NOTE
STORICHE DA DOCUMENTI MINERARI ANTICHI.
Elenco (parziale) delle numerose concessioni aurifere
rilasciate in
Val Sesia.
1)
NOTIZIE VARIE:
Sono note che ho estratto da un
libro
che l'autore stesso (Giuseppe Pipino,
nella foto) mi ha gentilmente
inviato.
1707.
Giornale del conte denatore Filippo Domenico Beraudo di Pralormo (che fu
pretore della Valesia dal 1° marzo al 29 ottobre 1707: lì appaiono le
prime notizie, piemontesi, sulle miniere della Val Sesia.
1726. Il capitano
Milhan chiede al re il permesso di far venire ad Alagna un ministro
luterano, perché alcuni dei minatori minacciano di tornare in patria, non
potendo esercitare la loro religione; il ministro sarebbe utile anche per
gli altri 15 o 20 che debbono ancora arrivare; col tempo queste persone si
stabiliranno e si faranno cattolici. La domanda non viene accolta.
1749.
Documento contenente istruzioni fatte al sacerdote Baldini per lo scavo
della miniera d'oro da lui scoperta.
1752.
Da Statistiche dall'Intendenza di Susa, elenco delle miniere esistenti nella Provincia di
Susa, visitate dall’esperto Pietro Mettagli: Comune di Bruzolo: Alpe di
Cruvino. Bossoleno: Marghiassera, Chaumont, Champ Roux, Comba Scura, La Braida, les
Tenieres. Giaglione: Pratto Piano. Foresto: Li Creusi. Mocchie:
Barmosello, Colombardo. Mompantero: La Grande Rocca,
Tana dell’Orso, La Rocca Sale, Giandola. Meana: Piccolo Colletto.
Novalesa: Crosetto, Cruvillione ossia Castellana. Venans: La Bruzà.
Salbertrand: La Reune). Seguono nel documento altre segnalazioni varie (tra cui
il fatto che molte miniere non possono essere visitate prima di maggio a causa della
neve) sul metallo presente in diverse località, con particolare menzione
sull'oro del Seguret di Oulx, indicata con una croce di pietra sul filone, e al Crich di
Menton, in comune di Giaglione. La miniera del Roggetto di Gravere,
lavorata per dodici anni da Bernardino Brayda, risulta invece abbandonata
nonostante vi si veda ancora un po' di mineralizzazione utile.
1831/1839.
Da documenti (mines et carrieres) di quel periodo si apprende che l'intera
area aurifera valsesiania ed ossolana rendeva allora, nel suo insieme,
circa 2000 once d'oro argentifero all'anno, per un valore complessivo
quindi di 158000 lire.
2)
CONCESSIONI MINERARIE
1649. Concessione
del governatore di Milano a Giorgio D'Adda per poter riprendere lo scavo
delle miniere, che dovrebbe essere ora conveniente grazie al nuovo metodo
da quest'ultimo inventato per recuperare oro e argento.
1683.
Decreto di concessione ai fratelli Antonio e Carlo Bertolini per miniera
d'oro in regione Carcoforo.
1685.
Carlo Zanolo di Navone Valsesia chiede permesso per due miniere d'oro, la
prima nella località Crotto del Luvone, l'altra invece ad Agogna in
località Gavala o Valdobbia.
1690.
Francesco Antonio Corelli dice di avere scoperto una miniera d'oro al
Croso delle Pisse (ossia Pizzale) ed una di oro e argento nel territorio
di Rocca vicino al torrente Pescone; ottiene il permesso, ma non ne ricava
nulla di utile.
1716.
Giacomo Lorenzo Deriva inizia, per conto del governo, l’estrazione dell’oro
ad Alagna dal materiale polverizzato (sabbie) lasciato sul posto dal vecchio concessionario marchese d’Adda
.Dai conti delle miniere
delle Valli Sesia e Sessera: anno 1726, oro prodotto ad Alagna 84 once e
12 grani; anno 1731, 90 once; anno 1732, 197 once dalla pesta delle
sabbie, di cui 97 puro; anno 1734, 109 once; anno 1735, 70 once, di cui 7
da Sessera; anno 1736, 20 marchi di argento aurifero.
1772.
Concessione a scavare, a Gio Antonio e Giovanni Graudo (padre e figlio
di Valchiusella) i filoni di argento bianco e marcasite aurifera da loro
scoperti nelle località di Borso e Mot, in Val Sesia.
1772.
Autorizzazione a concedere, a Bionda e soci, la miniera di argento
aurifero di Buccioletto e permesso di associarsi con Tamiotti per la
stessa miniera.
1779.
Gaspare Giuseppe De Riva cede a De Paulis e Pansiotti le proprie quote
sulle miniere di Alagna, per 3500 lire.
1782.
Autorizzazione a concedere a Pietro Giordano, Giuseppe Mantello e fratelli
Camoletto, di scavare il filone di Marcasite aurifera con piombo, in
matrice di quarzo, da loro scoperto al Croso della Piscia, vicino al
fiume Semenza (territorio di Buccioletto).
1787.
Permesso reale, a Jean Nicolas Joseph Francois Vincent, di scavare per
dieci anni la continuazione del filone del filone di Gressoney, nel
vallone di Borzo (qui in territorio di Alagna) , il quale, secondo le
analisi eseguite dall'ispettore Graffion nel marzo precedente, conterrebbe
un'oncia d'oro per quintale.
1794.
Domanda dei fratelli carestia e M. Rosso per iniziare gli scavi e
costruire mulini per la miniera d'oro scoperta presso il fiume Vogna, in
territorio di Cassotto, in Val Sesia.
1795.
Concessione, al cap. Giovanni Giuseppe Gianoli di miniera d'oro e argento,
da questi scoperta a Borso di Alagna.
1800.
Concessione della miniera d'oro di Campertogno, in Valle Sesia, a Pietro
Certano.
1824. Approvazione della cessione, all'Azienda Economica
dell'Interno, delle miniere d'oro e di rame di Alagna in Val Sesia, per 30
anni, da parte del marchese Paolo d'Adda Salvaterra.
1830.
Un rapporto dell'ing. Melchioni sulle miniere d'oro e di rame di
Alagna c'informa che in quell'anno quella di Borso è l'unica attiva.
1852. Al conte Federico di Certeau, per miniera di piombo argentifero
detta Les Sarracins, territorio di Modana, provincia di Moriana.
1853.
Alla Società delle Miniere d’Alagna, per la miniera d’oro e rame in
località Dell’Oro,
comune di Riva, provincia di Varallo.
3)
ESEMPI DI RESA ECONOMICA NEL TEMPO
Dalla Cava Vecchia di Alagna, metallo fino
estratto da amalgama,
in Marchi (qui con
"arrotondamento" per non riportare anche i decimali e
centesimi): 5 marchi nel 1771; 48 marchi nel 1772; 51 marchi nel 1773; 39
marchi nel 1774; 40 marchi nel 1775; 29 marchi nel 1776; 22 marchi nel
1777; 30 marchi nel 1778; 27 marchi nel 1779.