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Note di Geologia

 

 

pubblicazione di Miniere d'Oro(2003) web.tiscali.it/minieredoro(2004) www.minieredoro(2006 / 2023)

 

 

 

       

                                                                                     Federica

 

Si tratta di filoni idrotermali epigenetici strettamente legati al sistema di fratture.

Il punto di contatto tra il filone e la roccia circostante è molto ben visibile, in quanto i margini sono piani di faglia. (fig. 22 e 23 DA INSERIRE). La roccia è composta da gneiss occhiadini, gneiss anfibolitici e anfiboliti mesozoici, mai da serpentini.

I filoni hanno un orientamento secondo tre sole direzioni principali di frattura, costituite da sistemi paralleli che si sviluppano per chilometri quadrati, il cui miglior esempio lo si ritrova nel settore Bechaz. Talvolta la rete dei filoni è molto fitta. Le tre direzioni principali delle fratture sono indicate di seguito nella tab. 13 e visibili nella fig. 24 DA INSERIRE: N60, N120, N160.

La direzione N70, comune ai settori Fenilliaz e Bechaz, è la più frequente e quella più ricca di oro (tenore medio 10 g/t). Si può affermare che la quantità d’oro estratta dai filoni N60 rappresenta circa i due terzi della produzione totale dell’intero distretto. I filoni della terza direzione sono poco nominati (Orbeillaz); i tenori medi di queste due direzioni sono di 1 g/t.

Questi filoni presentano poche fratture e non sono mai piegati, si denotano solo alcuni spostamenti di faglie , il cui rigetto è inferiore o uguale a 10 metri (ad esempio filone Fenilliaz fig 32 DA INSERIRE). D’altra parte queste mineralizzazioni sono in totale disaccordo sia con gli gneiss paleozoici che con gli ofioliti secondari. Di conseguenza si possono far risalire alle ultime fasi della tettonica alpina , all’inizio del Terziario.

Rispetto al resto della Valle d’Aosta, il distretto di Challant rappresenta un’eccezione, in quanto tutti gli altri tipi di mineralizzazione presenti nella regione risalgono al Giurassico o al Cretaceo, come ad esempio i giacimenti di rame (Kieslager) di Ollomont, Petit Monde, Saint Marcel e Hérin.

 

(immagine aggiunta)

 
 

GEOMORFOLOGIA

 

Abbiamo diviso cinque differenti settori che corrispondono in totale ad un centinaio di filoni di dimensioni variabili: il filone più grande (Gaebianche) è lungo 1500 metri, ha una pendenza media di 100 metri e un tenore medio di 1m. Il filone minore è quello di Villa che non supera i 10 metri di lunghezza e pendenza e tenore medio tra 5 e 10 cm.

Nello stesso giacimento troviamo, a volte, una successione di placche separate tra loro da zone di interruzione (serrate), come per il filone Bouchaille.

A grandi linee, il filone tipo ha la forma di un parallelepipedo; le sue estremità si ramificano o si smussano; i filoni Fenilliaz, Comba Toppa e Bechaz (6) si susseguono senza interruzioni dopo aver intersecato il contatto tra i gneiss e i marmi triassici, poi calano progressivamente di potenza e si ramificano in diversi filoni minori fino a sparire a meno di 5 m di contatto. Per il filone Fenilliaz la suddivisione in filoni più piccoli è accompagnata dalla presenza di silici (filoni di quarzo) incassati nella roccia matrice (fig. 25).

La struttura della ganga è il filone di quarzo oppure tratti di roccia matrice sotto forma di blocchi delle dimensioni di alcuni decimetri; queste rocce sono profondamente alterate e costituite da gneiss anfiboli, anfiboli e da prasiniti; in questo caso si tratta di sericiti, quarzi e ossidi di ferro di colore scuro contrastante con il verde scuro delle rocce circostanti.

Questo fenomeno è ben visibile ad Orbeillaz (Au-Cu), dove l’intera ganga è composta da una sequenza di quarzo e rocce alterate che si ripete più volte. La geochimica delle alterazioni sarà trattata più approfonditamente nel capitolo 5.

 

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