Alle mie
prime uscite sul fiume (1997) nella necessità di dover lavare la
sabbia senza poter usare la canaletta, ho iniziato usando la batea
tronco-conica. La batea tronco-conica è un discreto strumento per la
prospezione e ottimo per il recupero finale dell’oro dai concentrati
ma, in fase di lavaggio iniziale della sabbia, si trasforma in un
attrezzo “spacca schiena” per cui, presto, ho iniziato ad usare il
più veloce piatto conico “cappello cinese” allora molto usato anche
per le gare dei cercatori d'oro.
Dal
2004 ho iniziato a costruirmi dei piatti che rendessero ancor più
veloce il lavoro di sgrossatura e concentrazione della sabbia
aurifera e ho chiamato questi attrezzi “piatti concentratori” (nota:
la definizione “piatto concentratore" è mia e non la si trova nel
web) definendoli come attrezzi che permettono, in un tempo
relativamente breve, di ridurre ad una minima quantità il volume
della sabbia aurifera che si è raccolta. Dagli 11-13 litri (la
capienza media di un secchio) a 100 centimetri cubici di concentrato
con una riduzione del 99%.
La loro funzione è quindi identica a quella delle
canalette con
vantaggi e svantaggi. Rispetto alle canalette questi piatti sono
meno ingombranti e pesanti, per poterli usare è sufficiente anche
solo una pozza d’acqua quanto più vicina allo scavo e soprattutto
permettono secchio per secchio, di valutare la qualità del materiale
che si sta lavorando. Lo svantaggio sta nel superiore carico di
lavoro fisico, nel dover avere acquisito una discreta tecnica e
ritrovarsi con una superiore quantità di concentrato a fine di
giornata.
Quando ho iniziato a usare questi piatti sul fiume un anziano
cercatore ha commentato che quello strumento era una specie di
“canaletta circolare” ( i vecchi cercatori d’oro del
Ticino
chiamavano la canaletta anche “asse” o “scaletta”), mi era piaciuta
quella definizione perché rende bene l’idea del funzionamento. Il
fondo di questi piatti si presenta come una scaletta in discesa
sulla quale le scagliette d’oro scendono, gradino dopo gradino, sino
ad arrivare al fondo nel piattello centrale dove vengono
definitivamente trattenute.
Lavare e concentrare un secchio di sabbia con questi piatti, una
volta "fatta la mano ... e la schiena", richiede non più di 3 – 6
minuti (il tempo varia in funzione della quantità di componenti
pesanti contenute nella sabbia aurifera che si sta lavando), un
tempo quindi non molto superiore a quello che richiede una canaletta
mettendo nel conto anche il tempo per il posizionamento e i maggiori
tempi di trasporto della sabbia. Mediamente in una giornata si
possono lavare da venti a trenta secchi di sabbia e, alternando il
lavoro di lavaggio con la fase di preparazione della sabbia, si
riesce a non sovraccaricare eccessivamente la zona lombare.
I miei
piatti
Negli anni, per giungere a
trovare la miglior soluzione in funzione del risultato
sul fiume, ho costruito, sperimentando ecc, circa una quindicina di
piatti diversi tra loro e anche gli amici Uber e Contin
hanno provato originali forme, come potete vedere qui a lato.
Io ho provato a variare il numero di anelli da 9 a 13, ho usato
compensato da 3 e 4 mm. di spessore, ne ho fatti con piano di
scorrimento per l’uscita della sabbia in piano o, variando la
larghezza degli anelli, con il piano d’uscita che va a rialzarsi
verso l’esterno. Ho comunque sempre mantenuto la misura del diametro
di 50 cm., uguale a quella dei piatti da gara, perché il lavoro sul
fiume possa anche essere da allenamento per
le gare. A differenza dei
piatti simili che si usano per le gare, profondi poco più di un
centimetro, questo piatto concentratore deve essere necessariamente
un poco più fondo (altre foto dei miei, quindi non da gara,
nell'articolo
originale scorso).
A conclusione di tutti i vari esperimenti il piatto che mi ha dato
maggiori soddisfazioni è quello realizzato con compensato di 3
millimetri di spessore, ha 12 scalini, un piattello centrale con
diametro 140 millimetri, una profondità di 42 millimetri, una
capienza a raso di poco più di 3 decimetri cubi e che pesa da 500 a
700 grammi.
Il vantaggio di questo piatto è nella sua ridotta profondità, circa
40-45 millimetri contro gli 80-90 millimetri dei piatti
tronco-conici e nel suo diametro di 50 centimetri contro i 30-36 dei
tronco-conici. Il piatto concentratore rispetto al piatto
tronco-conico ha quindi uno spessore di sabbia dimezzato e una
superficie doppia sulla quale più facilmente l’acqua potrà passare
trascinando fuori dal bordo del piatto il “leggero”. In aggiunta c’è
il vantaggio che la scalinatura degli anelli favorisce la discesa
delle scagliette d’oro sino al pozzetto centrale e ne ostacola
l’eventuale risalita.
Queste tre caratteristiche: ridotta profondità, ampia superficie e
scalinatura con la possibilità di caricarlo con 1/3 della sabbia nel
secchio, fanno sì che questo piatto sia particolarmente veloce e
sicuro.