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Riepilogo sui filoni

 

 

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SEZIONE MINIERE DEL PIEMONTE: per una comoda consultazione  questa pagina raccoglie per esteso i vari testi descritti da Froment (qui tradotti in Italiano) sui filoni di Tavagnasco ed i lavori di sfruttamento che li interessarono. Si tratta di un distretto minerario situato in provincia di Torino, più precisamente nei pressi di Ivrea e poco distante dal confine tra Piemonte e la Valle d'Aosta.

 

 

Filone dell'Aquila (inclinazione media di 43°). E' stato finora il più lavorato (vedi sua planimetria) e di conseguenza il meglio studiato dal punto di vista della mineralizzazione. Detto minerale appare circa 25 metri dopo l'ingresso della galleria principale, in occasione di una faglia che si incontrerà anche più in basso. Nello spazio compreso tra i fornelli n°1 e 2°,cioé per una quarantina di metri,il minerale é molto abbondante; oltre  il n°2,sul camminamento e fino al n°3 lo spessore del filone é alquanto variabile. Immediatamente dopo quest'ultimo é stato trovato un blocco di Galena dallo spessore di m.1,10. E' soprattutto nelle cavità che si trova la Galena: essa ne occupa quasi sempre il fondo "riposando" su un primo letto di Mispickel ed Arsenopirite. Dopo circa 62 metri dall'ingresso,cioé un po' oltre il fornello n°1, é stato scavato un pozzo "di assaggio" profondo una trentina di metri e che ha dato minerale per tutta la sua estensione. La galleria di direzione presenta oltre a vene  parallele anche vene discordanti. Una di queste,lunga in direzione circa 12 m. é situata a circa 15 metri dal fornello n°1 ed il suo inizio e uscita si trovano nella galleria,nascendo inclinata a 65°  5m.sopra il pavimento di del livello. Questo filoncello é spesso 10 centim. e sarà opportuno ritrovarlo all'altezza del secondo livello perché qui é composto quasi esclusivamente da Galena. In cima al camino n°3 s'incontra infine una venetta piritosa. Trentacinque metri più a monte della galleria della quale si é parlato finora é stato iniziato un traversbancs per incrociare il filone: dopo 27 metri é stata così trovata una prima vena,di natura simile a quelle sottostanti ma con una Pirite più ricca in Oro. Per concludere,le analisi medie del cantiere dell'Aquila hanno dato questi risultati: Zolfo 28%  Ferro 40%  Arsenico 13%  Rame 1%  Argento 0,012  Oro 0,0030  Ganga 18% circa. 

 

Filone Belvedere. Questo filone chiude la serie delle direzioni filoniane Est-Ovest e la sua inclinazione poco accentuata gli permette di esser intersecato dal filone Rosa.  Partendo dalla casa detta "del Belvedere", si sviluppa in una zona rocciosa che nel tempo ha subito molteplici mutamenti ed é egli stesso infatti attraversato da diverse faglie. Un'antica galleria é presente all'altezza circa della casa e nel suo complessivo sviluppo di sessanta metri mostra quattro faglie. Le prime due non hanno influito sulla direzione del filone ma,a partire dalla terza,questo é stato "invitato a virare". Gli esploratori primordiali si accontentarono di oltrepassare le faglie proseguendo in direzione : va da sé che trovarono solamente dello sterile. Per la ripresa attuale dei lavori bisognerebbe fare uno studio approfondito per cercare di capire da quale parte sia stato rigettato il filone. All'esterno, nei pressi dell'ingresso, vi é un pozzo di 6 metri con un filoncello spesso una quindicina di centimetri e che stiamo approfondendo per raggiungere il filone S.Anna situato ad un dislivello di 34 metri più in basso. Quando lo si sarà raggiunto bisognerà scavare una galleria di uscita per poter asportare facilmente il minerale dei due filoni,nonché raccordarsi anche agli altri filoni che si trovano all'incirca allo stesso livello.

Tenori rilevati finora in questo cantiere

Oro 38 grammi

Argento 95

Zolfo 29%

Arsenico 13,06%

Per il momento la Galena non si é ancora presentata: questo per il semplice motivo che il pozzo in questione si trova a pochi metri dall'ingresso della galleria.

 
 

Filone Briasse (inclinazione 40°): vi si trovano degli ammassi quarziferi veramente abbondanti. In fondo alla piccolissima galleria, che misura infatti solo tre metri in lunghezza, un fornello di 20 metri che risale "a giorno" contiene più Pirite che Galena perché quest'ultima si trova più in profondità. Sotto al fornello di rimonta é stato scavato un pozzo di altri venti metri circa e nel quale é presente Pirite,Arsenopirite,Galena e Calcopirite, il tutto compreso e cementato da una ganga siderosa. Nel pozzo il filone é sfilacciato e oltre ai minerali sopra citati compare il mispickel aurifero e della galena con tenore in argento molto elevato.

Le analisi di diverse campionature mi hanno dato il seguente risultato:

Argento 950 grammi

Oro 8 grammi

Ps. L'oro é all'interno della calcopirite.

Considerando che ci troviamo in prossimità del torrente e che probabilmente,nel corso dei secoli,le varie infiltrazioni acquifere hanno asportato parte del minerale,penso che sarebbe senz'altro utile effettuare delle ricerche più in profondità.

 

Filone Esperance. A cinquanta metri circa dal filone Belvedere incontriamo quello dell'Esperance (inclinaz. 42°) sul quale erano stati fatti solamente lavori di "assaggio". E' presente un pozzo verticale che dopo qualche metro raggiunge il filone tramite un corto traversbancs. Il pozzo dovrà ora essere approfondito di una ventina di metri seguendo l'inclinazione del filone per poi aprire una galleria di direzione con accesso esterno. Prolungando il pozzo di ulteriori venti metri si raggiungerebbe il filone Pauline.

All'analisi,per il momento il minerale dà

Oro 49 grammi

Argento 70 grammi

Arsenico 13,5%

Zolfo 28%

 

Filone Feipian. Il filone Feipian di Tavagnasco é stato portato alla vista dal franamento di tutta la zona situata sulla riva sinistra del torrente Liva. Lo spessore medio della Pirite che ha resistito alla "catastrofe" misura ancora un metro e mezzo. Si tratta di Pirite in grossi cristalli sul fronte e di Pirite invece alterata nella zona del tetto. Una vena sembra piegare verso Sud Ovest e sarebbe interessante seguirla. Una vena con minerale di Rame e spessa una decina di centim. segue parallelamente  quella principale distandone circa quattro metri. Tutta la roccia incassante é molto mineralizzata ed una galleria aperta fuori dal filone,in pieno sterile,ha prodotto sul suo pavimento non meno di dieci centim. di terriccio limonitico: questa é una prova palpabile della grande abbondanza di Pirite presente nella roccia. Le fessure nella roccia sono inoltre spesso piene di limonite e carbonato di ferro prodotti per secrezione laterale del metallo sciolto dall'intervento di acque superficiali arricchite d'Acido Carbonico. Talvolta,in questi depositi ferruginosi, si trova anche qualche nuova formazione di Pirite, perché, affinché ciò accada, é sufficiente che lo Zolfo proveniente dalla Pirite alterata si trasformi in Acido Solforico, si combini poi col ferro sotto forma di Solfato e che infine la materia "solfata" entri a contatto con delle materie vegetali o animali affinché, immediatamente, si formino di nuovo altri cristalli di Pirite.

 

Filone Genoveffa. Questo filone è significativo per la larghezza della sua "Cassure". La sua direzione è anomala, è quasi da "S. a  N." Il contenuto è composto da silicati d'alluminio impuri provenenti dalla decomposizione della roccia di contatto, qui costituita da dei gneiss. Ho trovato all'affioramento dei piccoli cristalli di Galena. Questo filone è leggermente inclinato. Un importante "glissement" ha avuto luogo sul muro, poichè il riempimento è fortemente laminato. Data la sua situazione e la direzione anomala da "S. a  N.",  in questa circostanza ha dovuto giocare il ruolo una faglia che facilitò il "décrochement" di tutta la regione compresa tra il filone stesso e il torrente Liva, distaccamento di cui dirò qualche parola parlando del filone seguente.

 

Filone Liva. Ci sono poche cose da dire su questo filone. E' stata aperta una galleria nei pressi del torrente Liva. Il minerale iniziale era composto da Pirite identica a quella di Feipian. Dopo qualche metro il contenuto cambiò natura, ci si trovò in presenza di rocce.....le quali fessure sono riempite di terra rossastra derivante dalla Pirite alterata.

 

Filone Parella: con la parte inferiore di questo filone inclinato a circa 14° inizia una serie di nuovo orientamento filoniano che non cesserà che con il filone Belvedere. Il Parella é il filone più anticamente conosciuto di quelli riguardanti tutta la Concessione e a  un'epoca assai remota fu lavorato esternamente da un certo marchese di Parella. E' difficile sapere come vi ci si lavorasse e che cosa si facesse del minerale estratto; bisogna notare che le gallerie superiori non portano traccia di spari da mina. Su questo filone state iniziate sei gallerie le quali attualmente sembrerebbero aver potuto dare a quei tempi minerale massiccio dallo spessore di 10 o 15 cent. composto da Mispickel calcopiritoso aurifero. Le prime due gallerie sono profonde solamente tre o quattro metri e la terza arriva a sei metri. Esse sono collegate tra di loro da un enorme couloir verticale; la semplice ispezione di questo cantiere fa pensare che il filone abbia subito diversi movimenti:la roccia é tutta fratturata secondo la pendenza e in dette fessurazioni si trovano dei silicati d'alluminio in lamine. La galleria n°4, senza alcuna traccia di Galena ed incassata in una roccia molto dura, é lunga circa venti metri: un fornello la collega al livello 3 ed un piano inclinato la collega, seguendo l'inclinazione del filone, al sottostante livello 5. Quest'ultimo é lungo una quarantina di metri e poco prima del suo termine incontra nuovamente la faglia 24, oltre la quale il minerale diventa polverulento in una ganga baritica: un breve fornello inclinato si alza dal camminamento. Al sesto livello si é entrati con una galleria molto bassa: il minerale quarzifero si mostra un po' ovunque, con diverse direzioni ed al suo interno vi é della calcopirite ed un po' di Galena.

 

All'analisi,per ogni tonnellata di minerale il filone Parella dà:

Oro 38 grammi

Argento 90 grammi

Arsenico 135 kg

Zolfo 280 kg

 
 

Filone Pary. Questo filone é stato individuato a un'altitudine di circa 950 m. , poco più in basso di Feipian. Si trova in una zona le quali rocce incassanti sono molto mineralizzate. Ci si è limitati a farvi un semplice lavoro di assaggio per determinarne la direzione e pendenza. Il minerale é "arsenicale", come quello degli altri filoni di tavagnasco.

 

Filone Pauline. A livello geologico ho già detto qualcosa su questo filone parlando degli slittamenti contemporanei che si sono manifestati nella zona della Liva. Questo filone é uno dei più ripidi (69°) da noi trovati nell'ambito della Concessione ed era quindi molto indicato per favorire lo slittamento di cui sopra. In seguito a quanto detto sarà il caso di cercare il minerale una cinquantina di metri circa più in basso rispetto al luogo ove si mostra attualmente.

 

Filone Piaunetto, situato nella regione detta "l'Argentiere", é molto vicino al filone Pauline e si fa notare per il suo spessore che,in un luogo esterno dove mostrava della Galena, raggiungeva i 2 m. e 40 cent. Una prima galleria é stata portata fino alla lunghezza di trenta metri circa: al suo interno inizialmente vi era Calcite,Siderite,Barite e Limonite, formatasi quest'ultima per decomposizione della Siderite e formando talvolta degli ammassi di mezzo metro. La Limonite contiene talvolta dei rognoni mammellonari di galena i quali variano di misura da quella di una noce fino a quella di un grosso uovo. La parte non alterata contiene invece un po' di Galena cristallizzata. La Pirite si trova in forma polverulenta nella Calcite o nella Barite e anche talvolta nella roccia di contatto. Proseguendo in direzione questa situazione varia, lo spessore del filone si riduce ad una quarantina di centimetri ed é per lo più composto da infiltrazioni della roccia incassante,un po' di Siderite ed un po' di Barite; la Galena scompare lasciando vaghe tracce nelle cavità della roccia. la Pirite resta sempre allo stato polverulento; una galleria aperta 15 m. più in alto ha dato un poco di Barite e Siderite ed un altra galleria posta poco più a monte delle prima ha dato l'identica mineralizzazione di quest'ultima.

L'analisi dei rognoni ha dato i seguenti risultati:

Piombo 70%

Argento 0 00925%

 

Questa proporzione d'Argento classifica il minerale tra i minerali d'Argento piuttosto che tra quelli di Galena Argentifera; d'altronde il nome Argentera che é stato dato a questa zona va tenuto in considerazione. Devo ripetere infine che a poca distanza dal filone e cioé a una cinquantina di metri da dove sono state aperte le gallerie, una <assise> di carbonato di calcio é intersecata dal filone ed é certo, o perlomeno é una cosa che succede sempre e sarebbe singolare che i filoni di Tavagnasco facessero eccezione,che, oltre questo incrocio con l'<assise> ci siano nel filone delle cavità decisamente spaziose ed arricchite,per "sostituzione", da carbonato di piombo molto argentifero perché non bisogna dimenticare che il carbonato di calcio é un elemento eccellente per far "precipitare" l'Argento e che i minerali di Piombo più ricchi in Argento si trovano sempre nelle ganghe in cui predomini la Calcite.

 

Filone Rosa. Questo filone é composto da due vene con direzione ed inclinazione differenti: essendo dette vene ravvicinate tra di loro (m. 2,50 l'una dall'altra) si incrociano dopo 11 metri. All'affioramento questo filone composto da Pirite, Mispickel,Galena e Calcopirite é visibile ma all'interno scompare presto. La vena di sinistra (direz.0.8° ed inclinaz. 30°)viene raggiunta cioé intersecata da un traversbancs aperto a destra nella galleria Gombetto. Attualmente il filone si trova in una roccia quarzifera molto dura e di conseguenza non mostra minerale a parte qualche filetto di Barite. Si tratterrebbe quindi di avanzare un po' in direzione per trovare delle zone di minerale utile. La seconda vena (direz.0.4 ed inclinaz 46°) mi dà l'idea che se venisse lavorata  potrebbe essere più calcopiritosa ed anche con più Galena. Detta vena si può individuare all'ottavo livello del filone Parella. Una faglia sterile attraversa le due vene un po' più in alto della loro giunzione: é curioso che appaia non mineralizzata e occorrerebbe anzi studiarla un po' meglio. La seconda vena taglia il filone S.Anna,in pendenza,qualche metro sopra la galleria Gombetto.

 

Filone Saint Jean. Questo filone é situato in in località "Getti", una galleria di sotto di quello di Briasse. Si tratta del filone che fin'ora ho trovato all'altitudine più bassa. E'stata aperta una galleria di 25 metri circa nei pressi della giunzione dei micascisti "franca" e dei micascisti gneissici, i quali seguono il gneiss con elementi dioritici. Il minerale osservato all'esterno, all'analisi ha dato: <....> Il minerale all'interno del filone pare esser costituito solo da Pirite in decomposizione. Sarebbe interessante approfondire gli scavi ed allontanarsi così dalle fessure superficiali conducenti acqua. Ho trovato dei cristalli di galena tra il minerale preso all'esterno: non c'é dunque alcun dubbio che questo minerale potrà esser individuato,sia in direzione che in profondità.

 

Filone san Giuseppe. Il filone segue immediatamente quello di Santa Maria a una distanza di circa 25 metri. Il suo spessore sembra incoraggiante; misura all'esterno una trentina di centimetri. Vi ci ho trovato della Pirite e della Calcopirite. Come per il precedente, non vi é stato fatto alcun lavoro.

 

Filone Santa Caterina. E' situato immediatamente dopo quello dell'Aquila,a una distanza di circa 60 metri. Non vi é stato eseguito alcun lavoro. Se questo filone mantiene la sua direzione iniziale,sarà raggiunto direzionalmente da quello dell'Aquila 45 metri oltre il fronte attuale. Questa distanza aumenterà nel caso la direzione attuale del filone Aquila variasse tendendo a Sud o a Nord.

 

Filone Santa Maria. Risalendo verso il gruppo dell'Aquila si incontra il filone Santa Maria. Quest'ultimo (inclinazione 50°) é stato semplicemente individuato e classificato. Non vi é stato eseguito alcun lavoro.

 

Filone sant'Anna. A qualche metro dal filone Rosa,si trova il filone Sant'Anna, uno dei meno inclinati. Sarà intersecato dopo il "Rosa" dallo stesso travers-bancs. Mostra il suo minerale anche all'affioramento ed é composto da mispickel e pirite aurifera. E' certa anche la presenza di galena... Il filone Sant'Anna non é ancora sufficientemente stato analizzato per poterne fare una seria analisi ma si può già dire che il suo spessore sia molto incoraggiante e che sarà certo il caso di cercare il suo congiungimento col filone Belvedere.

 
Inizio Piemonte                       Inizio Tavagnasco                      Schizzo dei filoni.
 

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