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Quella
che segue è una delle tante sintesi sull'oro, in questo caso realizzata e
pubblicata intorno al 1965: l'articolo è un po' "sbrigativo"
sull'argomento minerario, ma in cambio
riporta un notevole concentrato d'informazioni fisiche sul
metallo in questione e note sui ritrovamenti. |
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Materiale gentilmente inviatomi
da
Gabriele
Cazzulani, che qui ringrazio. |
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QUEL CHE BISOGNA SAPERE SULL’ 0R0. |
(di Speranza, Cavenago-Bignami) |
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"Qualche notizia sull’oro? Eccomi a voi, amiche giustamente curiose! Pochi sono a conoscenza che questo affascinante metallo,
conosciuto sin dai tempi preistorici, è
un minerale (No, come
giustamente appena detto l'oro è un metallo, non un
minerale, nota
di Z.G.)
che si trova in natura allo stato cristallino proprio (anche,
nota di Z.G.) nelle stesse forme cubiche (specie in graziosissimi
ottaedri) di come si trovano i cristalli di diamante. Si direbbe che la natura abbia "costruito" sul medesimo
modello il pregiato metallo che gli uomini avrebbero poi usato per imprigionarvi
(incastonarvi, nota di Z.G.)
anche la regina delle gemme!
Le forme cristalline perfette sono rare. Più facilmente l’oro nativo ha forma di
pagliuzze, sovente con aspetti
arborescenti, di ciottoli informi noti con il nome di pepite, oppure di minuti grani nelle sabbie alluvionali. Una
eccezionale pepita, del peso di ben 87 chilogrammi, fu trovata in Australia. Attualmente la maggior produzione di
Oro é data dall’Unione Sudafricana; presso Johannesburg esiste il campo aurifero più
profondo e più ricco del mondo. Abbondante oro è fornito inoltre dai giacimenti del
U.R.S.S., del Canada, dell’Australia, dell’Alaska e da varie altre
località; non ultimi, comunque, i famosi placers della California luogo ove si effettua il
lavaggio
dei detriti auriferi, che hanno dato spunto a molti affascinanti film western. L'oro, anche
allo
stato nativo, non
è mai proprio puro in quanto vi sono sempre incorporate tracce di altri metalli, specie di
argento, e viene perciò
raffinato. E' il rappresentante tipo dei metalli cosiddetti nobili. Il suo
punto di fusione è 1053°, vale a dire che a tale temperatura l’oro passa dallo
stato solido
allo stato liquido; il suo colore é un giallo caratteristico. Tra i metalli é il più duttile ed il più malleabile, e
si possono ottenere foglioline di spessore lievissimo (1/8000° di mm.), al punto da lasciare passare la luce che per
trasparenza appare verde. Fili sottilissimi granulati (filigrana) di peso
estremamente lieve, rimangono tuttora una lavorazione esclusiva degli Etruschi,
visto che i vari tentativi che ancora oggi sono in atto per ottenere tali risultati non hanno
dato esito positivo; la filigrana ottenuta
dai nostri più provetti maestri orafi rimane, purtroppo, una grossolana brutta imitazione della perfetta lavorazione etrusca la cui tecnica
usata ci é
ignota. Per la sua
malleabilità l'oro non viene mai usato puro; si ottengono leghe con vari metalli, lavorabili per
uso di oreficeria e
gioielleria. Nell’industria orafa si indica in <carati> il titolo delle leghe di oro con argento, rame, palladio,
nichel, ma in questo caso il "carato" non é un’espressione di peso,
come nelle pietre preziose, bensì espressione di
rapporto tra l'oro puro ed il quantitativo del metallo estraneo introdotto nella lega. L'oro
puro si dice a 24 carati; quello a 18 carati, ad esempio, contiene 18 carati di oro puro e 6 di lega;
quello a 20 carati contiene soltanto 4 parti di metallo estraneo di lega ecc. Lo scopo
delle leghe, oltre che essere quello di rendere l'oro adatto alla lavorazione orafa, é anche quello di modificare il
colore dell’oro puro in oro-rosso, oro-verde, oro-bianco, oro-giallo, oro-rosa, variando le proporzioni di rame, argento, nichel
ecc. Spero che questa mia chiacchierata abbia chiarito almeno qualche idea alle
nostre lettrici." |
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NOTA
DI ZG: per le proprietà fisiche e caratteristiche dell'oro vedi
anche qui.
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