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ITINERARIO TURISTICO e MINERALOGICO IN
VALMASTALLONE "MINIERA DI GULA"
(Scheda
preparata con Giorgio De Lorenzi e Ugo Magnani)
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Ciò
che ci ha mosso è stata la lettura del volumetto "Momenti
dell'attività mineraria
e metallurgica in Valsesia - Don Teruggi e la Miniera di GULA"
scritto da Riccardo Cerri.
Le vicende di questo prete-minatore (non a caso soprannominato Don
Minera ) ci hanno
subito contagiato e, dopo aver individuato sulla cartina geografica la
località esatta
dove queste si sono svolte, ci siamo organizzati per una visita sul
posto.
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ITINERARIO
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Presa
la Milano-Torino, si esce ad Agognate e si sale in Valsesia sino ad
arrivare a
Varallo Sesia.
Questa cittadina della provincia di Vercelli sorge a 450 m. di
altitudine slm.
E' molto bella e merita una visita, proprio quest'anno celebra il
500esimo della
fondazione del Sacro Monte, celebre Santuario arroccato su una rupe
strapiombante il
paese .
Qui inizia la Val Mastallone e seguendo l'unica strada si sale al
paesino di Ferrera. Nel minuscolo cimitero del paese, il Cerri segnala la tomba del nostro
Don Minera a
cui i parrocchiani avevano posto una lapide a memoria degli enormi
sforzi sostenuti per dar vita alla 'sua' miniera, ma per quanto cercata,
non è stato possibile rinvenirla;
riteniamo, ma é solo una nostra ipotesi, che le spoglie riesumate
possano essere state deposte o nella Chiesa di Ferrera o nel Santuario
del Sacro Monte.
Proseguiamo, ed al ponte delle 'due acque' prendiamo a destra in Val
Landwasser il cui omonimo torrente scorre tra erti picchi di roccia scura. Poco dopo si giunge ad un
box prefabbricato con veranda e si parcheggia l'auto nel
piazzaletto adiacente (proprietà
della locale Società di Pesca). Proprio di fronte a questo, sulla
sponda orografica destra del torrente, vi sono gli
imbocchi della miniera di Gula. Si guada il torrente (l'antica
passerella é stata divelta anni or sono da una piena) e si raggiungono i ruderi della
casa dei minatori da dove inizia una comoda scalinata in cemento che conduce ai vari
imbocchi della miniera. Iniziamo l'esplorazione
dall'ingresso della n° 2, l'unico ben visibile dalla strada e subito siamo impressionati dalla
perfezione dell'avanzamento: Gallerie pulite, percorribilissime, ben
lavorate, areate e molto ampie. Ora siamo in grado di comprendere
molto bene la descrizione fatta nel citato libercolo fonte ispiratrice
della nostra uscita.
Il tracciamento delle gallerie
segue l'esiguità dei filoni e ne caratterizza il tipo di
giacitura. All' uscita della galleria vi è
depositato un cumulo di minerale arricchito, probabilmente
serviva come campionatura da
mostrare alle numerose visite di personaggi altolocati e tecnici del settore che Don
Minera organizzava al fine di dimostrare la ricchezza del giacimento. All'ingresso della n°
3 si accede dopo essere saliti per una trentina di metri lungo la medesima scala in cemento e dopo
aver superato un dirupo su una passerella in ferro e cemento, visibile anche dalla
strada sottostante. Anche questa è lavorata come la
precedente ed un pozzo la mette in comunicazione con
la
n° 2. Raccogliamo dei campioni
mineralizzati e scattiamo delle fotografie. Infine, dopo esser ridiscesi fino
alla base della scalinata, visitiamo la n° 1, la più vecchia, il cui
imbocco è situato nei pressi dei ruderi degli
edifici pochi metri sopra il letto del torrente. All'interno di questa galleria,
lungo una diramazione sulla sinistra, abbiamo notato una grossa ripiena di materiale
ben mineralizzato e depositato forse in attesa di essere trattato in tempi migliori e con mezzi più moderni e più economici. La bibliografia
menziona 5 livelli di scavo, gli altri 2 che per ragioni di tempo non ci è stato possibile visitare
dovrebbero presumibilmente trovarsi sopra la galleria
n° 3; da quest'ultima infatti
abbiamo notato un camino comunicante con livelli superiori dal quale scendeva molta acqua
che ci ha impedito la risalita. Dopo aver raccolto ancora qualche
campione nella discarica sottostante, scendiamo al torrente per un assaggio della sabbia con la
batèa.
La
presenza di oro era comunemente accertata durante le fasi della
lavorazione, nella
Pirite impregnante le salabande quarzose intersecanti i filoni di Pirrotina
Nichelifera (Cobaltifera).
Nel concentrato pesante
individuiamo poche ma ben evidenti tracce del prezioso metallo
sottoforma di
minuscole pagliuzze aventi la dimensione massima di una punta
di spillo.
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MINERALIZZAZIONE riscontrata
all'interno della miniera : Oltre a Pirrotina Nichelifera
[def.]
e Pirite Aurifera [def.]
entro il quarzo bianco compatto, qua
e là sulle volte e le pareti
delle gallerie si notano numerose incrostazioni bianche di
Gesso e Aragonite in minuscoli
cristalli, inoltre Covellite, Goethite, Malachite in patine terrose, Auricalcite ? e
Calcopirite. |
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SUGGERIMENTI
: A tutti coloro
che volessero visitare queste miniere consigliamo di portare stivaletti in gomma data la massiccia
presenza di acqua in alcuni punti delle gallerie.
Ultima nota paesaggistico - ambientale : la Val Mastallone è molto frequentata
da appassionati di rafting (canoa) per la presenza di numerose gole con
acque profonde e passaggi
difficili modellati dall' acqua
tra alti dirupi e un ambiente incontaminato.
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Uscita effettuata in data 24/4/93
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Per
meglio approfondire l'argomento si consiglia senz'altro di leggere anche
il resoconto dell'altra
gita. |
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Approfondimenti di questa pagina
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