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Si
tratta di
un dialogo tra Mirko Jori e il sottoscritto tramite Facebook e che poi
Mirko mi ha concesso di riportare qui, inviandomi inoltre le foto al
merito. |
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Pag. costituita da un mio lungo dialogo con
Mirko Jori. |
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MIRKO.
(...) vorrei farti tre domandine. Io e dei miei amici vogliamo
cimentarci in questo bel passatempo:
abbiamo intenzione di recarci a Cerrione sull'Elvo dal 4 al 9 marzo e
avremmo individuato delle punte da google maps (...). |
1.
Le punte che abbiamo trovato secondo te possono andare? abbiamo seguito
le istruzioni dal tuo sito, ma ovviamente ne capiamo poco. |
2.
abbiamo scelto Marzo perché dai rilevamenti delle stazioni idrografiche
di Carisio è il mese in cui l'Elvo è più basso; è una buona
idea andarci a Marzo secondo te? Considera che ci facciamo 700 km per
quest'hobby. |
3.
Per quanto riguarda la scaletta, noi abbiamo una sluice box con miners
moss, quel tappeto che và poi lavato: secondo te, sarebbe meglio la
scaletta tradizionale o può andar bene questa versione dotata di
traversini in cima e scanalature in fondo? Considerato
che lo facciamo per passione ci basterebbe trovare 2 o 3 "colori"
a fine giornata, ma come ripeto siamo nuovi a questa esperienza. |
ZG.
Ciao Mirko, la distanza che coprirete è decisamente molta, ma purtroppo
lo è anche il rischio che le cose non vadano nel modo sperato. Dico
questo non per deresponsabilizzarmi, ma semplicemente perché la validità
delle singole "punte" (pure quando le si conosce già di
persona) può variare significativamente di anno in anno. In sostanza,
all'arrivo di ogni nuova stagione (nel contesto oro alluvionale) è un
po' tutto da rivedere o confermare, tant'è che pure le punte classiche
(cioè quelle che per diversi anni consecutivi si sono mostrate sempre
fruttifere) che suggerisco nel sito sono ormai troppo datate per poter
offrire garanzie. Naturalmente, con un minimo di pratica una volta che
si è sul posto ci vuole poco per rendersi conto se insistere lì o
cercare "a vista" una curva migliore del fiume e va inoltre
detto che avreste in ogni caso un paio di questioni fondamentali a
vostro favore: la prima è che se ho ben capito sareste disposti anche
ad accontentarvi di non fare per così dire indispensabilmente
"bottino", e la seconda è che le sponde dell'Elvo di oro ne
hanno veramente parecchio (compresa la zona di Carisio), quindi mettendo
insieme questi due fattori a mio avviso sarebbe ben difficile che
tornaste a casa scontenti senza averne trovato almeno un pochino. |
Sulle
coordinate che mi indicate non mi esprimo perché, sia per quanto appena
detto sia per altri motivi, evito sempre di dare garanzie: mi sentirei
un irresponsabile. |
Il periodo di
cui parlate va di norma benissimo, ma considerate che probabilmente farà
ancora un po' ... freschino: ciò che occorre, come già sapete, è che
dopo le piene invernali l'acqua si sia nuovamente riabbassata il più
possibile, quindi saranno validi anche i mesi seguenti a Marzo. |
Per quanto
riguarda la canaletta, sicuramente quella tradizionale coi semplici
gradini (senza tappetino) è la migliore: disponendone, su quei grandi
fiumi si usano soprattutto quelle belle larghe (60cm o più) perché così
"lavorano" meglio e più velocemente sia loro sia noi stessi,
ma quest'ultima cosa sulle dimensioni non è certo indispensabile ed è
solo una questione di praticità. |
MIRKO.
Un altra domanda: purtroppo non disponiamo della canaletta normale,
pensi che dobbiamo cambiare la nostra (stile americano con tappeto) con
quella che dici? Perché "va bene" la passione che ci
metteremo, ma sono altri 80 euro. |
ZG.
No, non dovete cambiarla assolutamente: io vi ho solo indicato la
condizione secondo me ideale (opinione personale e quindi anche
discutibile) per la tipologia del nostro oro
alluvionale. Anche con la
vostra canaletta potrete ottenere risultati eccellenti ed il sistema
migliore, tra l'altro semplicissimo, per accertarsi che l'attrezzo stia
funzionando a dovere consiste nel verificare ogni tanto che non presenzi
oro sia nel suo ultimo tratto più a valle (questo semplicemente a
vista) sia già oltre la canaletta (questo raccogliendo occasionalmente
qualche manciata del materiale immediatamente lì ricaduto nel fiume e
lavandolo con la batea. Questi sono i test classici che si fanno sempre
e in ogni caso, perché servono anche all'inizio della giornata (cosa
fondamentale, ricordatevelo) per esser sicuri di aver posizionato bene
la canaletta. Considerate infine che analizzando il materiale già
uscito dall'attrezzo, se individuerete polverino d'oro è cosa
accettabile e normale, mentre le scagliette
ecc. non dovranno arrivarci
se non in casi isolatissimi (...la perfezione è d'un altro mondo). Se a
cose fatte mi direte com'è andata, mi farà piacere. |
MIRKO.
Pubblicheremo le foto sulla tua pagina quando sarà, se vorrai e grazie
ancora (...) perchè altrimenti avremmo continuato a estrarre magnetite
nei fiumi della Sabina. |
Sentendo i
colleghi della "spedizione" abbiamo deciso che agiremo con
entrambe le canalette, sia con quella suggerita da te (che abbiamo
ordinato da PARACHINI.COM) sia con quella stile americano: andando in
quattro e con due canalette, almeno lavoreremo il doppio della terra. |
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Ponte a Cerrione: in rosso, punti dove abbiamo agito |
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MIRKO.
(...) visto che ci hai dato una grandissima mano voglio rilasciarti
la storia dei nostri 5 giorni in riva al torrente Elvo. |
Il primo
giorno abbiamo scavato lungo la punta del tuo sito internet (Cerrione),
ma causa maltempo non abbiamo potuto continuare li, poi il terzo giorno
grazie ad un signore chiamato Adriano abbiamo capito che sbagliavamo
l'inclinazione della canaletta; egli ci mostrò lì come utilizzava e
posizionava la sua, e i risultati a quel punto cominciarono a venire. |
Venti metri
prima del ponte di Cerrione si trovava un'isolotto nel mezzo del
torrente e decidemmo di considerarlo come una punta, forse a
torto, forse a ragione: cominciammo a scavare, 8 pagliuzze e Adriano ci
confermò che era oro (essendo alla prima avventura non potevamo
riconoscerlo). Il giorno seguente invece, mentre ci stavamo incamminando
verso l'isolotto notammo proprio sotto al ponte
una scia di ciottoli che correva a 6-8 metri dalla riva effettiva del
torrente: ipotizzando che fosse la riva della piena, facemmo una
considerazione e cioè che se il torrente in piena deposita, e come è
noto deposita sui lati
delle "curve" quando è in piena, la curva è spostata qui su questo
argine lungo 70 metri circa (naturalmente era un discorso
totalmente auto-prodotto da 4 neofiti e di cui quindi ti chiedo anche di
dirci se i risultati ottenuti siano solo stati ritrovamenti fortuiti
o meno). Su questo argine finto trovammo circa 23 "colori", uno
anche di 0,38 cm e due intorno ai 0,21-22; gli altri, tutti piccini,
come da foto qui sopra.
Il giorno
seguente partimmo, e torneremo, non per diventare ricchi (perché puoi
scavare quanto vuoi, ma conta con chi scavi, dove scavi e soprattutto la
compagnia e la natura, non quanto trovi). |
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NOTA
DI ZG. Chi si accontenta gode e secondo me in questo caso i
nostri amici ne hanno tutto il diritto !!! Analizziamo
la vicenda in modo ordinato: Mirko & C. abitano assai lontano
dal classico deposito di oro alluvionale del nostro Paese, ma
l'argomento li intriga assai e dopo aver fatto qualche infruttuoso
tentativo nei corsi d'acqua delle loro parti decidono di regalarsi una
bella vacanza al Nord per vivere letteralmente una bella avventura
(presso uno dei fiumi più validi) che difficilmente scorderanno. Loro
stessi sanno per primi che non essendo pratici rischiano ugualmente di
tornare a casa a mani vuote, quindi ancor prima di partire considerano
saggiamente l'avventura già "uno scopo" fine a se stesso e
che li gratificherà in ogni caso al di là dell'oro che con ogni sforzo
cercheranno d'imparare a trovare. Questo
secondo me è proprio il vero spirito del cercatore d'oro, che qui è
addirittura portato agli estremi, e si mostra perfettamente all'opposto
di quello ad es. riguardanti le persone che fanno solo le cosiddette gare
e l'oro in realtà non lo vanno quasi mai a cercare. I
risultati ottenuti da Mirko & C. come da foto, e leggendo il loro
testo, sono per loro sicuramente stati appaganti: certo avrebbero potuto
trovarne di più (soprattutto azzeccando un po' meglio la punta), ma è
altrettanto certo che o per un motivo o per l'altro potrebbero anche
averne trovato meno se non addirittura niente. Va infatti considerato
che questi cercatori venivano da molto lontano, non conoscevano
assolutamente la zona, erano alle primissime armi e ciò nonostante i "colori"
di cui parlano (simpatico nomignolo, mia figlia da piccola, i miei li
chiamava sassi gialli) li hanno trovati ed hanno imparato a
cercarli: sì, perché da questa esperienza hanno sicuramente imparato
diverse cose al merito. Bravi!!! |
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