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E'
una pagina preparata per così dire a due mani perché Francesco
Di Maria
mi ha inviato la foto, mentre al testo descrittivo ho provveduto io
(Z.G.). |
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Evidentemente
l'amico Francesco in questo periodo si è dato un gran daffare con le
canalette che servono a trovare oro; dico questo perché, dopo aver
contribuito al Sito con l'attenta descrizione di una canaletta "classica"
che si è costruito da sé ed aver poi
continuato con una versione ristretta della medesima che si presenta
particolarmente utile nei torrentelli di montagna con poca acqua o spazio per piazzare quelle dalle dimensioni
normali, adesso mi ha inviato la foto qui sotto e nella
quale si nota subito che sull'attrezzo presenzia la cosiddetta "Spia",
argomento sostanziale di questa pagina.
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La Spia vide nella storia il suo maggiore apprezzamento da parte dei
cercatori d'oro ticinesi, le cui scalette infatti disponevano sempre di
detta peculiarità. Si tratta in sostanza di una sorta di piccolo
incavo, di adeguata forma e dimensione, situato nella parte alta della
canaletta, cioè sul piano stesso adibito al versamento del materiale da
lavare (quindi a monte del primo scalino): il suo posizionamento preciso
è dunque interposto tra la presunta zona in cui solitamente rovesciamo il terriccio
aurifero ed il primo scalino, avendo inoltre cura che esso sia situato centralmente rispetto alla larghezza della canaletta.
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Lo scopo della spia, come già dà a intendere il suo
nome stesso, è quello d'indicare sbrigativamente la qualità del
materiale che si sta via via trattando; in pratica essa raccoglie già
temporaneamente una una piccola parte dell'oro e minerali pesanti
trattati, e questo permette appunto di rendersi conto in tempo reale di
quanto sia ricco o meno quel che si sta lavando.
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La Spia dunque non è esattamente un elemento indispensabile, ma
che in certi casi si può rivelare particolarmente utile, come ad es.
quando si è incerti su quale sia l'esatto punto più redditizio
di una stessa punta: in tal caso infatti, anziché star lì a far
ripetuti sondaggi isolati qua e là con la batea, si può iniziare
ad usare direttamente la canaletta osservando mano a mano cosa si sofferma
nella Spia. |
Approfitto di questa bella fotografia per ricordare
infine alcune nozioni fondamentali sul corretto posizionamento della scaletta,
qui infatti applicati. I massi posizionativi sopra servono a fissare
bene l'attrezzo di modo che la corrente non la sposti: a monte della
canaletta c'è un breve spazio in cui l'acqua si mostra apparentemente
calma, e questo serve a far sì che il conseguente flusso d'ingresso sia
sempre costante e soprattutto omogeneo. Come si nota, per ottenere
questo la corrente viene qui "radunata" con l'aiuto di un paio
di assicelle supplementari, cosa altrimenti normalmente realizzabile
creando due semplici file di pietre, ma evidentemente Francesco quando
cerca oro ... non si fa mancare nulla; quello che l'immagine non mostra
(ma probabilmente c'è e non la si vede per via della prospettiva
da cui è ripresa la foto) è invece la cascatella che l'acqua deve
formare quando esce dall'attrezzo e che ha lo stesso scopo della chiazza
d'acqua calma a monte sopradescritta, cioè di far scorrere con
fluidità la
corrente.
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di Frenk. |
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