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Alcuni
appunti disimpegnati sulla situazione aurifera nel Mondo. |
Così era una volta
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Riassunto delle parti sostanziali e riflessioni sull' articolo del 1909
disponibile per esteso a lato pagina e rivolto sia all'oro della Guyana (sud
america) sia ai metodi per estrarlo. A piè di pagina seguono qui note
geologiche sul suolo e altro.
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La scoperta di Oro Alluvionale
(def.)
nella Guyana
(ex) francese è datata 1852 ed
è stata attribuita ad un rifugiato brasiliano di nome Paulino. L'Oro
estratto da allora sino al 1866 passò senz'alcun dubbio, sempre
clandestinamente, al Brasile poiché non fu mai ufficialmente registrato in alcun documento. Dal 1886
al 1908 incluso, la produzione regolarmente dichiarata corrispose a ben
89700 chilogrammi. Sono cifre elevatissime, soprattutto considerando
che, esclusa una manciata di casi, i metodi di estrazione non andavano
oltre la "tecnica amatoriale". Inoltre, l'ultima cifra citata si riferisce
solamente ai dati ufficiali, non considerando
cioè tutto l'Oro passato di contrabbando attraverso gli stati limitrofi, primo
fra tutti il Brasile, dove la tassa sull'Oro era del 5%, mentre in
Guayana, dell'8%. Tutto questo porta a convalidare l'ipotesi secondo
la quale la produzione di Oro Alluvionale (def.)
di quel periodo, nello stato in questione,
possa in realtà essere stimata intorno ai 500000 Kg, se non oltre. La "Carsewene", ad esempio è
dell'opinione che i soli suoi gestori abbiano prodotto, tra il 1894 ed
il 1900, poco meno di un centinaio di milioni e che ne abbiano invece
dichiarato solamente un
quinto circa. Un'altra società, l' !Inini", la quale è posta sulla frontiera
olandese, smistò più della metà del suo Oro direttamente in Olanda.
Infine, molti minatori provenienti dalle Antille Inglesi, trasferivano
clandestinamente la polvere d'oro nei loro paesi d'origine rendendo
così ancora più difficile una stima sulla reale quantità d'Oro
estratta.
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Tutto
questo Oro veniva trovato e raccolto con l'ausilio di piccoli "sluices"
(cioé canalette):
era, ed è ancora, il sistema più semplice, agevole e adatto per
raccogliere l'Oro alluvionale (def.).
Lo sfruttamento, nella Guyana, si sviluppò a quei tempi,
solamente nei fiumi o in loro prossimità, utilizzando come già detto
semplici mezzi che oggi definiremmo "amatoriali". Col passare
del tempo questi depositi divennero comunque sempre
più sterili. Rimasero però grosse quantità d'Oro nelle
foreste, dove ovviamente lo sfruttamento diventò più costoso e
laborioso, anche perché lì lo strato aurifero, generalmente spesso una
quarantina di centimetri, si trova sotto a due o tre metri di materiale
sterile. Così era sino al 1908 circa, periodo in cui iniziò lo
sfruttamento, più in larga scala, con le draghe, sistema molto
redditizio ma che presentò non pochi problemi da risolvere. Anzitutto
occorse disboscare il territorio interessato, composto completamente da
foresta tropicale, la quale rese gravoso ogni tipo di ricerca e di
approvvigionamento dei materiali necessari. Inoltre, il clima di queste
località è, come già accennato, tra i più malsani, con tassi di
umidità insopportabili per l'uomo. Da notare, tra l'altro, che questo
clima è invece ottimo habitat per animali come giaguari, serpenti,
insetti velenosi d'ogni tipo ecc. ecc. L'abbattimento della foresta in
questione risultò però abbastanza facile poiché le radici degli
alberi erano quasi sempre in superficie, o in modestissima profondità,
per cui l'abbattimento di un solo tronco causava spesso automaticamente
la caduta di molti altri. La conseguente bruciatura del legname (per
eliminarlo) richiedeva invece tempi lunghi causati dall'umidità. Un
altro intoppo era costituito dalla vegetazione morta, cioè tronchi
semisepolti dal sottobosco e con rami conficcati nel terreno molto più
a fondo delle radici di quelli eretti. Inoltre, lo strato sterile è da 7 a
8 volte più potente di quello aurifero sottostante. Fortunatamente lo
strato sterile è composto quasi esclusivamente da terra e sabbia senza
grosso pietrame; per contro, nello strato ricco erano presenti molti
sassi e questi crearono non pochi problemi e danni durante l'esecuzione
di un dragaggio. Altra difficoltà da menzionare sono i trasporti: la
Guyana ai primi del '900 era priva di strade, quindi bisognava
trasportare tutto per mezzo di canotti sui corsi d'acqua, superando
salti ed eventuali rapide con aggiramenti a piedi nella foresta. |
Nello strato
aurifero esistono delle masse
argillose a mò di palla che, nei piccoli sluices Guyanesi, dovettero
essere disgregati o sciolti manualmente da lavoranti femminili del
luogo, ovviamente con lo scopo di liberare l'Oro contenutovi.
Inizialmente queste bocce d'argilla venivano buttate via perché
considerate un intralcio alla produzione, fino a quando si scoprì che
contenevano un'altissima percentuale di pagliuzze e pepite. In una di
queste masse argillose, che pesava una quindicina di chili, si rinvenne
Oro per oltre 2 chili. |
la Draga: note sul suo uso: l'elemento che determina il principale successo di una
draga per estrarre oro dai fiumi è sicuramente dato da una prospezione
del territorio condotta in maniera accurata; Questa operazione è fortunatamente assai facile a
farsi nel territorio Guyanese. |
Si ottengono apprezzabili risultati scavando una buca
di 2 metri quadrati profonda da 4 a 5 metri nei pressi degli argini
fluviali o torrenziali fino al raggiungimento dello strato aurifero. Dentro a questa buca s'installa poi un'armatura in
legno per il mantenimento delle pareti e per permettere l'accesso in tutta
sicurezza di una persona alla quale è demandato il compito di riempire
alcuni recipienti appositi (che gli provengono dall'alto) di tutta la
terra estratta dal fondo. L'operazione è facilitata dal fatto che il terreno su
cui si lavora è bagnato per la presenza di acqua che filtra dal vicino
corso fluviale, e detta acqua viene nel contempo continuamente pompata
all'esterno per mezzo di una pompa manuale. Il materiale estratto viene lavato in uno Sluice
precedentemente installato nelle vicinanze: l'oro qui separato viene
infine raccolto, asciugato e pesato ottenendo così una stima abbastanza
precisa in rapporto al volume di materiale rimosso, rapporto tra l'altro
facilmente quantificabile data la precisa misurazione della buca. |
E' sulle rive del fiume Lezard che si sono fatti
gli esperimenti più completi di dragaggio dell'oro in Guayana. Altri
tentativi si sono fatti sui fiumi Courcibo e Sparwyn, e
anche nella cala Roche; questi sono stati scrupolosamente
prospettati e in ognuno di essi c'è una draga in costruzione. Va infine
detto che in questo distretto aurifero ci sono altri fiumi, tutti molto
ricchi, che attendono solamente (in data 1909) di essere valorizzati. |
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Suolo
e Geologia. |
Il sistema montuoso della Guyana, uscendo dal Parima
venezuelano, risulta composto di rocce eruttive, nude e maestosamente
emergenti dallo zoccolo di rocce dioritiche delle quali è
formato sia tutto il suolo dell'altipiano stepposo sia il promonturio di
Camuti dominante le rive dell'Essequibo. |
Il massiccio del Roraima e gli altri che si elevano a
Nord Ovest verso il Rio Mazaruni, aventi forma quadrangolare, posseggono
anch'essi una base nucleare di roccia cristallina con strati sedimentari
sovrapposti, disposti orizzontalmente così come furono depositati dalle
acque marine che anticamente ricoprivano queste zone; strati che, erosi,
franati, livellati dalle acquee correnti delle epoche seguenti, hanno
lasciato come ricordi questi massicci che ne erano i nuclei più
resistenti ed i quali hanno direzione Nord Ovest / Sud Est. |
A Sud del sistema montuoso granitico iniettato di
Diorite, rappresentante la vera ossatura della Guyana, così come la Sierra
di Parima lo è del Venezuela, tutte le alture che s'innalzano nella
steppa sono a base di schisti e gneiss che escono dai terreni
alluvionali circostanti. Questa zona, insieme a quella che si estende
fra i monti del Tumuc Humac e la costa sparsa di piccole elevazioni
rocciose, può ritenersi il fondo di un antico mare interno ora
ricolmato da materiali alluvionali le cui cime rocciose erano isole
geologicamente uguali a quelle che si trovano sul contorno costiero. |
Gli
studi geologici sulla contrada ne confermano la base schistosa-gneisosa
con iniezioni granitiche colossali, su cui poggiano strati sedimentari
di calcari e argille, mentre
mancano del tutto le rocce
ignee vulcaniche e i coni eruttivi; la quel cosa prova che queste
catene, profondamente erose per secoli e secoli dagli agenti distruttori
esterni (che hanno lasciato illesi solo i nuclei più resistenti) sono
emerse dall'oceano in un'epoca certo anteriore a quella della comparsa
delle catene andine, così come è avvenuto degli Allegani rispetto alle
Montagne Rocciose nell'America del nord. |
Tutto il suolo della Guyana, essendo in tutta la sua
superficie di natura rocciosa e impermeabile, non assorbe le acque che
vi scorrono sopra, le quali perciò ristagnano e inumidiscono lo strato
di humus superficiale; humus che dà vita alle foreste e a una ricca
vegetazione. A queste acque aggiungansi quelle straripanti dagli argini
fluviali nell'epoca delle piogge e che appunto inondano vasti spazi
creando lagune, paludi litoranee e stagni che poi, nella stagione secca
e sotto il Sole bruciante, evaporando lasciano sul terreno i loro
residui salini in gran copia. |
Nelle rocce cristalline dell'interno si sono scoperte
miniere d'oro che nella Guyana Francese si sfruttano (rive alte del
Cuyuni); sono stati scoperti nelle stesse zone anche vari altri
minerali, ma molte aree non solo non sono state ancora studiate
geologicamente, ma sono addirittura ancora da esplorare fisicamente. |
N.B. materiale estratto da testi
del 1909 |
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Approfondimenti di questa pagina
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