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In Italia e da diversi decenni, le gare dei cercatori
d'oro costituiscono un punto d'incontro senz'altro significativo per
molte delle persone che amano dilettarsi con la Batea nei vari fiumi
"dello stivale" (ma non solo) e questo lo si deve sicuramente
ad una persona, il dott. Pipino, geologo esperto conoscitore della
situazione aurifera italiana, il quale s'impegnò per primo a studiare
ed a organizzare tutto il complesso di elementi necessari ad importare
questa interessante tradizione competitiva anche in Italia e che grazie a lui
prosegue tutt'oggi assai gradita. |
Questa pagina è dedicata alle gare
"aurifere" ed al suo divulgatore in Italia
Giuseppe Pipino
(foto).
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Le
gare dei cercatori d'oro consistono sostanzialmente in raduni (sulle
rive di un fiume o presso strutture adibite allo scopo) finalizzati a
prove di abilità con la Batea,
attrezzo che per antonomasia è un po' il simbolo del cercatore sin dai
tempi della Corsa all'Oro (e prima ancora). Al lato pratico ogni singolo
concorrente deve riuscire a recuperare l’oro
contenuto in un secchio di sabbia consegnatogli appunto dopo esser stato
arricchito da alcune "scagliette": ovviamente nei secchi di ogni
concorrente i contenuti di sabbia e di oro sono identici. Detta
operazione va effettuata cercando d'impiegare meno tempo possibile e
ritrovando il maggior numero di pagliuzze (possibilmente tutte) presenti
nella sabbia: saranno infatti proprio questi due fattori a determinare
la graduatoria finale. |
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Premiazione
durante la gara dei Mondiali 1985. |
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La
prima manifestazione pubblica di questi eventi vide le sue origini a
Tankavaara in Finlandia, mentre in Italia ebbe luogo nel 1981 sul fiume
Orba e fu in questo secondo caso appunto organizzata dal dot.
Giuseppe Pipino il quale, vistone il
successo, già nel Maggio '83 pianificava con l'aiuto del noto
appassionato cercatore di oro
torinese Ottavio Lora, il primo Campionato Italiano "Open"
(cioè con la partecipazione anche da parte di stranieri), iniziativa
che vide la partecipazione di un notevole numero di persone provenienti
non solo da
varie parti d'Italia, ma anche con anche la presenza di alcuni concorrenti giunti
dalla Francia e dal Belgio. La gara, grazie all'incontro tra cercatori
di varie zone e alla considerevole mostra sull'Oro della Val Padana
allestita per l'occasione, rappresentò una tappa importante per lo
sviluppo dell'attività hobbistica; il successo di questa e delle altre manifestazioni
che seguirono, nonché la
comparsa sui giornali di alcuni articoli al merito, cominciarono a
svegliare lo spirito di emulazione nelle zone di più antica tradizione
aurifera del nostro Paese e si formarono così gruppi spontanei, associazioni
italiane dedite alla ricerca
dell'Oro, e tra queste, quelle costituite da veri appassionati che
avevano in comune sani principi di valorizzazione dell'argomento
costituirono tre anni appresso la Federazione Italiana Cercatori d'Oro
che ancor oggi ha sede presso il Museo già
descritto in altra pagina e le cui associazioni federate permettono il
continuo e regolare svolgimento delle gare e raduni. |
Grazie
al fatto che divenivano intanto sempre più frequenti i rapporti
con altri
appassionati
europei, in particolare gruppi finlandesi e austriaci che da alcuni anni
organizzavano gare sportive di raccolta dell'Oro e si stavano ora
riunendo
in Associazione Mondiale (World Goldpanning Association), nel 1985 il Campionato Mondiale si svolse
addirittura in Italia, ad Ovada (Al) ed il tutto |
organizzato ancora una volta da Pipino.
I mondiali del 1985 |
I concorrenti furono una settantina ma quel
che conta più è che, oltre ai numerosi cercatori d'Oro italiani giunti
da ogni dove, si vide l'affluenza di centinaia di stranieri: sia gli uni
che gli altri poterono così disporre delle mostre, delle escursioni
guidate, delle conferenze e di quant'altro fu allestito per l'
importante evento. |
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NOTE.
Così oggigiorno anche in Italia le gare (dalla "semplice"
Sociale ai Campionati Italiani, sino addirittura ai Mondiali) sono diventate una consuetudine, un
momento di ritrovo in cui al lato pratico non é neanche indispensabile
concorrere: si può semplicemente presenziare, con amici, famiglia etc.
e godersi una giornata in compagnia, in qualità di comune osservatore. NOTE. C'è un consueto raduno annuale (giorno di pasquetta) dei cercatori
d'oro dove vengono anche mostrate le tecniche per cercare l'oro
con la Batea potendo operare personalmente e disponendo della consulenza
sul posto da parte del dott.
Pipino,
sicuro esperto nel settore nonché promotore ed organizzatore della
stesso evento. Si tratta di una giornata festosa, in compagnia
di molte delle persone che amano dilettarsi a cercar Oro: vedi la scheda al
riguardo. NOTE. Il termine "Gare di Cercatori d'Oro", a mio modesto avviso
non da il giusto merito all'attività in questione perché non permette
d'intuire in cosa consistano tali gare: per esclusivi motivi di
chiarezza, secondo me renderebbero meglio l'idea frasi del tipo
"gare di abilità a lavare le sabbie aurifere col piatto (batea,
padella)" o altre per l'appunto più appropriate al contesto.
Dico questo cercando, come faccio sempre nel sito, di mettermi nei panni
di una persona che non conosca ancora l'argomento.
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