1. Canaletta
con griglia (o grata).
La canaletta qui mostrata
è, griglia iniziale a parte, del tipo tradizionale "a cave" (gradini, scalini o solchi ecc.),
attrezzo di ottima efficienza nel recuperare e selezionare il
“pesante” ottenendo infine una quantità di vero
concentrato molto
ridotta. Questa canaletta funziona al meglio se l’acqua e la sabbia
trasportata arrivano alle cave con una direzione
perfettamente perpendicolare, ma non sempre è facile ottenere questo risultato:
infatti tra i vari problemi che si presentano quando si piazza una canaletta
ve ne sono due in particolare: l’acqua che vi arriva troppo
veloce (o troppo lenta) e la direzione del suo flusso.
Ci sono
sistemi sperimentati per ovviare a questi inconvenienti, ma anche i
due piccoli particolari aggiunti alla canaletta del filmato*
aiutano a ridurre un poco i problemi: le alette e la griglia. Le due
alette curve fissate con due galletti alle spondine sono ritagli
della parete di un secchio di vernice. La loro forma tonda accoglie
e indirizza morbidamente l’acqua alla canaletta e l’elasticità della
plastica smorza eventuali momentanee onde di pressione. La griglia
ha sì il vantaggio di fermare eventuali sassi sfuggiti alla
setacciatura e di sgranare meglio la sabbia versata, ma il vantaggio
principale è di smorzare in parte la velocità dell’acqua in entrata
e di rendere più regolare e direzionato il flusso d’acqua. Ogni
singola cella della grata funge da canale e le V disegnate
sull’acqua in uscita sono corte e tante quante le celle così che,
appena a valle, il flusso risulta piano e meglio direzionato. Ho
fatto dei disegni a chiarimento.
*P.S.
Qui, senza il filmato, se si può comunque capire in cosa consistano
le "alette", cioè due brevissime "sponde laterali" svasate
(aperte verso l'esterno) che si estendono a monte dei
due margini superiori dei fianchi della canalina (invitando così
l'acqua a entrarvi e in misura più omogenea), ed essendo anche
intuibile (a cercatori d'oro già pratici) la funzionalità della "griglia o grata",
per ulteriore chiarezza ho reso disponibile il filmato originale (cercarlo in data 28/02/2019) con sonoro esplicativo.
Canalina con Griglia,
vedi breve video in data 13/03
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2. Fare una
diga in relazione al posizionamento della canaletta
e dettagli su
come "piazzare" come si deve quest'ultima.
Indipendentemente dal tipo di canalina che si usa, per ottenere un
suo valido funzionamento molto spesso è indispensabile indirizzare
l'acqua alla medesima allineando sassi ecc. di modo che il flusso
vada a dirigersi omogeneamente verso l'attrezzo in questione.
Quando si prepara una
"diga" che convoglia l’acqua verso la sponda del fiume o torrente
presso cui agiremo, la corrente dominante rimarrà dal lato della
diga creata, come da foto sottostante. Questo perché nel suo
scorrere l'acqua trova resistenza sia sul fondo sia sulle sponde,
quindi il punto più lontano da questi sarà quello in cui l'acqua
avrà maggior energia e velocità.
Bisognerà far quindi in modo, a dispetto di tutto questo, che
l'acqua entri ugualmente nella canalina nella misura più allineata possibile rispetto all'asse della sua
lunghezza, cosa che talvolta potrà risultare semplice, ma in altre
occasioni dovremo invece ingegnarci un pochino (spostando di poco la
canaletta o modificando la corrente ecc.), e soprattutto senza
fretta perché sarebbe sciocco, per risparmiare tempo, trascorrere
poi la giornata a lavare con un attrezzo che essendo mal
posizionato, come da immagine a seguire, tratterrebbe solo una parte
dell'oro che vi versiamo ...
Per la sua pendenza non si può dare un valore teorico,
l’inclinazione sul fiume di una canaletta varia in funzione di dove
e come la si è posizionata. Su fiume e torrenti l’oro trascinato
dalle piene in certe condizioni si ferma a formare i depositi e
questo accade per un calo di velocità dell’acqua ad es. sulla parte
esterna di un’ansa o per la conformazione del fondo, irregolarità
dovute a bedrock, massi, argille scavate, ecc. Questo è quello che
dobbiamo ricreare sulla canaletta, dei punti dove la velocità
dell’acqua riesca a trasportare le componenti leggere ma non le più
pesanti. Quel che conta è quindi la velocità dell’acqua in rapporto
al tipo di fondo che si ha sulla canaletta. L’acqua che da un bacino
calmo scende su un canale in pendenza acquista naturalmente velocità
ma se l’acqua in entrata sul canale ha già una sua velocità le due
velocità si sommano e in questo caso quindi si dovrà dare al canale
una pendenza inferiore. Per dirla sul pratico, ed è una questione di
esperienza, posizionata la nostra canaletta si inizia a versare la
sabbia a intervalli e se, dopo 4-5 sec da ogni versata, la canaletta
torna libera dal leggero e si vede che il “pesante” viene fermato
tutto va bene. Se tarda troppo a concentrare si aumenterà la
pendenza, se libera troppo velocemente si ridurrà la pendenza.
Posizionando una canaletta è importante creare a monte una base di
appoggio ben piana e stabile che permetta di avere in ingresso sulla
canaletta un massimo di due dita d’acqua; a valle occorre invece
"stare bassi" e avere a disposizione sassi di varia misura per
portare poi la canaletta alla giusta pendenza."
Il modo forse più antico per sincerarsi della corretta sistemazione
nell'acqua di una canalina e, nota bene, la cui validità è
rimasta immutata nel tempo, consiste nel guardare dall'alto l'acqua
che vi entra osservando con attenzione se la corrente all'interno
dell'attrezzo evidenzia 2 righe che puntano verso il centro
della canaletta incontrandosi entro i primi "gradini" formando così
una V. Il
disegno appena visto riporta anche le "righe" in questione, ma in
questo caso mostrano un posizionamento
non
ottimale dello strumento; per capirci, e sempre riferendoci
allo schizzo qui sopra, lo sarebbe se combaciasse con la linea
arancione e arrivasse pure un po' più in basso. La foto a seguire
riporta invece le linee (sarebbe più corretto chiamarle
increspature, ribollii ecc.) della corrente in una canalina
piazzata ottimamente.
La corrente deve formare 2 increspature a "V".
3. Misure per
costruirsi la tradizionale (schizzo e foto), senza grata.
Lunghezza totale 897mm.
Larghezza interna 440mm.
Altezza sponde 90mm. dal ripiano in su
Piano / scivolo iniziale 355mm.
Profondità dei gradini 10mm.
Larghezza dei solchi (cioè le incavature) 37mm.
Larghezza dei gradini (cioè spazio tra i solchi) 35mm.
In conclusione per ottenere una canalina simile a questa bisognerà,
ad un adeguato ripiano portante (qui in alluminio, ma fate voi)
aggiungere (incastonare sopra), un piano scivolo lungo 355mm. x
10mm. di spessore + 8 listelli profondi 10mm x 35mm. di larghezza, i
quali saranno messi distanziati tra loro di 37mm. Da notare che
l'ultimo listello può essere anche molto più stretto perché serve
solo da chiusura finale dell'ultimo solco, cioè della canaletta
stessa.
4. UNA DOMANDA, CON RISPOSTA SUL
"MILLERIGHE".
D. Ho visto che in
nessuna usi il millerighe?
R. La canaletta mi
serve per concentrare le componenti pesanti di una sabbia che so
aurifera. Non devo vedere che c'è oro, già lo so che c'è prima di
iniziare. Molti sono gli estimatori del millerighe io dico solo che
non mi entusiasma. Sul millerighe si fermano le
scagliette
più sottili e piccole ed è ottimo per chi vuole fare fotografie, ma
granelli e scaglie grosse passano sopra senza essere trattenute. Le
scagliette e i puntini che si sono fermati sopra si sommano secchio
dopo secchio e non si ha la sensazione giusta di quanto se ne
aggiunge ad ogni secchio. Il millerighe ha uno spessore ridotto per
cui per pareggiarlo al resto della canaletta occorre inspessirlo e
di solito lo si incolla al fondo della canaletta per cui, per
recuperare l'oro, è d'obbligo toglierla dall'acqua. Sulla canaletta
tradizionale è bene fare, 2 o 3 cm. prima del primo solco, un
minisolco di 2mm. di larghezza e 2-3mm. di profondità largo quasi
quanto la canaletta . E' una spia che dà la possibilità di
verificare se e quanto ce n'è per secchio. Basta una passata di
succhiotto per ripulirlo e renderlo disponibile nuovamente come
spia. P.S. Vedi esempio di "antica" canalina canavesana con
spia centrale).
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5. E AL
DI LA' DI TUTTO QUESTO, COME CAPIRE QUANDO MERITA PIAZZARLA
CONSIDERANDO LA PROBABILE RESA FINALE?
Il parametro che uso è la quantità d'oro presente in in secchio
perché da ciò ne consegue automaticamente la previsione del tot. di
grammi d'oro, a seconda del n° di secchi lavorati, che si otterranno
probabilmente a fine giornata. Per quanto riguarda quando meriti,
sui fiumi notoriamente auriferi in misura "importante" come ad es.
Il Ticino o l'Elvo ecc. punte da 10-20 secchi per un grammo sono
ottime occasioni, punte da 21 a 35 secchi sono buone, ma anche con
tenori inferiori può valer comunque la pena per divertirsi perché si
consideri che, pur rimanendo presso la stessa punta, non di
rado basta spostasi di qualche metro nel prelievo per modificare "la
resa".
C'è poi da dire che la quantità dei secchi che
si possono lavorare in una media giornata variano di molto in
funzione di molte variabili: quanto si è in grado di far fatica, che
tipo di scavo si deve fare (sassi grossi da spostare o solo
ciottoli), che tipo di setaccio si usa, la distanza dallo scavo
all'acqua, se si lavora di canaletta o di piatto, ecc. ecc. Comunque
a parte tutto ci si può divertire anche con solo pochi puntini per
piatto, l'importante è dar valore anche ad altre cose del nostro
hobby, la scoperta di posti nuovi, nuove sperimentazioni, il piacere
della giornata, se passata in un ambiente rilassante, le amicizie,
ecc. ecc.
Infine e per concludere, quando individuo una presunta "punta" faccio
naturalmente assaggi in
punti diversi e in funzione di quel che vedo decido dove iniziare il
lavoro. A fine giornata in funzione alla soddisfazione che ho avuto
deciderò se tornarci o andare a cercare nuove "presunte" punte.