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Da un articolo di Luigi Corna, dedicato all'oro della
Bessa e apparso sul semestrale "Pagine della Valle d'Aosta" (Priuli & Verlucca,
Editori), qui
adattato secondo la grafica del Sito. |
Seguono altre brevi note. |
(...) Superata l'ultima dorsale (lo spartiacque Lys-Sesia
che continuava tra Champorcher-val Chiusella), e non più trattenuto da
pareti rocciose, il ghiacciaio baltico dilagava in pianura dove
l'equilibrio tra ghiaccio trasportato e ghiaccio fuso veniva raggiunto con
una superficie di scioglimento di circa 300 km quadrati. Ai margini di
questo enorme ventaglio largo e lungo più di 20 chilometri, il materiale
si depositava in un anfiteatro di accumuli morenici, che ancora oggi,
nonostante l'opera di demolizione delle acque di superficie, conserva
dimensioni colossali (vedi
se vuoi il processo post-glaciale della Val d'Aosta).
Il paesaggio di Ivrea é dominato dalla Serra, un deposito
laterale perfettamente rettilineo lungo 23 chilometri. Con un'altezza
massima di 400 metri rispetto al piano e minima di 60 a Viverone, ci
fornisce la linea di colmo del ventaglio di scioglimento. Giusto per dare
un'idea delle dimensioni, Agliè, Caluso, Santhià, Biella, sorgono tutte
sulle pendici delle morene terminali del ghiacciaio.
Luigi Corna
" ... L'estrazione dell'oro dalle sabbie moreniche era una delle
principali attività delle popolazioni locali, ripresa poi dai Romani su
scala industriale. Tra i comuni di Mongrando e Salassa, sulla Serra, si
estende la "Bessa" un impressionante miniera a cielo aperto
lunga più di sette chilometri. Una curiosità : nella Bessa, agli
appaltatori era fatto divieto di utilizzare nel lavaggio del minerale
più di 5000 uomini ...".
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Aggiungo
inoltre (quale esempio di testimonianza che la veridicità di questo
argomento è ormai da molto tempo accertata e documentata in più testi) alcune righe tratte
dal 1° volume della Guida d'Italia Del Touring Club
Italiano (1914).
"... Bessa: è' questa una caratteristica regione di 7 Kmq. tutta
coperta di grandi cumuli di ciottoli torrentizi su cui incombe la più
accasciante solitudine. Si stende parallela alla Serra tra questa e
l'Elvo,
da Nord-Ovest a Sud-Est fin presso Cerrione. Fu gran campo di lavatura
delle sabbie aurifere: all'epoca romana vi si impiegavano 5000 uomini,
abbandonato poi fin dai tempi dei primi "Cesari". La strada attraversa
l'estremità Nord della Bessa, sale le prime pendici della collina
morenica sin. del ghiacciaio di V. d'Aosta, la celebre Serra ..."
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UNA PRECISAZIONE. Questa
pagina riporta, oltre alla succinta descrizione della Bessa da parte di
Luigi Corna, alcune altre note in breve, sempre riguardanti la medesima.
A mio avviso, in sostanza i presenti contenuti possono risultare utili a
chi servissero "corrette, ma generiche e al tempo stesso sintetiche"
informazioni sull'argomento: se invece occorressero resoconti e
ragguagli più approfonditi (molto più approfonditi) consiglio senz'altro
di considerare gli studi ecc. disponibili tramite la
home che ho rivolto alla Bessa. |
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