Sito di Zappetta Gialla sull'Oro.

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uso piatto concentratore

 

 

pubblicazione di Miniere d'Oro(2003) web.tiscali.it/minieredoro(2004) www.minieredoro(2006 / 2023)

 

 

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NOTA. Queste pag. sono un aggiornamento approfondito dell'argomento che aveva già trattato (in misura semplificata "per una più facile lettura") il medesimo cercatore (G. Rizzi) in questo mio Sito, e vi consiglio di consultare entrambe le versioni, anche perché nell'altra viene mostrato come costruirli.

 

 

Piatto concentratore "Canaletta circolare"

 

Dal piatto ..... al piatto concentratore

 

I piatti, betee ecc. che servono per trovare oro

 

Alle mie prime uscite sul fiume (1997) nella necessità di dover lavare la sabbia senza poter usare la canaletta, ho iniziato usando la batea tronco-conica. La batea tronco-conica è un discreto strumento per la prospezione e ottimo per il recupero finale dell’oro dai concentrati ma, in fase di lavaggio iniziale della sabbia, si trasforma in un attrezzo “spacca schiena” per cui, presto, ho iniziato ad usare il più veloce piatto conico “cappello cinese” allora molto usato anche per le gare dei cercatori d'oro.

Piatto concentratore e concentrato auriferoDal 2004 ho iniziato a costruirmi dei piatti che rendessero ancor più veloce il lavoro di sgrossatura e concentrazione della sabbia aurifera e ho chiamato questi attrezzi “piatti concentratori” (nota: la definizione “piatto concentratore" è mia e non la si trova nel web) definendoli come attrezzi che permettono, in un tempo relativamente breve, di ridurre ad una minima quantità il volume della sabbia aurifera che si è raccolta. Dagli 11-13 litri (la capienza media di un secchio) a 100 centimetri cubici di concentrato con una riduzione del 99%.

La loro funzione è quindi identica a quella delle canalette con vantaggi e svantaggi. Rispetto alle canalette questi piatti sono meno ingombranti e pesanti, per poterli usare è sufficiente anche solo una pozza d’acqua quanto più vicina allo scavo e soprattutto permettono secchio per secchio, di valutare la qualità del materiale che si sta lavorando. Lo svantaggio sta nel superiore carico di lavoro fisico, nel dover avere acquisito una discreta tecnica e ritrovarsi con una superiore quantità di concentrato a fine di giornata.
Quando ho iniziato a usare questi piatti sul fiume un anziano cercatore ha commentato che quello strumento era una specie di “canaletta circolare” ( i vecchi cercatori d’oro del Ticino chiamavano la canaletta anche “asse” o “scaletta”), mi era piaciuta quella definizione perché rende bene l’idea del funzionamento. Il fondo di questi piatti si presenta come una scaletta in discesa sulla quale le scagliette d’oro scendono, gradino dopo gradino, sino ad arrivare al fondo nel piattello centrale dove vengono definitivamente trattenute.
Lavare e concentrare un secchio di sabbia con questi piatti, una volta "fatta la mano ... e la schiena", richiede non più di 3 – 6 minuti (il tempo varia in funzione della quantità di componenti pesanti contenute nella sabbia aurifera che si sta lavando), un tempo quindi non molto superiore a quello che richiede una canaletta mettendo nel conto anche il tempo per il posizionamento e i maggiori tempi di trasporto della sabbia. Mediamente in una giornata si possono lavare da venti a trenta secchi di sabbia e, alternando il lavoro di lavaggio con la fase di preparazione della sabbia, si riesce a non sovraccaricare eccessivamente la zona lombare.

 

I miei piatti

 

Negli anni, per giungere a trovare la miglior soluzione in funzione del risultatofoto piatti concentratori per trovare oro sul fiume, ho costruito, sperimentando ecc, circa una quindicina di piatti diversi tra loro e anche gli amici Uber e Contin hanno provato originali forme, come potete vedere qui a lato. Io ho provato a variare il numero di anelli da 9 a 13, ho usato compensato da 3 e 4 mm. di spessore, ne ho fatti con piano di scorrimento per l’uscita della sabbia in piano o, variando la larghezza degli anelli, con il piano d’uscita che va a rialzarsi verso l’esterno. Ho comunque sempre mantenuto la misura del diametro di 50 cm., uguale a quella dei piatti da gara, perché il lavoro sul fiume possa anche essere da allenamento per le gare. A differenza dei piatti simili che si usano per le gare, profondi poco più di un centimetro, questo piatto concentratore deve essere necessariamente un poco più fondo (altre foto dei miei, quindi non da gara, nell'articolo originale scorso).

 

piatti per gare cercatori d'oro

 

 

A conclusione di tutti i vari esperimenti il piatto che mi ha dato maggiori soddisfazioni è quello realizzato con compensato di 3 millimetri di spessore, ha 12 scalini, un piattello centrale con diametro 140 millimetri, una profondità di 42 millimetri, una capienza a raso di poco più di 3 decimetri cubi e che pesa da 500 a 700 grammi.

piatti concentratori

 

Il vantaggio di questo piatto è nella sua ridotta profondità, circa 40-45 millimetri contro gli 80-90 millimetri dei piatti tronco-conici e nel suo diametro di 50 centimetri contro i 30-36 dei tronco-conici. Il piatto concentratore rispetto al piatto tronco-conico ha quindi uno spessore di sabbia dimezzato e una superficie doppia sulla quale più facilmente l’acqua potrà passare trascinando fuori dal bordo del piatto il “leggero”. In aggiunta c’è il vantaggio che la scalinatura degli anelli favorisce la discesa delle scagliette d’oro sino al pozzetto centrale e ne ostacola l’eventuale risalita.
Queste tre caratteristiche: ridotta profondità, ampia superficie e scalinatura con la possibilità di caricarlo con 1/3 della sabbia nel secchio, fanno sì che questo piatto sia particolarmente veloce e sicuro.
 

Qui puoi tornare all'inizio della relazione, mentre sulla destra puoi continuare

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Approfondimenti di questa pagina

 

Come lo si usa

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