Qualche giorno fa C. Maggi mi ha fatto una domanda: Una canaletta
per trovare oro larga Cm
15 ... ma di lunghezza superiore al metro ... potrebbe essere
efficace? Da appassionato cercatore quale sono, non potevo non rispondere e lo faccio
volentieri ora, aggiungendo inoltre qui delle foto utili alla descrizione
ecc.
Dunque, potrei rispondere di
Sì, anch’io ne ho una larga 10 cm. e lunga 80 cm. (foto qui sopra) ma la uso
a casa, alimentata da una piccola pompa, quando sul fiume ho
accumulato grandi quantità di concentrato con oro molto fine. E'
perfetta, funziona egregiamente senza perdere nulla. Da una
tramoggia, la sabbia del concentrato (già depurata dalla
magnetite)
scende a filo sul tappetino della canaletta.
L’handicap è il tempo,
perché per pulire un litro di concentrato impiega circa un’ora. Mai ho
immaginato di poterla usare su un corso d’acqua.
Le canalette che
usiamo sui fiumi (quando si ha la fortuna di avere le minime
condizioni necessarie: velocità e pendenza del corso d’acqua)
hanno la semplice funzione di eliminare (isolare) dalla sabbia, in
un tempo contenuto, le componenti con un peso specifico (in acqua)
inferiore almeno a 6-8 (quarzo 1,6 – granato 3,3 – magnetite 4,2
–//- piombo 10,3 - oro 17,5). Altri strumenti a disposizione per
eliminare il “leggero” sono i piatti tronco conici
(vedi
batea) e i piatti
concentratori. Ogni cercatore conoscendo i propri tempi di
smaltimento di un secchio di sabbia con il piatto e con la propria
canaletta potrà fare la scelta tra l’uno e l’altro attrezzo. La mia canaletta tradizionale smaltisce un
secchio di sabbia in 3,5 – 5 minuti (il tempo varia in funzione del
tipo di materiale da trattare: sabbia pulita – fango e /o argille –
quantità di componenti pesanti). Se prevedo di poter produrre nella
giornata più di 25-30 secchi di setacciato uso la canaletta, per
quantità inferiori uso decisamente il
piatto concentratore,
impiegando con quest'ultimo circa
3,5 – 5 minuti per secchio (quindi più o meno lo stesso tempo
necessario usando la canaletta classica).
LARGHEZZA: da esperienza e varie prove fatte su canalette
diverse mi risulta che la velocità del lavoro di levigazione sia in
massima parte in funzione della larghezza, tanto che spesso
lavorando in squadra e con grosse quantità di sabbia
da smaltire uso
mettere due canaletta affiancate, come ad es. qui sotto.
LUNGHEZZA: la lunghezza della
canaletta può variare in funzione del tipo di fondo, cioè le “trappole”, che
si sono predisposte ma, indicativamente, se una canaletta è ben
posizionata e correttamente alimentata con giusti tempi di pausa tra
una versata e l’altra che permettano alle trappole di ritornare
efficienti, tutto l’oro viene trattenuto nei primi 30 cm di
trappole.
UN APPUNTO RIGUARDO I FIUMI e
I TORRENTI: sui fiumi normalmente si lavorano grandi
quantità di sabbia, per cui quando possibile, è meglio usare una
canaletta che sia veloce;
sui torrenti si va invece a raccogliere
materiale in quantità ridotte e in posti "difficili", spesso campionando punti
distanti, e a volte capita (questa è la speranza) di trovare pepite
tondeggianti e pezzi di oro con inclusioni di quarzo
(vedi a lato alcuni esempi) che ne
diminuisce di molto il peso specifico con il rischio di importanti
perdite. Questo da sempre mi ha convinto che sui torrenti sia
rischioso e inutile portare la canaletta, riservando invece tutto il lavoro
ai piatti.
Infine, una
precisazione: la nostra attività è classificata come hobby, non si
deve guardare alla quantità di raccolto ma alla soddisfazione
personale per la giornata (ambiente – compagnia – nuova
campionatura) per cui ritengo più che legittimo che ognuno usi
l’attrezzo che più gli dà soddisfazione pur se può sembrare un gioco
da ragazzini.
Giuseppe Rizzi
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NOTA DI Z.G. Ho
riportato volentieri queste considerazioni, anche perché le
condivido pienamente; infatti io stesso usai di tanto in tanto una
canalina strettissima, all'incirca come quella descritta nella
domanda iniziale (e nel mio caso la lunghezza della medesima non
raggiungeva neanche il metro ...), ma questo solamente quando mi
divertivo a fare ricerche particolari recandomi in posti assai
lontani (ore a piedi), senz'altro interessanti, ma al tempo stesso
poveri di acqua, nel senso che vi presenziavano solo ruscelletti
talmente esigui da non consentire nemmeno un utilizzo agevole della
batea.
In pratica mi procuravo in questo modo un determinato quantitativo
di concentrato da caricarmi poi in spalle per poi completare con
comodo le operazioni in altri posti più adeguati.
Tutto questo pur sapendo sin dall'inizio che a causa della irrisoria
larghezza della canaletta si trattava di un
metodo a "forte rischio perdita" (per non dire "garantito") e che
purtroppo in queste situazioni non c'è da stupirsi se quel che si
perde sia proprio il meglio, perché quando viene a mancare il preciso,
ma precario equilibrio
funzionale di questo attrezzo, può allora
capitare un po' di tutto e ci si affida quindi anche molto alla fortuna.
Comunque io ci tenevo a vedere se riuscivo a ottenere qualche
meritevole peculiare campionatura in particolari luoghi come
sopradescritto, e per questo motivo ero disposto a incorrere
nell'incognita di cui sopra. Inoltre, si ha un bel dire "basta
ripassare di tanto in tanto nella canalina quel che uscendo si è
fermato ai suoi piedi, per recuperarlo", ma non è sempre così semplice, né
sufficiente o garante.
Infine, se col trascorrere dei tempi e relative
esperienze secolari, le dimensioni delle canaline classiche usate
su fiumi e torrenti si sono assestate sulle misure che conosciamo
oggigiorno ... dei motivi ci saranno pure ...