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Dal Fiume Elvo a Olobbia e dintorni: Oro e riflessioni. |
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Una pagina con Fabio
Belloni. |
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Domenica
sono finalmente riuscito a trovare un ritaglio di tempo e mi sono
dedicato ad una puntata esplorativa in Piemonte. Il programma iniziale
prevedeva la ricerca in alcuni specifici punti di fiumi minori, ma
già osservando il Ticino e il Sesia dai ponti autostradali appariva evidente una situazione
"di piena" suscettibile di pregiudicare le
ricerche. Come previsto infatti, al primo accesso, fatto sul poco noto torrente
Druma (mi era stato a suo tempo segnalato un assaggio positivo da G.
Rambaldelli e volevo verificare la possibilità attuale di avere una
campionatura di quel fiume), ho trovato le piccole punte,
mio obiettivo di ricerca, completamente invase dall'acqua e pertanto ho
dovuto ripiegare su altra località. Giunto poco a sud di Salussola ho fatto tappa intermedia per
osservare l'Elvo (vedi se vuoi alcuni
posti noti di questo fiume): che disastro il greto rispetto
alla situazione di dieci anni fa ! Poi ho raggiunto l'Olobbia nella parte
mediana del suo corso, a NW di Cerrione. Anche qui grandi modifiche (però
questa volta sostanzialmente naturali) rispetto a quel che era anni fa,
addirittura con marcati cambiamenti del suo stesso corso. Fatti svariati assaggi
con la batea ho trovato accumuli di sabbie pesanti, ma
senza tracce d'oro per un buon tratto. Le modifiche del corso d'acqua hanno
portato a vista una banco di sedimento appoggiato su uno strato
argilloso: in tale formazione si apprezzava sul taglio una piccola zona
di concentrazione dal colore decisamente più scuro. Ho quindi fatto lì
qualche assaggio, tre batee il cui concentrato presentava in effetti
buona quantità di granato, di ilmenite e magnetite, ma nessuna traccia
d'oro. Nelle operazioni ho privilegiato la ricerca e dunque non ho volutamente
assaggiato un vecchia punta che
già conoscevo per le soddisfazioni che mi diede e che oggidì, pur se con regime idrico mutato, potrebbe essere ancora
lavorabile (adesso c'è però molta vegetazione) e mi sono invece
indirizzato ad un
piccolo affluente sulla
destra orografica
(già a suo tempo assaggiato con successo) nel quale
ho trovato tracce di recenti piccole lavorazioni. Qui ho fatto un paio di batee
con sabbia tratta da una piccola punta e ne ho subito ricavato tracce d'oro
(5-6 piccole scagliette ed una più consistente), a dimostrazione che
potenzialmente la zona sia ancora utile. |
Nell'esplorazione è stata utilizzata attrezzatura
leggera: pala, piccone, secchio, setaccio e batea. Necessari gli stivali
alti.
Fabio Belloni P.S.
Qui a lato, sue ulteriori analisi e considerazioni su altri corsi
d'acqua. |
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UNA
NOTA DI STORIA. Da notare che in passato il torrente
Olobbia, che lambisce lo strato terrazzato aurifero della Bessa,
era noto e apprezzato per la presenza di oro "spesso e granuloso" e che le
ricerche effettuate negli anni ’30 del Novecento dall’altra parte del terrazzo, alle origini della Val
Sorda, da un cercatore che era stato in Alaska, portarono al ritrovamento
di alcune pepite (MARCO 1939-40): in questa zona è inoltre segnalato il
ritrovamento, in tempi recenti, di una scaglia bi-centimetrica molto
spessa, pesante circa 4 grammi. |
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Approfondimenti di questa pagina
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