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informazioni storiche

 

 

pubblicazione di Miniere d'Oro(2003) web.tiscali.it/minieredoro(2004) www.minieredoro(2006 / 2023)

 

 

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Oltre ad alcuni accenni bibliografici relativi alla localizzazione di altri filoni situati nella zona dell'Alfenza, a fondo pagina sono disponibili varie altre informazioni reperibili in antichi documenti minerari.

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Croppi & Strologo (1802), nella loro relazione statistica citano lavorazioni all'Alfenza nella seconda metà del diciottesimo secolo da parte dei Folini, Jachetti e del cap. Testone : a testimonianza di queste attività sono ancor oggigiorno visibili i resti di ventisei molini.

 
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Croppi & Strologo parlano inoltre di otto filoni di fronte a Crodo sino a Premia : un filone aurifero sotto il Pizzo Cistella nel comune di Cravegna ; due filoni nel comune di Mozzio di cui uno vicino alla chiesa coltivato nel 1799 da Padre Bozzetti.

 
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Fantonetti (1836), parla di gallerie poste in una valle solcata da un torrente, con filone quarzoso o talcoso contenente pirite.

 
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Jervis (1873) cita pirite aurifera su quarzo nella località Rondola, a Emo lungo il rio Oro, verso Cruppo. Pirite aurifera anche nella località Morello, comune di Mozzio.

 
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Boni (1938), ex direttore della min. di Crodo e Lavanchetto, parla di ricerche nelle località Maglioggio, Dugno, Cassinetto e alla Balmella dove (in quest'ultimo posto citato) qualche montanaro saliva nella stagione estiva a prelevare il minerale aurifero da una galleria di una cinquantina di metri con pozzetto di estrazione. Boni segnala inoltre la presenza di ricerche nel comune di Premia e a Salecchio.

 
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Sulla direttrice dei filoni della miniera Alfenza, si ha notizia di antichi lavori situati a un chilometro da quest'ultima e nascosti dal terreno morenico franato. Da questo si deduce la probabile esistenza della miniera aurifera della Val d'Oro.

 
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Le località Maglioggio e Valle Antolina sono considerate zone poco mineralizzate in oro ma con alti tenori in argento.

 

Nota. Tutto quanto sopra, da una pubblicazione (1989) del centro Studi Piero Ginocchi, a cura del dottor Cattin Marco

 

NOTE STORICHE DA DOCUMENTI MINERARI ANTICHI.  1576: Baldasar Luchsinger detto Murdi, svizzero, ha trovato due miniere, una a Crodo di Antigorio, l'altra a Formazza.  1706: il notaio Giuseppe Gorino fa prove per oro in valle Antigorio ed inoltre manda un operaio in Germania per fare pratica: questi viene però catturato dai ribelli, per cui tornerà solamente nel 1714; il notaio chiede quindi nuova licenza senza pagamento per dodici anni, ma gli vengono concessi solo 4 anni di licenza per piombo e 18 mesi per oro e argento. L'anno seguente il notaio rinuncia alla concessione di cui usufruiva in loc. VaiJ o Trova ( ? ) perchè in ogni caso non rendeva, e concentra le sue ricerche in altri punti probabilmente auriferi che ha nel frattempo scoperto. 1721: si inizia a cercare oro in località Moiozzi.  1761: Miniera d'oro di Crodo: il pretore De Bernardi scrive che è stata scoperta una miniera d’oro in valle Antigorio, vicino al fiume Fenza, da Carlo Gambino che chiede concessione; invio degli atti a Morozzo, il quale risponde che si prosegua nella scoperta e si mandino campioni; il 20 luglio il pretore dice che Gambino si è associato ad altri due, e che per avere una buona mostra debbono scavare assai in loc. Gurma di Gruppo. 1766/67: Lite tra i fratelli Fachetti e Testoni per la scoperta delle miniere d'oro di Crodo: il secondo afferma di avere scoperto sabbie con argento e piombo. 1768: A maggio la nuova società Gambino con Giuseppe Gioannetti, Giulio de Stefani, Gio Don. Zanetta, Venanzio Grazioli (questi di Crodo), Gio Pietro Leonardi e Giovanni Dorno di Montecrestese di Domodossola chiede permessi per le località Lantellina e Gruna di Groppo, poco distante da Alfenza.  1769: I fratelli Facchetti chiedono concessione (località Lantellina e Grumo di Groppo) in società con Pietro Antoni, i fratelli Giacomo e Gio Batta Stagnoni, Bartolomeo Testore di valle Anzasca, e Giovanni e Cristoforo de Paolis (fratelli) di Alagna. 1769: Concessione a Gaspare e Pietro Fachetti(di Macugnaga) delle miniere d'oro di Cravegna e Crodo.  1772:  Autorizzazione  per lo sfruttamento, a Francesco Falcini di Piedimulera ed a Felice Antonio Halter (svizzero abitante in Valle Divedro)  del filone di Marcasite aurifera da loro scoperto al M. Forcola, in valle Formazza. Resa economica della min. di crodO, (cioé oro fino misurato in marchi, qui con "arrotondamento" per non riportare anche i decimali e centesimi): 104 marchi nel 1771; 79 marchi nel 1772; 88 marchi nel 1773; 63 marchi nel 1774; 33 marchi nel 1775; 21 marchi nel 1776; 26 marchi nel 1777; 18 marchi nel 1778. 1787: Patente di proroga per vent'anni a favore dei soci Facchetti, Stagnone, Testone e de Pauli per la miniera d'oro di Crodo.  1794/95: Documento con supplica di Antonio Maria Stagnone, socio della miniera aurifera di Crodo, per chiedere l’intervento del Pretore contro la cattiva gestione della miniere: questa era stata data in appalto, ma l’impresario, invece di scavare le traverse necessarie, si limitava ad estrarre il minerale in vista, facendo lui ottimi guadagni, dato che pagava alla società soltanto 6 lire per ogni oncia d’oro che estraeva. Terminato l’appalto egli aveva ripreso ad interessarsene direttamente, assieme al socio Iachetti, ma veniva snobbato dagli altri soci che non se ne volevano curare. 1813: Francesco Maria Andreoli chiede di fare esperimenti nelle 3 miniere aurifere  di Crodo, all'Alfenza, abbandonate da quindici anni. 1813: Camillo Plosa di Antonapiana chiede di fare esperimenti nella miniera aurifera di Crodo in Valle Antigorio, presso il torrente Alfenza.

 

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