Sito di Zappetta Gialla sull'Oro.

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La Tesi tradotta

 

 

pubblicazione di Miniere d'Oro(2003) web.tiscali.it/minieredoro(2004) www.minieredoro(2006 / 2023)

 

 

 

     

                                                                                       Federica

   

STORIA DEI LAVORI E BIBLIOGRAFIA.

 

Abbiamo scelto di raggruppare i diversi filoni secondo i settori geografici di appartenenza, in modo da rispettare anche la suddivisione naturale dei due diversi tipi di oro del distretto. I filoni del tipo Fenilliaz si trovano nella parte nord del distretto sulla riva sinistra dell’ Evançon, mentre i filoni del tipo Bechaz si trovano sulla riva destra. Si distinguono cinque settori minerari, da nord verso sud: Chamousira, Testa di Comagna, Arbaz, Challand Saint Anselme e Challand Saint Victor (fig. 29). Le nostre ricerche sono state rese possibili dall’esistenza all’ Ufficio Minerario di Torino di antiche carte riguardanti le miniere dei settori di Chamousira e Arbaz. Tutto il resto è stato acquisito da noi nel corso di campagne locali sul posto tra il 1978 e il 1979. Le coordinate X e Y corrispondono alla quadrettatura UTM delle carte dell’Istituto geografico Militare in scala 1:25000.

 

 

 

Oltre La Serra di Ivrea troviamo la valle della Dora Baltea, che significa oro da Montjovet fino alla sua confluenza con il Po. 

Discendendo questa valle, non si può tralasciare le montagne di Challant, le quali sono state protagoniste di ricerche da parte di importanti miniere d’oro: naturalmente io ne descriverò la storia in poche parole.

Nel 1740 un contadino, scavando sotto un ginepro, trovò un pezzo di metallo che pensò fosse bronzo poiché esso era spugnoso e pieno di terra rossa: questo pezzo, che pesava diversi marchi, fu seguito da altri pezzi più piccoli.

Se ne fece la scoperta al di sopra della parrocchia di Emarese, all’imbocco di un bosco di pini che si estende fino alla cima della montagna d’Arbaz.

Questo oro fu pesato a Verrès dove, in più riprese, rese oltre 40 marchi e la sua qualità superava il titolo di 22 carati.

N. De Robilant (1784)

(1 marco= 246 grammi)

 

 
 

Le ricerche minerarie nella valle dell’ Evançon hanno una lunga storia che si compone di un periodo fiorente che va dal 1850 a 1910 seguito da un forte calo delle attività a partire dal 1910 e che prosegue tutt’oggi, attività svolte a livello artigianale.

Secondo alcuni autori, i primi lavori risalgono ai tempi dei Salassi, che popolavano la Valle d’Aosta prima dell’epoca romana.

Già nel 1784, il cavalier N. De Robilant parla di lavori minerari risalenti al XVII secolo. Egli riporta anche la scoperta, nel 1740, di una pepita d’oro di una dozzina di chilogrammi su alcune morene oltre Emarèse. Egli stesso diresse lavori in diversi posti della regione per conto del Regno Sardo.

In seguito Jervis (1873) e Baretti (1893) fanno un inventario delle risorse minerarie della Valle d’Aosta e delle Alpi italiane, dei permessi di ricerca e delle concessioni per l’oro, il rame e così come gli indici della regione dei Challant.

Solo a partire dal 1900 lo sfruttamento dell’oro diviene più organizzato, grazie ad alcune compagnie minerarie come l’ Evançon Gold Mining Company (inglese), il Consorzio agrario della provincia di Novara, la Société des carriere di san Vittore (Torino?) e la società Rivetti (Milano).

Queste società hanno redatto diversi rapporti dei lavori.: Schmidt (1900), Colomba (1907), Hot (1910), Roccatti (1925), Calvino (1954). Le osservazioni di Hotz sono senza dubbio le più attendibili, soprattutto per quanto riguarda i tenori degli sfruttamenti e la carta geologica.

Oltre a questo, ci sono anche molte sintesi: Burford (1933), Huttenlocher (1934), Stella (1943). La monografia di Stella è attualmente la migliore esistente per quanto riguarda la valle di Challant in quanto è stata fatta dopo il periodo di sfruttamento intensivo, nel momento di massima conoscenza delle miniere. Inoltre, l’autore non esita a rimettere in discussione le teorie di concentrazione dell’oro che venivano seguite prima di lui.

Nel 1976 Omenetto e Brigo, in occasione dell’uscita della carta mineraria d’Italia in scala 1:1 000 000, hanno recensito tutti i giacimenti auriferi delle Alpi Occidentali e ripreso i vecchi dati.

 

CRONOLOGIA DEI LAVORI

 

Di tutte le pubblicazioni sopra citate, ecco di seguito una sintesi della cronologia dei lavori. (la carta qui presente non fa parte della Tesi, ma é stata aggiunta da Z. G. per offrire una sintesi geografica del contesto che seguirà).

 

 

? - Sfruttamento dell’oro alluvionale da parte dei Salassi

1607 - Lavori di ricerca dell’oro ad Arbaz - Bechaz a seguito di un incendio

1740 - Ritrovamento di una pepita d’oro di 10 kg a Emarèse

1742-1752 - Filone Bochey, a seguito del ritrovamento di una pepita d’ oro di 150 grammi, N. De Robilant apre un traversobanco di 250 metri di lunghezza.

1755-1780 - Inizio lavori ai filoni Bochey, Arbaz e Goia di Pauline da parte di N. De Robilant per oro e rame

1800-1850 - Lavori ai filoni di Villa (oro), abbandonati nel 1875

1820-1845 - Concessione per la miniera di Chasses (=Sache) accordata a MM: Perron, Yvon, Colombot.

1867 - La concessione per Sache decade, chiusura della miniera

1872 - Scoperta del giacimento di amianto a Emarèse che sarà sfruttato fino al 1940 da una società inglese (Evançon Gold Mining Company ?)

1898 - Scoperta oro del filone Fenilliaz

Concessione (400 ha) e permesso di ricerca (1950 ha) ad Arbaz accordati all’ Evançon Gold Mining Company

Rilievi eseguiti dagli ingegneri De Castro e Schmidt

1900 - Rapporto di Schmidt: 420 000 t di minerale con tenore di 25/30 g/t (oro) per i filoni di Bouchaille e Bechaz dal n°1 al 6 (stima approssimativa)

1901-1905 - Sfruttamento dei filoni di Bechaz da parte della società inglese (3 km di gallerie); tenore reale più basso di quanto stimato da Schmidt che ha dovuto tenere conto solamente del tenore dello sfruttamento del ferro.

Filone Comba Toppa - una galleria di 120 metri

Filone Bouchaille - una galleria di 500 metri

1904-1910 - Sfruttamento del filone Fenilliaz da parte della società inglese. 5 km di gallerie, una teleferica, 500 operai. Estrazione di 600 kg di oro

Filone Gaebianche: una galleria di 70 metri (tenore 2 g/t di oro in quarzo)

1911 - Sospensione dei lavori da parte della società inglese per abbassamento del tenore di sfruttamento (il numero degli operai passa da 140 a 10)

1916 - Permesso per la ricerca di pirite a Sache rilasciato al Consorzio Agrario della provincia di Novara

1916-1927 - Lavori a Sache: 1 km di gallerie, stazione di lavaggio, strada ferrata per il trasporto dei materiali.

1939- 1945 - Concessione per la miniera d’amianto di Emarèse alla Société des carriere di San Vittore.

1935- 1948 - Permesso per la ricerca di oro accordato alla Società Rivetti per il settore Fenilliaz-Speranza. 6500 t di minerale con un tenore di 4,5 g/t di oro.

1948-1953 - Coltivazione artigianale dell’oro a Bechaz (MM Bitossi e Severin)

1976-1982 - Permesso di ricerca dell’oro accordato a M. Bitossi (di Challand, vedi sua foto) per i filoni di Bechaz, Comba Toppa e Speranza.

Filone Speranza: galleria di 60 metri, poco oro

Lavori di assaggio in corso al filone di Comba Toppa.

1980 - Stima del tenore medio di sfruttamento dei filoni Bechaz 3 e Orbeillaz da parte di A. Richard.

 
 

 

 

 

 

 

 

 

Approfondimenti di questa pagina

 

Note di Geologia
La mineralizzazione
Tenori di sfruttamento
giacimenti pirite aurifera
giacimenti oro nativo

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