La società
Inglese THE PESTARENA GOLD MINING, la quale già sfruttava in Valle
Anzasca le miniere d'oro del gruppo di Pestarena, fece acquisto, verso il
1860, della Tagliata n°2, la cui concessione era a quei tempi della
famiglia Pirazzi Maffiola di Piedimulera, che già si era prodigata
nella realizzazione di alcune gallerie che seguivano un maestoso
affioramento di quarzo con solfuri presso l'alpe Funtan alla quota di
circa 800/850 m. (slm). Detta concessione si rivelò in breve tempo il
centro della mineralizzazione della Valle Marmazza. Gli inglesi, proseguendo i lavori sul filone Val Toppa,
ebbero la fortuna d'incontrare, ad un centinaio di metri all'interno, un
forte arricchimento di minerale, nonché di accertare una maggior
potenza del filone che, in certi punti, superava i tre metri di
larghezza, formando poi a tratti importanti ramificazioni. Oltre il
filone principale, come si può
rilevare dai piani di miniera, la società
Pestarena poté sfruttare la "massa Roberts" (detta anche
"filone Piatti" per la sua conformazione), il filone Ovest, il
filone Marmo Rosso e il filone Est. Successivamente, spingendo le
ricerche verso Est venne a riconoscere un altro filone detto "Piciocca".
Lavorando con varia attività per un trentennio circa e cioé fino al
1894 è da ritenere che la società Inglese abbia estratto circa 100.000
tonnellate di minerale ad un tenore medio di 25 grammi per tonnellata.
Il minerale che dapprima veniva fatto scendere al piano con slitte,
veniva in seguito inviato, con apposita teleferica, a Piedimulera, sulla
sponda destra dell'Anza, dove veniva macinato a mezzo di frantoio,
seguito da piloni e raffinato poi ed amalgamato in grossi molini "arastras"
di pietra capaci ciascuno di contenere circa 800 Kg. di minerale.
La miniera di Cropino fu lavorata fino al 1895 da
gente del posto che
la cedette in quell'anno alla società francese "Miniere di Cropino".
Questa vi lavorò fino al 1901 dopo aver abbattuto 10.000 tonnellate
trattate per amalgamazione in apposito stabilimento presso Pieve
Vergonte all'uscita della Marmazza sul piano. La macinazione veniva
effettuata a mezzo di frantoio seguita da molino a palle Krupp, con
amalgamazione dapprima nei soliti molini "arastras" da 800 Kg.
ciascuno (in 24 ore) e poi con amalgamazione nel molino Huntington
seguito da placche di rame amalgamate. Da notare che la coltivazione si
limitò alla parte alta del filone.
Sia nella concessione del Cropino sia in quelle denominate Tagliata
n°1, n°2, n°3, Ora, Fontanelle formanti il gruppo della Val Toppa,
esistono parecchi altri filoni o zone nelle quali i lavori furono
solamente parziali: fra questi
ad esempio un piccolo filone di quarzo pochissimo mineralizzato, ma ricco in oro
ed il quale ha un tenore che varia da 20 a 180 grammi per tonnellata:
anche qui sono state aperte alcune gallerie (che tra l'altro diedero
buoni risultati). Di quest'ultimo, come anche di molti altri é anche
ben visibile il suo affioramento in molti punti.
In conclusione si presume che il complesso aurifero
della valle
Marmazza abbia dato finora scarsa parte dell'oro che rinchiude.