| |
Qui sei nelle
pagine che ho realizzato, estrapolando e riordinando secondo le esigenze
del sito, buona parte delle argomentazioni mineralogiche e minerarie
trattate in una pregevole tesi di Laurea sull'alta Val Sesia. (vai
a inizio Tesi) |
|
|
|
|
Dalla
tesi di Laurea di Alessio
Rimoldi, su suo gentile consenso e che ringrazio per averla resa
disponibile al mio Sito.
|
|
|
|
|
|
|
Filoni
auriferi dell'Unità del Monte Rosa. |
|
Origine
dei Giacimenti Auriferi. |
L’oro è un metallo tenero,
duttile e malleabile, di colore giallo, che solo molto raramente forma dei
minerali legandosi con altri elementi per mezzo di reazioni chimiche, ed
è per questo che è considerato un “metallo nobile”. L’oro che non
è associato ad altri minerali prende il nome di “Oro nativo”: esso
può costituire cristalli microscopici o visibili, sotto forma di
pagliuzze, grani, o addirittura pepite, se di dimensioni maggiori. L’oro
nativo si distingue visivamente dall’oro associato ad altri minerali
(es. pirite, nel quale è comunque di norma invisibile ad occhio nudo), perché non luccica, è leggermente opaco e a volte
rossastro in base alle impurità di Rame; le impurità d’Argento lo
rendono invece più luccicante, ma non come la pirite che
ha la
proprietà di riflettere a “specchio”. L'oro è diffuso all’interno
della crosta terrestre in quantità molto modeste e nella maggior parte
dei casi non è visibile a occhio nudo. In alcune aree invece, in seguito
a dei processi geo-chimici si accumula raggiungendo quantità
considerevoli e formando quindi dei giacimenti minerari auriferi.
Nelle Alpi Occidentali i geologi hanno denominato l'area che si
sviluppa dal Gran Paradiso al Canton Ticino come "Provincia Aurifera
delle Alpi Occidentali". Ne fanno parte alcune zone, denominate distretti,
le cui rocce sono particolarmente ricche in oro. I territori compresi nel
versante meridionale ed orientale del Monte Rosa rappresentano il
distretto principale dell'intera "Provincia Aurifera". |
I giacimenti auriferi compresi nell' Unità del Monte Rosa
hanno origine idrotermale: i processi geochimici che hanno portato alla
loro formazione risalgono a circa 40 Ma fa. Allora le Alpi Occidentali, che
si erano da poco formate, furono interessate da un'anomalia termica proveniente
dall'interno della crosta terrestre. L'anomalia termica fece aumentare la
temperatura e conseguentemente anche la pressione a cui furono soggette le
rocce. Il picco di temperatura si ebbe intorno ai 38 Ma fa, quando si
ebbero tra i 530° C e i 605°C; in queste condizioni alcuni minerali si
dissociarono formando una soluzione fluida; all’interno di questa si
mobilitarono alcuni elementi; il processo non fu casuale e solo
determinati minerali e metalli, tra cui l'oro, entrarono selettivamente a
far parte della soluzione liquida. Il fluido originario era costituito da
una soluzione leggermente salina, contenente C02 e altri elementi volatili
come il metano (CH4). In profondità, nella crosta terrestre si formarono
delle microscopiche "gocce" distribuite all'interno delle rocce dell'Unità
del Monte Rosa. Le gocce si fecero sempre più frequenti e si congiunsero
tra loro. Più in superficie, l’Unità del Monte Rosa presentava delle
fratture microscopiche che si facevano più frequenti avvicinandosi alla
superficie terrestre. Queste fratture derivanti dai processi di
formazione delle Alpi, furono il mezzo col quale il fluido risalì lungo l’Unità
del Monte Rosa e si formarono i filoni. Nelle rocce a scistosità
accentuata, il fluido risalì attraverso gli stessi piani di scistosità
formando i cosiddetti filoni strato. |
|
Descrizione
(costituzione) dei filoni auriferi. |
Un filone, o dicco,
è un giacimento di forma lenticolare allungata, ossia col massimo
sviluppo in due sole direzioni (lunghezza e larghezza), con uno spessore
(potenza) poco sviluppato. Il filone quindi rappresenta il riempimento
totale o parziale di una fessura della crosta terrestre ed è contenuto
entro la “roccia incassante” che in questo caso è rappresentata dall'Unità
del Monte Rosa (Gneiss Occhiadini e Micascisti). |
|
|
|
A Carcoforo, in
loc. Badile, sono ad oggi presenti cinque imbocchi di gallerie, di cui tre,
ben visibili dal sentiero, si sviluppano sulla sinistra orografica del Rio
Badile susseguendosi in direzione NE-SO come i piani di scistosità della
roccia incassante; il filone interessato dalle miniere del Badile è
quindi un filone strato. |
Fra il filone e
la roccia incassante si interpongono degli strati (composti da materiale
per lo più argilloso e alterato) chiamati "salbande". La roccia
incassante che sta al di sopra del filone si chiama "tetto" , quella
che sta al di sotto si chiama "muro o letto". |
Nei filoni, la
temperatura e la pressione in diminuzione rispetto alle zone più in
profondità, fecero sì che il fluido si raffreddasse e che avvenne una
nuova ricristallizzazione durante la quale si formarono dei nuovi
minerali. |
Il filone è
composto da minerali non metallici e viene definito ganga
rispetto ai minerali metallici che può contenere. Sul Monte Rosa la
ganga è costituita prevalentemente da quarzo accompagnato da carbonati. |
Il quarzo appare con tessitura e
colore diversi: la tessitura
massiccia e compatta è omogenea, con frattura scheggiosa irregolare, il
colore è generalmente bianco (quarzo latteo). La tessitura zonata è data
dall’alternanza di bande centimetriche grigie, verdastre o bluastre, di
aspetto spugnoso e/o cariato con i livelli più sottili lattei e
traslucidi (quarzo saccaroide). La distribuzione dei minerali metallici
nella ganga quarzoso-carbonatica dei corpi mineralizzati è irregolare e
disomogenea. Si alternano porzioni sterili a porzioni molto ricche (anche
20-30% della massa totale) e anche in queste ultime la concentrazione
maggiore è in prossimità delle salbande, dove i solfuri
(principalmente pirite- FeS) si concentrano. Il quarzo che si trova
associato ai solfuri ha tessitura zonata. L’Oro, il cui tenore è assai
variabile (da frazioni di grammo a decine di grammi per tonnellata), nei
filoni del Monte Rosa è associato essenzialmente alla pirite, in minor
misura ad arsenopirite, galena, calcopirite ed in questo distretto
minerario è sempre accompagnato ed associato ad altri metalli come l’Argento
(Ag) e il Rame (Cu).
|
| |
Approfondimenti di questa pagina
|
|