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Oro
del Canton Ticino. Questa é una breve scheda sul distretto
svizzero che è confinante
e quindi il più attiguo al settentrione
italiano, il quale ultimo, come ci
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è
ben noto, oltre a diverse miniere ha molti fiumi auriferi. Considerando quanto
sopra
va da sé che
in questa zona della svizzera l'oro vi presenzi in qualche misura.
Nella precedente pagina
è descritta la
situazione delle miniere di Astano e Sessa, mentre in questa, preparata consultando
i testi del dottor Pipino
elencherò varie, ma brevi note delle altre località che, pur essendo interessate da "manifestazioni
minori", meritano in ogni caso attenzione.
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Qui nella foto: l'illustre geologo
che mi ha
personalmente e gentilmente messo a disposizione numeroso materiale per la realizzazione
di questi e vari altri argomenti storici distribuiti nel Sito. |
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Quando
si cercano indizi antichi, spesso la semplice toponomastica locale ci
viene incontro e in questa circostanza la cosa non si smentisce
perché nomi di paesi quali ad es. Auressio o Aurigeno hanno
infatti presumibili origini di un qualche contesto aurifero
probabilmente localizzabile per lo più nel costone roccioso interposto
tra le due località. In effetti nella valle dell'Onsernone e zone
adiacenti, a livello storico, pur vagamente e senza precise indicazioni
territoriali, furono segnalate manifestazioni aurifere in detta area, ma
questo appunto in forma tutt'altro che dettagliata e di cui ancora
oggigiorno si sa poco o nulla; probabilmente si tratta di una
situazione mineralogica simile a quelle della Val Formazza, la cui
estrema area meridionale di quest'ultima non è altro che la Val
Antigorio con le sue note miniere
di Crodo.
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In
ogni caso, di sicuro si sa che nel 1918 Shmidt segnalò il sussistere di
oro nativo sul versante occidentale del Pizzo Peloso (direzione
Gresso).
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Sempre
nel Canton Ticino merita segnalare che ad Aranno e Miglieglia, nelle
gallerie Franzi e Baglioni, pur raramente furono trovati campioni
d'oro nativo, quindi individuabile "a vista".
Altrettanto
sicura è la presenza di oro, poco o tanto che sia, in fiumi quali il
Maggia, soprattutto in zona ove questo ha confluenza col torrente
Lareccio (quindi nei pressi del già citato Aurigeno), e nel Melezza
delle Centovalli; a proposito di quest'ultimo corso d'acqua va segnalato
che fino a non molti anni fa è stata attiva una cava di sabbia in
comune di Borgognone nella quale fu tentato il recupero di questo
metallo, oltre ad altri minerali.
Anche
nel Magliasina (principale corso d'acqua del Malcantone) fu trovato
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oro,
idem dicasi per il torrente Lisora, anch'esso situato nel Malcantone. In
sostanza si
tratta di indizi raramente molto eclatanti, ma comunque incoraggianti, e
va da sé che se non si abitasse eccessivamente lontano da questi posti, per
la ricerca hobbistica meriterebbe senz'altro dedicare qualche giornata
di ricerca non solo nei |
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All'incirca nel 1840 si trovò nel letto del torr. Magliasina una pepita grossa come una noce e una decina anni
appresso un'altra più grossa ancora.
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corsi d'acqua sopra menzionati (Maggia, Melezza
e via dicendo),
ma anche negli altri torrenti locali, perché a conti fatti per il
cercatore d'oro amatoriale questo è un ambiente le cui potenzialità,
pur non essendo certo paragonabili a quelle che offrono i più noti fiumi auriferi
italiani, è ancora da ben definire e potrebbe quindi riservare qualche
piacevole sorpresa.
Sempre
rimanendo nel distretto cui fa testa il Massiccio del Sempione, presso
Quinto si cercò anche argento, ma a sud-ovest di Passo Pellan un paio
di secoli or sono fu segnalata presenza di oro, cosa che in effetti può
risultare verosimile anche a tutt'oggi se consideriamo come già
detto sopra alcuni toponimi locali (ad es. Priora).
Lo
stesso discorso vale inoltre sostanzialmente per la Val d'Efra, in
questa circostanza sia nei pressi di Frasco sia a Sonogno, ma ancora una
volta si dispone di semplici note non meglio approfondite, come nel caso
del territorio di Faido ove fu addirittura segnalata presenza di
minerale ricchissimo d'oro (?).
Nella
valle del Cassarate (che territorialmente è nel distretto di Lugano),
presso Cagiallo e precisamente in località Ponte di Spada, verso
la fine del 1800 venne individuata una sottile vena piritosa con oro sia
nei solfuri sia nel quarzo, ma quel che più interessa è che nel letto
dell'omonimo torrente vi furono trovate, nel medesimo periodo, alcune
pepite. |
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In
conclusione di questa breve pagina penso si
possano quindi dire alcune cose fondamentali e cioè che, nel
Massiccio del Sempione e sue zone circostanti (quali ad esempio l'area
svizzera che è stata qui descritta), vi
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foto da L'Illustrazione Italiana anno XXXIII,
30 Sett. 1900 |
presenziano
sicuramente diffusi indizi di mineralizzazione aurifera (seppur non
essendo probabilmente meritevoli di sfruttamento a livello industriale): detta
supposizione si appoggia per di più, oltre alle righe di cui sopra,
anche al fatto che all'epoca dello scavo dell'omonimo tunnel venne rinvenuto
durante l'avanzamento del sotterraneo in questione un filone di solfuri
auriferi. Altra nota atta a confermare il contesto ce la dà la
riconosciuta (accertata anche in tempi odierni) presenza di Oro nelle
sabbie e greto del fiume Ticino alla foce del lago
Maggiore, dove forma
in sostanza il Piano di Magadino. |
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NOTA.
Come mettersi
in regola per cercare oro o minerali nel Canton Ticino? |
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