Canaletta per il lavaggio delle sabbie e la ricerca
aurifera Caledonian.
Consigli
di utilizzo e buone regole comportamentali.
Queste
canalette per la ricerca aurifera sono studiate e progettate secondo
i principi delle canalette
“classiche” all’italiana – ovvero con i tipici gradini che fungono
da trappola per la frazione pesante e un bel "tappetino millerighe" nella parte iniziale che aiuta subito a
capire se il materiale che stiamo lavorando ha delle potenzialità!
Il profilo dei gradini è studiato appositamente per agevolare
l’ingresso della frazione pesante nella parte più profonda e allo
stesso tempo offrire al materiale difficoltà di uscita dalla "cava"
dove rimane intrappolato. Per ottimizzare il funzionamento della
canaletta è buona pratica passare con una carta vetrata fine (200)
le parti lisce della stessa in modo da rendere la superficie più
scabrosa e quindi offrire un maggiore grip al materiale che pian
piano scorre sul fondo e ridurre al minimo i rischi di perdita di
materiale utile.
Questa canaletta è realizzata con una plastica resistente agli urti,
al calore e al freddo. Tuttavia gli eccessi potrebbero mettere a
dura prova il materiale; quindi, una volta messa in acqua cercate di
bloccarla nella cavità che avete realizzato per posizionarla, usando
alcune pietre: una pietra su ogni parte superiore delle due sponde
della canaletta eviterà al massimo eventuali movimenti non voluti.
La pendenza potrebbe essere ben regolata con dei ciottoli posti in
coda e sotto alla canaletta. Fate in modo di avere un buon flusso
anche in uscita e periodicamente liberate lo scarico di valle.
Personalmente consiglio di alimentare la canaletta con materiale
setacciato usando una maglia inferiore al centimetro, visto che nei
fiumi e torrenti italiani è molto improbabile la presenza di pepite
di maggiori dimensioni, quindi è meglio setacciare il materiale
accanto al punto di scavo e trasportare al punto dove la canaletta è
posizionata solo la componente fine (e utile). Caricare il materiale
nella parte del millerighe con una sessola
(palottino) di plastica
seguendo la direzione della corrente (da monte verso valle) avendo
cura di bagnarlo bene prima di metterlo al lavaggio finale. Con
delicati movimenti da un lato all’altro lasciate scendere
delicatamente la sabbia nella canaletta; questa sabbia man mano
verrà trascinata verso valle dalla corrente. Regolate il carico del
materiale in funzione della corrente, ovvero evitate che si formi un
grosso mucchio di materiale fermo nella canaletta: se questo si
verificasse modificate la pendenza o cercate di aumentare il flusso.
La canaletta funziona egregiamente con uno spessore di acqua tra 1,2
e 2 cm e una pendenza tra i 10 e i 15 gradi.
Curate che il flusso sia centrato e non troppo irruente. Il flusso è
centrato quando le ondine che si generano dai bordi della canaletta
formano una “V”; con il vertice in basso della “V” che dev’essere
tra il secondo e il terzo gradino nella parte mediana della
canaletta (vedi foto negli approfondimenti a lato). Per limitare l’irruenza della corrente, operate con delle
pietre e magari con un telo di plastica (che recupererete a fine
giornata) per creare una diga e una zona di rialzo del livello
dell’acqua, la vostra canaletta sarà il canale di scarico di questo
piccolo bacino artificiale.
Collocatela perfettamente in piano e con la giusta pendenza verso
valle; meglio la collocherete meglio
funzionerà.
Attenzione: se un ciottolo più grosso dovesse rimanere tra i solchi
NON LEVATELO CON LE DITA, usate un bastoncino o un pezzetto di filo
di ferro. Meno alterate il flusso della corrente nei
gradini-trappola, più oro troverete a fine giornata.
I gradini-trappola si riempiranno subito di materiale, e man mano
che alimenterete la vostra canaletta e il materiale più pesante
andrà man mano a sostituire la frazione leggera e noterete che, se
state lavorando nel posto giusto, nelle prime trappole si fermeranno
granati e magnetite in abbondanza, nel millerighe si fermeranno le
prime pagliuzze gialle di oro e - nei primi solchi, se il posto è
davvero buono - cominceranno anche lì ad apparire le pagliuzze di
oro dopo alcuni secchi di materiale setacciato.
Quando vorrete recuperare il frutto del vostro lavoro, togliete la
canaletta dall’acqua.
Preparate il posto dove posizionarvi, al sicuro con a disposizione
un secchio e una batea, e un palottino che sarà utile per aiutarvi a
lavare la canaletta. Consiglio di separare in diverse frazioni il
concentrato del vostro lavoro.
Gli ultimi gradini della canaletta sono la coda, dove difficilmente
dovrebbero esserci pagliuzze di oro, e se invece ve ne trovate, queste
sono sono le cosiddette "vele": magari avete disturbato il flusso e
qualche pagliuzza stava sfuggendo ai primi gradini… oppure ne avete
trovato davvero molto.
Sollevate la vostra canaletta e inclinatela di lato con lo scarico
in una batea. Con il palotto mandate acqua a lavare e a far scendere
il concentrato nelle batea (come ad es.
mostrato qui). Questa parte potete lavarla e
controllare subito o magari metterla in un barattolo e pulirla in un
momento successivo; come detto sopra, questa parte dovrebbe essere
la meno ricca.
Nei primi gradini e nel tratto di millerighe ci sarà la maggior
parte del vostro tesoro: Se volete verificare subito sul fiume il
frutto del vostro lavoro fate scendere queste parti nella vostra
batea delicatamente con l’acqua (usando il palotto) e vedrete che se
le azioni preliminari sono state seguite accuratamente e avete
scelto un posto giusto presso cui scavare, avrete soddisfazione.
Per quanto riguarda il millerighe mi permetto di sconsigliare di
aspirarlo con il ciucciotto a canalina in acqua, in quanto le
variazioni del flusso potrebbero far sfuggire qualche pagliuzza.
Potreste ovviare a questo rischio ponendo a valle della canaletta una batea per il recupero dell’eventuale materiale sfuggito.