Sito di Zappetta Gialla sull'Oro.

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un articolo storico

 

 

pubblicazione di Miniere d'Oro(2003) web.tiscali.it/minieredoro(2004) www.minieredoro(2006 / 2023)

 

 

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Viene qui  riportato un interessante ed un po' curioso documento risalente ai tempi in cui le attività minerarie della Val Toppa erano in pieno sviluppo : si tratta di un articolo (firmato da "ignoto" ma il cui autore é probabilmente il prof. Antonio Malladra,  docente di naturalistica al Liceo di Domodossola), apparso sul numero di Ottobre del 1893 sul "mensile" del liceo locale, unico anno in cui questo periodico riuscì a sussistere : 

"...sono divenute celebri dopo che nel 1864 vennero acquistate dalla potente Compagnia inglese The Pestarena United Gold Mining Company Limited e da essa coltivate su larga scala. Questa medesima società fondò in Piedimulera, piccolo paese posto all' ingresso della Valle Anzasca, un grandioso stabilimento per il trattamento del minerale aurifero. Questo stabilimento comunica anche oggidì colle cave di Val Toppa mediante un grosso cordone di ferro il quale partendo dalle alture, sorvola con rapida discesa la valle. I sacchi, pieni di minerale estratto dalla miniera, affidati alla corda metallica per mezzo di una specie di gancio scorrevole, si lasciano andar giù sdrucciolando in loro balia per molte centinaia di metri, fin dove vengono raccolti dagli operai destinati a portarli all'officina, con risparmio incalcolabile di tempo e di opera di trasporto. Ed é un vero spettacolo assistere al passaggio di quei sacchi che si odono venir di lontano, cigolando, poi si vedono passare, con più forte cigolio nell'aria sulle teste de' viandanti, su per giù, al dire dello Stoppani, come il fulmine che atterra la corona del Nabucco di Verdi, o meglio colla rapidità di un bolide. Sennonché le enormi spese occasionate dalla vasta e costosa amministrazione, e dalla natura de' nuovi sistemi di lavoratura e di coltivazione, indussero dopo qualche anno la società a ridurre in minori proporzioni le opere ed il numero degli impiegati e lavoratori. Oggidì poi le cave di Val Toppa vennero considerate non abbastanza produttive e quasi del tutto abbandonate, mentre quelle di Pestarena continuano a prosperare".  

 

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Indicazioni stradali con Google

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Per la Rete. Oltre alle conseguenze nelle quali spesso s’incorre, tipo intervento da parte di terzi legittimamente interessati (un esempio), copiare o utilizzare contenuti d’altri siti porta quasi sempre a risultati screditanti per il proprio lavoro, soprattutto nel caso il materiale fosse tratto da web ben conosciuti e molto visitati i cui utenti, nel caso appunto ravvisassero (accidentalmente?) il contesto di cui sopra, considererebbero detta scopiazzatura come rivelatore della mancanza di buon gusto oltre che di idee nei confronti del gestore del sito in “odor” di plagio . In ogni caso si tratterebbe di un gesto che, al di la delle apparenze iniziali, non offrirebbe al proprio web alcuno sviluppo positivo per il semplice motivo che non è generato da un’azione costruttiva bensì passiva.  A mio modesto avviso, un sito per risultare interessante deve avere una propria personalità nella scelta dei contenuti e nel modo in cui questi vengono presentati: meglio ancora se caratterizzato da alcune informazioni non  facili da reperire. Altro che copiare da altri siti. Per il cartaceo. Talvolta vengo a sapere che qualcuno ha utilizzato paragrafi del sito nella stesura di qualche suo lavoro su cartaceo (libri ecc.): non mi riferisco certo ai seri scrittori e giornalisti che con una comune richiesta di autorizzazione via e-mail (la concedo sempre, salvo particolarismi) mi appagano anzi di soddisfazione per quanto concerne la mia attività in rete (e ciò mi basterebbe), ma piuttosto alle persone che pubblicano il contesto non solo senza chiedermene per semplice formalità il consenso, ma addirittura senza la buona educazione di citare, nel prodotto finito, il fatto di avere in qualche misura attinto anche dalle mie pagine. Non riporto per esteso le credenziali dei "maldestri autori" dei quali mi sono finora accorto perché ritengo che i loro nomi (e pubblicazioni annesse) non meritino qui di essere "pubblicizzati" in alcun modo, cioè esattamente al contrario e nel rispetto di come invece solitamente mi comporto con tutte le persone che mi contattano in simili circostanze e delle quali in seguito io segnalo appunto con piacere (è nell'interesse informativo del sito) la pubblicazione che li riguarda. Insomma, una questione d'impostazione e correttezza reciproca che tra l'altro può solo agevolare entrambi.