, come li chiamano in loco) che abbiamo invece "visitato" nelle zone limitrofe esterne al Parco, sono stati:

il Ponzema in località C.ne Fornaciazza, il Vezzullo in località Bric dell’oro,

il Piota a Lerma (26 aprile),

il  Gorzente (27 aprile)

il Roverno, loc. Cà Cravaria (27 aprile),

il Piota, a Lerma (28 aprile).

 

In conclusione, i risultati che abbiamo ottenuto quest’anno (solo fuori dal Parco, come già detto) da questa esperienza, sono veramente minimali e qui allegati.

                                  Marco Abbondanza 

                                

 

Cercatori d'oro, attrezzatura basilare necessaria.

Visione d'insieme dell'attrezzatura principale che siamo soliti usare.

 

 

Oro peculiare dell'ovadese.

Due differenti foto sostanzialmente con lo stesso oro (ma vedi note).

     
     

Cercatori d'oro nell'ovadese (Rio Vezzullo).

Mauro T. sul Rio Vezzullo

 

 

NOTE DI ZG. Questa pagina, indiscutibilmente (anche un po'troppo) sintetica ha però il pregio di rimandare a più d'uno spunto di riflessione:

1. In Italia, quando si cerca in aree pur notoriamente molto aurifere (e la zona qui descritta lo è indiscutibilmente), se si arriva "da fuori " solitamente non si è molto pratici del posto, sia a livello territoriale sia per quanto concerne la tipologia di ricerca che sarebbe meglio applicare e da questo ne deriva che se le prime volte si ottengono solo modesti risultati non è un caso, ma è del tutto normale tranne ovviamente casi fortuiti. Se questo vale già sui grandi fiumi tipo Ticino ecc. in cui si tratta più che altro d'individuare le cosiddette punte, diventa molto più determinante quando ci si trova ad agire presso distretti auriferi tipo questo (o val d'Ayas ecc.) che richiedono le particolari conoscenze di cui sopra. I cercatori che hanno invece il "privilegio" di abitare in loco potranno naturalmente studiare la questione con calma, sondare qua e là e fare prove varie fino a capire come sia meglio comportarsi. A testimonianza di quanto scritto e vista la zona in questione, riporto come aneddoto il fatto che anni fa conobbi ad es. una persona che cercava oro spesso e volentieri nel Rio Secco: col passare del tempo divenne un vero esperto di quel corso d'acqua (quando c'è ...) e i risultati che otteneva sono naturalmente difficilmente raggiungibili da altri.

2. Sull'attrezzatura. Durante questa esperienza, come già altre volte, Marco, Enrico e Mauro hanno usato un colapasta per setacciare il materiale: personalmente non mi sembra una scelta molto felice, soprattutto considerando la giacitura aurifera locale, che se in altre sue aree offre anch'essa le classiche scagliette di oro alluvionale, dove hanno cercato i nostri amici sussistono invece tracce più o meno cospicue di oro direttamente proveniente da vicini giacimenti primari, quindi pepitine ecc. le cui dimensioni possono variare sensibilmente e le foto del ritrovato (pur trattandosi di campioni piccolissimi) confermano infatti detta natura. Ciò detto, risulta scontato che in questi casi è fondamentale poter guardare molto bene anche quello che non passa oltre le maglie e un classico setaccio "piano" a mio parere permette l'osservazione già da lì, meglio, più velocemente e senza bisogno di riversarne il contenuto in altro andito per poi riguardarlo.

3. Delle due foto con l'oro la prima è stata effettuata con luce artificiale e la seconda con luce naturale; quest'ultima mostra proprio come il più delle volte ci appare l'oro quando asciutto e non staccato di fresco dalla roccia. In pratica quello che si cerca presso i corsi d'acqua non brilla quasi mai perché i colpi e le pressioni subiti durante gli spostamenti vari che ne modellarono la forma finale lo rendono piuttosto opaco.

4. Nella bella foto del rio Vezzullo il cercatore sta pulendo (o mostra di farlo) gli scalini della canaletta con un bastoncino, operazione che di tanto in tanto occorre fare, ma tenendo di norma quest'ultimo più verticalmente rispetto a come lo vediamo nell'immagine (faccio però presente che con ogni probabilità il cercatore qui l'ha inclinato solo per rendercelo ben visibile). ZG.

 

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Per la Rete. Oltre alle conseguenze nelle quali spesso s’incorre, tipo intervento da parte di terzi legittimamente interessati (un esempio), copiare o utilizzare contenuti d’altri siti porta quasi sempre a risultati screditanti per il proprio lavoro, soprattutto nel caso il materiale fosse tratto da web ben conosciuti e molto visitati i cui utenti, nel caso appunto ravvisassero (accidentalmente?) il contesto di cui sopra, considererebbero detta scopiazzatura come rivelatore della mancanza di buon gusto oltre che di idee nei confronti del gestore del sito in “odor” di plagio . In ogni caso si tratterebbe di un gesto che, al di la delle apparenze iniziali, non offrirebbe al proprio web alcuno sviluppo positivo per il semplice motivo che non è generato da un’azione costruttiva bensì passiva.  A mio modesto avviso, un sito per risultare interessante deve avere una propria personalità nella scelta dei contenuti e nel modo in cui questi vengono presentati: meglio ancora se caratterizzato da alcune informazioni non  facili da reperire. Altro che copiare da altri siti. Per il cartaceo. Talvolta vengo a sapere che qualcuno ha utilizzato paragrafi del sito nella stesura di qualche suo lavoro su cartaceo (libri ecc.): non mi riferisco certo ai seri scrittori e giornalisti che con una comune richiesta di autorizzazione via e-mail (la concedo sempre, salvo particolarismi) mi appagano anzi di soddisfazione per quanto concerne la mia attività in rete (e ciò mi basterebbe), ma piuttosto alle persone che pubblicano il contesto non solo senza chiedermene per semplice formalità il consenso, ma addirittura senza la buona educazione di citare, nel prodotto finito, il fatto di avere in qualche misura attinto anche dalle mie pagine. Non riporto per esteso le credenziali dei "maldestri autori" dei quali mi sono finora accorto perché ritengo che i loro nomi (e pubblicazioni annesse) non meritino qui di essere "pubblicizzati" in alcun modo, cioè esattamente al contrario e nel rispetto di come invece solitamente mi comporto con tutte le persone che mi contattano in simili circostanze e delle quali in seguito io segnalo appunto con piacere (è nell'interesse informativo del sito) la pubblicazione che li riguarda. Insomma, una questione d'impostazione e correttezza reciproca che tra l'altro può solo agevolare entrambi.