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NOTA
DI ZG. Quello che segue è un breve resoconto informativo
(2013), con significative foto al merito, riguardante i risultati ottenuti nell'arco di circa una settimana da M. Tagliaferri
& suoi amici nei torrenti auriferi della Val d'Ayas, |
Descrizione di gita inviata
da Mauro
Tagliaferri, con mie varie note aggiunte. |
in Valle d'Aosta. |
Personalmente
reputo interessanti le immagini allegate perché nel loro insieme
permettono di visualizzare differenti tipologie di oro che può
capitare di trovare lì o altrove. Considerando
che per questa loro prima esperienza presso le miniere d'oro di Brusson hanno dovuto fare un viaggio piuttosto lungo,
i relatori di questa scheda si sono dapprima
giustamente informati via e-mail col Comune territorialmente interessato
sulle eventuali
normative o divieti presenti in zona (vedine domanda e
risposta)
decidendo, dopo di ciò, di tralasciare gli interni minerari per
dedicarsi invece (e con impegno) alle acque potenzialmente aurifere del circondario. Si
tenga presente che, anche se questa pagina riguarda nello specifico la
Valle d'Ayas, i metodi di ricerca descritti ecc. sono validi per
qualsiasi altro posto in cui ci sia una miniera con relativa discarica
(o anche solo filoni) la cui giacitura sia costituita da Oro Nativo con
un torrente in zona, poco più a valle, per agirvi. |
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"(...
) siamo stati questo ottobre una settimana a Brusson ... partiti a tutto
spiano per lavare l'oro! Giunti sul posto abbiamo iniziato dalla parte alta del Torrente
Messuere, là dove si trovano le macerie (discarica) delle vecchie miniere.
Lì ho
scelto un punto che a fine giornata mi regala 2 pepitine che fanno
assieme 0,9 Grammi (le foto 1 ). Io e i miei amici notiamo subito alcuni tubi di plastica
che scendono lungo il torrente. Curiosi, scopriamo il motivo della
loro presenza: sfruttando
il dislivello, vengono indirizzati più in basso verso i vecchi detriti
minerari e l'acqua che portano fa così il suo lavoro nella canaletta.
Due giorni
dopo abbiamo invece iniziato a lavare nell' Evancon, circa 200 metri sotto l'imbocco del
Messuere, cioè un po' più a valle di dove quest'ultimo vi confluisce.
Lì però la fortuna
"mi ha lasciato". Nei giorni seguenti invece, mentre un compagno trova
dietro un masso di olivina un nugget con quarzo
(le foto 2) io
trovo il Giovedi questa struttura (foto 3). Volendo fare un'analisi, si può riconoscere come la
combinazione dell'oro su quarzo venga mano a mano a mancare nel mentre
che l'Evançon si allontana gradualmente da Brusson, a vantaggio
dell'oro "sciolto"; nella zona " Ponti Romani " ,
che è più a valle, si trovano infatti già in parte pagliuzze.
Concludendo dico che
a mio avviso é dura lavare l'oro nelle zone menzionate, ma la bella struttura
dei campioni ripaga alla grande.
Ringrazio
Zappetta Gialla (....) e saluto."
Mauro |
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Le foto gentilmente inviatemi
......... e qualche mia nota aggiunta ( Z.G.) |
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Queste
immagini mostrano i ritrovamenti più significativi ottenuti
durante le giornate di ricerca: sono state fortemente ingrandite per
poterne apprezzare al meglio sia le pregevoli caratteristiche
strutturali (che ha
giustamente subito riconosciuto in un paio di campioni il relatore di questa
gita), sia le loro differenze. Qui a lato, la moneta "di paragone" serve
invece a visualizzare le reali dimensioni del contesto.
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1.
Qui non bisogna lasciarsi ingannare dai colori
per due motivi: A) Non di rado l'oro che si trova nei torrenti o nelle discariche
minerarie risulta opaco per le percosse subite, oppure sbiadito
per l'inclusione di particelle d'altre sostanze varie avvenuta per
semplice pressione (l'oro è infatti tenero, duttile, ecc.). B) Il tipo d'illuminazione
usato per visualizzarlo influisce
parecchio, tant'è che in altra
pagina del Sito accenno ad alcuni consigli per quando lo si cerca in
miniera, cioè sulle lampade da usarsi o da non usarsi affinché l'oro
risulti alla nostra vista con chiarezza, distinguendosi senza dubbi da
minerali che potrebbero inizialmente ingannare, tipo
la Pirite o la Mica, e in questa fotografia probabilmente concorrono
entrambi gli elementi citati. Detto questo, per quando si trovano cose che sembrano oro,
ma non si è convinti, ci sono nel Sito queste
altre mie pagine da consultare. |
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2 (un lato). Come si può notare, il metallo è qui "schiacciato" e
arrotondato dagli agenti fisici: esteticamente è il tipo di oro più
frequente che si può trovare (quando si riesce a trovarlo ...) sia nella discarica in questione sia nel torrente.
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2 (altro lato). Lo stesso sasso e naturalmente la stessa situazione di cui
sopra: questa immagine mostra chiaramente che l'oro nativo proviene come
di norma dall'interno del quarzo, per cui, se il campione distaccato non
è enorme lo passa spesso da parte a parte, come in questo
caso.
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2.
L'esemplare di cui sopra è stato qui infine "acidato" per mettere
in risalto il più possibile l'oro che il quarzo conteneva e del quale
prima altrimenti potevamo vedere solo le parti di affioramento. Vedi, se
vuoi, pagina sugli acidi.
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2.
Idem,
altro lato.
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3.
Si direbbe oro
cristallizzato dendritico. |
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Se vuoi vedi pagina dedicata ai
vari
tipi
di oro che è possibile trovare lavando con batea etc. |
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AGGIORNAMENTO
2014.
Il letto di questo tratto del Messuere è stato abbassato e pavimentato
con cemento e macigni piatti lastricati: inoltre, per "coprire" il
dislivello, ora sui fianchi ci sono mura in cemento che ostacolano non
poco nel caso si volesse usarne l'acqua (quando c'è) per lavare
materiale della discarica. |
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