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Note di esperienze personali
in breve di un cercatore d'oro sul fiume Tanaro,
con sue riflessioni sulle migliori modalità e aree nelle quali agire
per poter avere dei buoni risultati. |
Pag. fatta
con
"Sava Cezar" |
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Il Tanaro è tra i più imponenti fiumi italiani sia per la sua
lunghezza sia per l'ampiezza del suo bacino idrografico.
Nasce presso il Monte Saccarello, territorialmente al confine tra
Piemonte e Liguria, ma effettivamente lì ancora col nome
Tanarello perché solamente quando pochi Km più a valle avrà
acquisito le acque del Negrone diventerà il vero e proprio
Tanaro che, dopo lunghissimo percorso, confluirà infine nel Po.
Considerata l'ampiezza del suo percorso con le relative (e
significative) differenze che lo caratterizzano a seconda delle
zone, territorialmente viene spesso
descritto suddividendolo in 3 distinti tratti ed ho quindi pensato
di riportare anch'io questi risultati in breve delle mie esperienze
di ricerca aurifera rapportandomi alle tre aree di cui
sopra.
Oro del fiume Tanaro.
Queste mie note iniziano partendo dalla terza
tratta, cioè "a valle", risalendo via via il corso del fiume.
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3° Tratto: da Cherasco
fino al suo confluire nel Po.
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Con una portata incrementata e con le sue
piene, la ricerca dell'oro in questa zona è molto difficile. Troviamo tanta sabbia
che viene spostata dopo ogni singola pioggia, ma muniti di una
pala, di un setaccio e della batea , oltre a tanta calma e pazienza, scavando attorno
alle grandi pietre si possono trovare delle piccole "stelline"
d'oro; tenere però presente che per trovare 5 stelline ci potrebbero
volere anche 3 ore di
scavi.
Nel "ritaglio" della batea qui sopra potete vedere 1 pagliuzza che non supera il millimetro, trovata
in superficie, senza scavare troppo (max 10 cm) e che era intrappolata tra le
grandi pietre che sono state trasportate dalle piene (pietre che
sono di riporto per le sponde).
La foto è stata ingrandita per facilitare la visualizzazione del
ritrovamento (anche se purtroppo in questo modo ne ha perso la definizione).
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2 Tratto:
da Ceva fino a Cherasco. |
Qui le forti precipitazioni che avvengono nelle langhe impediscono
le ricerche nei periodi autunnali perché fan sì che che il
livello dell'acqua sia molto instabile: va però detto che
ciononostante questo tratto può serbare ...
delle gradite sorprese.
In questa "porzione" del fiume infatti l'oro si trova più facilmente rispetto al
tratto numero 3 ( Cherasco - sfocio nel Po) ed è consueto trovare sin
da subito, nella
prima setacciata, da 1 e 5 presenze di oro; ovviamente bisogna
per prima cosa individuare un buon posto di ricerca cercando cioè di capire dove
l'utile si potrebbe
depositare ecc. e così facendo si possono appunto trovare varie
piccole
"stelline" d'oro che, per quanto concerne la loro dimensione, nella
maggior parte dei casi non superano il millimetro, ma con un po' di
fortuna ( ... perché no?) e di bravura può anche
capitare di trovarne da 3 mm. e via dicendo.
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Oro del Tanaro (fortemente ingrandito).
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1 Tratto:
dalla sorgente (Alpi Liguri) fino a Ceva. |
Si tratta di una zona per me ancora da esplorare e testare: appena
avrò il tempo per fare una o più prospezioni in questi luoghi , vi
farò (qui) un piccolo aggiornamento con la descrizione dei punti nei
quali ho cercato e le foto di quel che ho trovato.
Ricerche nella zona tra Chierasco e foce del Po (vedi a inizio
pagina).
Per ora mi fermo qui e vi saluto.
Sava Cezar
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In
accordo con l'autore di questa sintetica relazione, ho ritoccato e
modificato alcuni termini e fraseggi per rendere il tutto più
fruibile e conseguentemente utile ai cercatori interessati a
questo fiume. |
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Approfondimenti di questa pagina
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