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Pagina fatta con Pollicino. |
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NOTA DI Dopo aver chiesto e
poi ricevuto il gentile consenso da
parte di Pollicino, ho qui inserito buona parte del testo di una lunga e colta mail che mi ha inviato ed i cui contenuti ritengo siano particolarmente validi
e significativi perché si tratta di righe che descrivono assai
bene il giusto spirito e la corretta forma di approccio che ognuno di
noi dovrebbe razionalmente avere il giorno che decide d'avvicinarsi a
questo hobby. |
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"...finalmente dopo un'estate di viaggi e
spadellate le scrivo.
Tutto è partito proprio da una consultazione casuale del suo sito, dopo
che un amico mi aveva parlato della miniera di Furtei. Incuriosito dalla
faccenda dell'oro italiano ho fatto una piccola ricerca e patatrack.
Devo dire, una febbre, quella dell'oro, molto più bella e interessante di
questa famigerata influenza suina che sta per arrivare...
Verso l'inzio dell'estate e nei mesi passati ho visitato molti posti e fatto
un po' di esperienze. Le informazioni di base per l'attrezzatura e
le località le ho ricavate ovviamente dalle sue pagine web e da qualche
filmato su you tube, io ci ho messo un po' di tempo e soprattutto
tanto, tanto sudore. Caspita che sudate!
L'incontro con qualche maestro sul fiume ha completato l'apprendistato.
Considerando
il fatto che per motivi di lavoro mi trovo a viaggiare
in tutta Italia, tra viaggi vari e vacanze ho provato a
vedere se saltava fuori qualche pagliuzza. I primi tentativi in Calabria
e in Toscana sono stati assolutamente infruttuosi, nemmeno una
traccia, ed evidentemente non erano i posti adatti per cominciare
(nota1
fondo pag.).
Solo quando ho visto i primi bagliori in fondo a una batea che
avevo acquistato su internet
nota2
ho capito di cosa stavamo parlando. Ero sull'Adda, un pomeriggio,
praticamente dietro casa! |
La cosa mi ha lasciato scioccato perché
ho trascorso buona parte dei miei anni sui ghiaieti di quel fiume,
praticamente ci sono cresciuto andandoci a pesca. Ebbene, in tutto questo
tempo non avevo mai visto nessuno cercare l'oro sulle rive. C'è
persino una via intitolata al Cavaloro nella parte vecchia della
città vicino al fiume e sapevo, da discorsi tra conoscenti, che in
antichità c'era gente che setacciava le sabbie e raccoglieva
un po' d'oro, senza arricchirsi e
conducendo un'umile esistenza. |
Ma vedere quei puntini inconfondibili che restavano
come incollati al fondo del piatto era un'altra cosa. Rendeva
evidente qualcosa che non avevo mai messo a fuoco. In pratica ci
avevo camminato sopra tutto quel tempo senza vederlo! |
La
lente d'ingrandimento mi ha dato la conferma e mi ha aperto un mondo.
Lo so che è l'Adda è parco e la raccolta vietata, ma qualche volta
ci sono tornato lo stesso e ho spadellato un po' di polvere, una
quantità risibile. Anche perché poi su questa faccenda dei "parchi
agricoli" ci sarebbe molto da dire.
Parchi che non proteggono i fiumi e anzi permettono
distruzioni pazzesche. Ma questa è un'altra faccenda. Così,
ringalluzzito dalle prime piccole particelle d'oro che sono finite in bella
mostra in una bottiglietta ho cominciato a visitare altri fiumi, il
Ticino, l'Orco, l'Elvo, il Piota e il Gorzente, l'Orba e altri
nota3. Obiettivo:
raccogliere oro per realizzare un bell'anello
nota4.
Ho conosciuto anche qualche altro cercatore su questi fiumi, tra
cui una simpatica combriccola sull'Elvo, con cui ora ogni tanto
organizzo un'uscita e talvolta ho trovato tracce di scavi in alcuni
itinerari proposti sul sito, segno che i posti erano ancora validi. |
Quello che non capivo all'inizio, era il perché Zappetta Gialla
mettesse online tutte quelle informazioni, quegli itinerari pronti quasi
a dire -ecco a voi, prendete e saziatevi... Poi, con il sudore che
è scorso a fiumi (ho una canaletta
solo da pochissimo tempo, in pratica ho spadellato tonnellate di
materiali a braccio...) la cosa è diventata piuttosto evidente: di
oro ce n'è in giro, e ce n'è per tutti, ma è solo un passatempo.
La cosa più importante forse è proprio il piacere di condividere una passione per quello che sui fiumi o tra le
montagne si può trovare, che non è solo oro.
Poi, in occasione dei mondiali a Biella ho fatto un salto a trovare gli
amici cercatori, ho visto qualche gara e parlato con qualche cercatore
d'oltralpe. La faccenda delle competizioni non mi prende proprio,
preferisco il fiume, ma l'evento in generale, con tutta quella
gente che veniva un po' da ogni dove, è stato molto simpatico.
Quindi eccomi qua, con la mia bottiglietta che contiene ormai cinque grammi
di polvere aurea,
scagliette, grani, scagliuzze, scaglie d'oro. Devo
spostarne ancora di pietre e spadellarne di sabbie
varie prima di mettere
da parte una quantità sufficiente per realizzare il mio anello,
che fonderò grazie a un amico gioielliere, ma non ho nessuna fretta.
E' stato divertente e lo sarà ancora.
La saluto e magari le scriverò ancora per aggiornarla su qualche fatto
interessante o qualche piccola avventura..." |
Pollicino. |
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E
L'AGGIORNAMENTO
ARRIVO' (VEDILO) !!! |
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Quelli che seguono sono invece gli appunti riguardanti
le note sopra evidenziate: nota1.
L'osservazione di Pollicino è giusta: si tratta infatti di località che
seppur vi sia stata accertata la presenza di oro, sono geograficamente
situate al di fuori dal classico deposito
di oro alluvionale italiano, per cui occorre agirvi con una certa
pratica già acquisita ed in ogni caso considerando sempre che si tratta
di ricerche alternative e difficili (fortuna a parte perché questa come
si suol dire è cieca). Personalmente ho inserito detti posti nel sito per
due motivi: il primo e fondamentale é dato dal fatto che, come già
detto, l'oro vi è stato comunque trovato e quindi sussiste, mentre il
secondo è semplicemente per aiutare i possibili cercatori di quelle aree,
visto che questi non possono certo partire apposta la domenica per cercare
oro sull'Orco o Elvo che sia.. |
nota2.
Vedi se vuoi la pagina per
procurarsi attrezzatura (anche via internet). |
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nota3.
"Succulento" elenco dei fiumi più ricchi d'Italia: vedi l'intera
lista. |
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nota4.
E' un'idea che condivido senza difficoltà, anche perché anch'io un
giorno mi feci fare una collana allo stesso modo. Ponendoci insomma un
obiettivo stimolante e fruttifero, le ricerche avranno una sana e
razionale motivazione; inoltre (e non meno importante), il giorno che la
passione per questo hobby "ci dovesse abbandonare" ci rimarrà
comunque in mano
anche un prodotto vero e proprio del nostro operato. Per eventuali
interessati posso dire che solitamente occorre proporre la cosa a più di
un orafo (alcuni non ne vogliono sapere ed altri invece acconsentono pur
utilizzando poi per la fusione, in realtà, l'oro pronto di caratura di cui
già dispongono in laboratorio.
INFINE e non in ordine d'importanza
ringrazio qui Pollicino per questo suo bel racconto intriso di sincerità e
di entusiasmo equilibrato: cose ... non da tutti. |
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Approfondimenti di questa pagina
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